Mentre la giunta Accorinti cerca di chiudere il cerchio sulla nuova società rifiuti, c’è chi guarda avanti e teme per il progetto Multiservizi che nelle scorse settimane si è riproposto prepotentemente. A scrivere è il sindacato Cub Trasporti che, proprio a pochi giorni dalla tanto attesa delibera di giunta annunciata dal sindaco Accorinti per il 12 settembre sulla società rifiuti, entra a gamba tesa parlando di Atm e trasporto pubblico locale. Perché legare i destini delle due società? Il motivo risiede nell’ultimo decreto firmato dal sindaco lo scorso 1 agosto che di fatto dice addio al progetto dell’Amam acqua e rifiuti per rimettere in pista il vecchio sogno della Multiservizi. Il sindaco spiegava di aver «valutato l’opportunità di eliminare la fase intermedia relativa al passaggio dei servizi di igiene ambientale all’Amam e di procedere direttamente alla costituzione di una nuova società di capitali multiservizi a totale partecipazione pubblica locale, a cui affidare in regime di house providing, in via immediata, la gestione integrata dei rifiuti secondo il Piano di intervento Aro e, nel corso del 2017, il Servizio idrico integrato, il Trasporto pubblico locale e gli ulteriori servizi pubblici individuati dalla giunta con la delibera del 31 marzo 2015 con cui si istituiva la commissione tecnica per la valutazione del modello gestione della “Messina Multiservizi: gestione, manutenzione e valorizzazione del Pilone e delle aree circostanti in concessione per la pubblica fruizioni a scopi turistici, ricreatici, ambientali e di ricerca; servizi sociali; realizzazione e gestione di una flotta pubblica nell’Area Metropolitana dello Stretto».
Di fronte a questo passo indietro, la Cub Trasporti ha deciso di ribadire la sua netta contrarietà al progetto, anche per l’incompatibilità di gestione dei vari servizi in un'unica società: «Rimaniamo basiti da tale scelta, l’esperienza Atm giustamente fiore all’occhiello di questa Amministrazione dimostra come un’azienda pubblica, se amministrata bene con manager all’altezza, sia sulla strada del risanamento e del rilancio. Si vanifica di fatto il grande lavoro effettuato dai lavoratori e dall’attuale management dell’Atm, che ha ereditato un’azienda al collasso, con pochissimi mezzi, mancanza di credibilità, con il morale dei lavoratori al minimo, provato altresì dalla mancanza e insicurezza del proprio stipendio, ma è riuscita a riportare entusiasmo, serenità col pagamento mensilmente degli stipendi , più mezzi in circolazione e quindi più servizi offerti alla cittadinanza, partecipazione e organizzazione di eventi straordinari come manifestazione culturali, canore e calcistiche, presente nei servizi di protezione civile col trasporto dei migranti, effettuazione del servizio scuolabus, ampliamento delle competenze degli ausiliari al traffico, via via confermandosi come gestore unico della mobilità di questa città”.
In questa “scellerata” proposta la Cub rileva anche anche un pericolo per la stessa democrazia, per i servizi che deve dare, per i 2500 dipendenti da impiegare, milioni di euro da gestire una spa mascherata dalla parola “pubblica” ma strada maestra verso la “privatizzazione”.
“Ci chiediamo che fine ha fatto la commissione che doveva studiare i pro e contro di tale operazione. Il Comune procede lo stesso con un atto di imperio in barba alla partecipazione e agli impegni presi, soprattutto nei riguardi degli elettori e dei cittadini. Rimaniamo vigili ed attenti e pronti alla mobilitazione dei lavoratori, augurandoci che ciò sia nei “ pensieri” di qualcuno e non patrimonio del Consiglio e dell’Amministrazione”.
Francesca Stornante