Ad un certo punto si è sentita come i due protagonisti di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, seduti uno accanto all’altro e che dicono di andar via e non si muovono mai. “Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va”. Vladimiro ed Estragone restano seduti aspettando Godot.
Ed è proprio così che si è sentita Aurora Notarianni , catapultata in una scena del Teatro dell’assurdo, quello di una politica che sembra voler cambiare per poi non cambiare mai. La storia dell’avvocato Notarianni parla per lei. Tra impegno sociale e attività legale, soprattutto nel settore del diritto del lavoro, con il passare degli anni ha indirizzato parte delle battaglie nella difesa dell’ambiente, del territorio messinese e di quei lavoratori che il posto l’hanno perso o visto a rischio. Cassazionista, consulente per diverse organizzazioni sindacali, è tra i 40 avvocati di Legalilavoro che in tutta Italia sono specializzati in diritto del lavoro. Tra novembre e dicembre tramite il sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica e l’assessore Davide Bongiovanni (crocettiano) viene contattata per una serie di incontri con il governatore, in vista delle amministrative e delle Politiche.
“Ho subito dichiarato la mia disponibilità, ho ricevuto tanto da questa città, voglio restituire- racconta- Penso che ognuno di noi debba imparare a restituire, regalare alla città competenza, lealtà, tempo, dedizione. Questa è casa mia, mi sono detta pronta a condividere un progetto nuovo, diverso dal passato, mettendo a disposizione la mia dimensione che è quella di chi si è battuta per i diritti del lavoro, per l’ambiente, per il rispetto delle regole”.
Nata a Paola a Messina è arrivata giovanissima perché i suoi genitori, terrorizzati all’idea “che io stessi per diventare brigatista mi spedirono qui a studiare Giurisprudenza. E da allora è diventata la mia città ed ogni volta che vado via per lavoro l’unica cosa che desidero è tornare. Qui ho costruito e non solo per me, ma per chi lavora insieme a me, per i nostri assistiti e per i nostri figli”. Se da vecchia s’immagina in un paese dell’America Latina a gestire un chiosco di bibite, il presente la vede impegnata nel sociale, con le battaglie con Emergency, le iniziative di beneficenza, e nell’attività legale. La politica sarebbe stata una parentesi, un “restituire” appunto. “Quando ho incontrato Crocetta ho precisato che volevo essere una “precaria della politica”. Avrei voluto firmare le “dimissioni in bianco”, e tra 5 anni tornare a fare altro. E’ arrivata l’ora di muoversi e agire, ma la politica per me non è un mestiere”.
Così tra dicembre e gennaio l’ipotesi che si è fatta strada era quella di una sua candidatura nella lista del Megafono al Senato, anche se sempre con l’obiettivo delle amministrative. Nel frattempo la Notarianni aveva sottoposto al governatore un progetto per l’utilizzo dell’ex ospedale Margherita come secondo Palazzo di giustizia, facendogli incontrare gli operatori del settore. Una soluzione che avrebbe consentito la fine degli sprechi. In ogni incontro Aurora Notarianni ribadiva le linee guida del suo impegno: niente vecchi metodi. Nella lista alle Politiche non ci finì “Interessava soprattutto prendere il maggior numero di voti possibili, ma l’obiettivo di candidarmi per le amministrative era ancora in piedi”. Poi, dopo i risultati delle urne all’improvviso la realtà è cambiata ed è diventata un testo di Beckett.
“Sono diventata come tutti i messinesi agli occhi dei politici: invisibile e muta. Intorno a me è calato il silenzio, sono scomparsi tutti ed alle mie richieste non ho ricevuto risposta neanche un: grazie ma abbiamo cambiato idea. Solo silenzio. Sono scattati i veti incrociati, le ipocrisie, i giochetti che hanno distrutto questa città in tanti anni”.
Fin quando, una mattina, non scopre, leggendolo sui siti e sui giornali, che la candidata sindaco del Megafono non sarà lei, ma probabilmente Giusy Furnari. Nessuno l’ha chiamata, contattata, semplicemente era finita come Vladimiro ed Estragone ad aspettare Godot. E in fondo stiamo assistendo tutti ad una scena dell’assurdo con i partiti, di destra e di sinistra, che “aspettano Godot”, quel personaggio della “società civile” che risolva tutti i problemi, riconcili l’elettorato con i vertici, si travesta da soluzione di tutti i mali ma sia disposto sempre a chiudere un occhio sui “peccatucci” della vecchia politica.
“Non pretendo nulla, ma una telefonata per dire che è stata scelta un’altra persona, è anche una questione di educazione. Avevo immaginato una squadra di alta professionalità e competenza, ma nessuno mi ha chiesto nulla. Avevo progetti, programmi per lavorare insieme ma senza compromessi, dobbiamo liberarci di forme di parassitismo che ci hanno impedito di crescere. Invece dopo tanti incontri all’improvviso sono diventata invisibile. Non accadeva nulla, c’era chi pensava a consolidare posizioni, chi a fare da servo sciocco, chi a porre veti. Poi sono scomparsi tutti e quel che hanno deciso l’ho saputo così”.
Come nel Teatro dell’assurdo I personaggi non parlano e quando arriva, come dice Aura Notarianni “l’ora di muoversi, di liberarsi dai parassiti, costruire una città diversa”, nessuno arriva, nessuno si alza. E sul giornale legge che Crocetta ha scelto un altro candidato. E quando cerca chiarezza si alza un muro ed anche quelli che l’hanno contattata spariscono nel nulla.
“Voglio solo che adesso sia stabilità una verità storica, perché nessuno possa fraintendere o falsare quanto accaduto. Non puoi dire che vuoi cambiare tutto, fare la rivoluzione e poi usare certi metodi. Adesso tutti dicono, il timore è che alle elezioni si conteranno i morti e i feriti della politica. Non è questo che conta, contano i morti e i feriti nella società, in questa città agonizzante che non si può certo cambiare con i vecchi sistemi. Servono le competenze, le storie personali. Non siamo tutti uguali. Noi avvocati ad esempio, non abbiamo giurato tutti allo stesso modo, non usiamo tutti lo stesso metro. Volevo restituire quel che Messina mi ha dato. Lo farò lo stesso continuando le mie attività, ma si è persa un’occasione tutti insieme”.
Rosaria Brancato
Dal Comitato pendolari dello Stretto abbiamo ricevuto la seguente nota di solidarietà: All’Avv.Aurora Notarianni ,non abituata ai maldestri riti della politica,va il sostegno e la solidarietà del numeroso popolo dei Pendolari dello Stretto per le tante battaglie condotte insieme per il diritto dei cittadini alla Continuità Territoriale,a prezzi equi di trasporto ed alla libera concorrenza della navigazione nello Stretto. In altre parole alla difesa dei BENI COMUNI. Del problema dello Stretto ,il Comitato si è fatto carico di parlare anche nella sede Nazionale di A.L.B.A.E’ volonta del Prof.Marco Revelli far giungere all’Avv.Notarianni tutta la stima e la vicinanza.Pietro Interdonato