I primi sedici sono tornati a lavoro la scorsa settimana e quella è stata la prima grande conquista. Ne restano circa 45 che però non hanno ancora potuto festeggiare lo stesso risultato. Per questo i riflettori non si spengono sulla lunga vertenza Servirail e sui lavoratori che dopo un durissimo anno di battaglia restano in attesa di tornare a lavorare. Un gruppo di ex cuccettisti oggi è tornato a chiedere risposte direttamente in Prefettura, anche i sindacati fanno pressing affinché si risolva tutto nel più breve tempo possibile. L’Orsa ha inviato una lettera al gruppo Fs e alla Prefettura per sollecitare il completamento del percorso di assunzione di tutti i lavoratori rimasti senza occupazione. “Apprendiamo per vie informali -scrivono Mariano Massaro e Michele Barresi– che la restante parte degli ex Servirail siciliani dovrebbe essere ricollocata in una società diversa dalla Tmc (quella in cui sono stati assunti i primi 16). Ci risulta sia stata contattata la Ecoindustria che però mai prima d’ora era stata indicata alle organizzazioni sindacali dal gruppo Fs all’interno del percorso per la collocazione dei lavoratori”. Salta dunque fuori una nuova società e dall’Orsa si pretende chiarezza. Tutti gli ex Servirail dovevano essere sistemati entro il 15 novembre, ma è evidente che così non è stato. Per questo si chiedono comunicazioni ufficiali se in corso d’opera ci sono modifiche degli accordi presi e soprattutto ci si aspetta un’accelerazione a questo percorso considerato che i Servirail siciliani sono gli unici a non essere stati ancora ricollocati e che dal 18 agosto sono senza alcun sussidio. “Le Ferrovie dello Stato dovranno provvedere in tempi brevissimi a mantenere gli impegni perché non permetteremo mai che queste famiglie trascorrano un altro natale da disoccupati” dice chiaramente Michele Barresi.
Sempre a proposito di Ferrovie non è passata inosservata la denuncia di qualche giorno fa proprio del sindacato Orsa a proposito della chiusura, entro il 2014, di tutti i centri direzionali di Trenitalia e delle Officine Grandi Riparazioni di Gazzi. Il gruppo Fs ha motivato la decisione con esigenze legate alla costruzione del Ponte sullo Stretto, per il sindacato è solo l’ennesimo tassello del piano di dismissione che le Ferrovie stanno portando avanti nell’area dello Stretto. Se ne discuterà a Palazzo Zanca. Dopo la richiesta del capogruppo consiliare Felice Calabrò, il presidente della Commissione Ponte – Piano Strategico, Nicola Barbalace, ha indetto la convocazione della seduta per lunedì 3 dicembre, alle 10.30 in prima convocazione ed alle 11.30 in seconda. All'ordine del giorno proprio “l'utilizzo da parte del Comune di Messina delle aree ex FS (oggi Trenitalia e/o RFI), e nello specifico delle aree su cui ricade l'Officina Grandi Riparazioni”. Alla riunione ci saranno anche le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti delle aziende interessate. L’Orsa ribadirà che la motivazione delle aree da destinare al ponte è solo un bluff per giustificare la chiusura già programmata. Il sindacato chiederà un documento alla commissione ponte da inviare a Trenitalia per chiarire e smentire la tesi di Ferrovie, ma nessuno si illude che basterà questo per farli desistere dai progetti di dismissione, spiega ancora Barresi. La certezza è che si difenderà a tutti i costi la realtà ferroviaria messinese. (Francesca Stornante)