Gestione rifiuti, quei vecchi debiti che pesano come zavorre sui bilanci comunali

Tutta l’attenzione adesso è concentrata sul ciclo dei rifiuti “made in Messina”. La rivoluzione del settore annunciata dall’amministrazione Accorinti, le anomalie ed i dati inquietanti emersi dall’indagine ispettiva condotta dal consigliere comunale dei Progressisti democratici, Daniele Zuccrello, hanno prepotentemente acceso i riflettori su uno dei nodi cruciali del Comune di Messina. Che affoga in un mare di debiti anche per la mala gestio perpetrata negli anni in questo delicato settore. E, così, mentre in città impazza il dibattito sul futuro del “pianeta rifiuti” e ancora col passato che bisogna fare i conti. E sono conti salatissimi, tutti a carico del Comune e dei cittadini. Che continuano a pagare debiti maturati anni fa.

Ne sono un valido esempio i due diversi provvedimenti, entrambi emanati a fine dicembre, con cui Palazzo Zanca ha dovuto sborsare quasi 3milioni di euro per debiti pregressi con l’Altecoen Spa, società privata che si occupava della raccolta rifiuti in città prima della costituzione di Messinambiente (di cui è stata anche socio per un periodo), e con Tirrenoambiente Spa.

Con determina dirigenziale n.39 è stato dato via libera alla «liquidazione per euro 1.971.5550,70 in favore di SpA Riscossione Sicilia per la provincia di Enna giusto pignoramento di crediti verso terzi redatto a ministero del procuratore speciale di Riscossione speciale Sicilia Spa – Enna per posizione debitoria con il contribuente L’Altecoen srl in liquidazione»; mentre con determina dirigenziale n.35 è stato emesso un impegno di spesa «per euro 879.708,12 relativo alle rate dei mesi da gennaio a dicembre 2103 inerente il debito nei confronti Tirrenoambiente Spa, giusta transazione del 28 febbraio 2007 in favore dell’istituto cessionario Banca IFIS Spa».

L’accordo transattivo stipulato nel 2007 prevede l’obbligo per il Comune di corrispondere alla Tirrenoambiente 120 rate mensili a decorrere dal 31 gennaio 2007 e sino al 31 dicembre 2016

La cifra complessiva ammonta ad euro 8.797.080, 90 – di cui 7.792.703, 03 sorte capitale e 1.044.377,91 quota interessi – e ciascuna rata è pari ad euro 73.309,02.

Insomma, soldi, tanti soldi, che pesano come zavorre nei bilanci comunali. La situazione diventa ancora più drammatica se si pensa che le somme vantate da Tirrenoambiente, società che gestisce la discarica di Mazzarrà S.Andrea, non si fermano qui ma ammontano complessivamente a circa 28 milioni di euro. I debiti del Comune ed il mancato rispetto degli impegni presi dinanzi al Prefetto la scorsa estate hanno, peraltro, indotto i dirigenti della società a chiudere ai mezzi di Messinambiente i cancelli della discarica, obbligando l’amministrazione Accorinti a conferire i rifiuti nella ben più lontana discarica di Motta S.Ananatasia, che costa al mese 150 mila euro in più.

La giunta Accorinti , dunque, avrà molto da lavorare per rivoluzionare un sistema che fa acqua anzi debiti da tutte le parti. Intanto, sul cambio di rotta annunciato dal sindaco non mancano le reazioni. Il deputato del Nuovo Centro Destra Enzo Garofalo interviene sulla vicenda relativa alla bocciatura del bilancio di Messinambiente : «Un atto importante come la bocciatura dei consuntivi 2011-2012 della Spa- sottolinea- non può che scaturire da una indagine attenta condotta sui conti della Società. Una indagine i cui esiti vanno condivisi dall'amministrazione comunale non semplicemente attraverso una indicazione di massima delle ragioni che l'hanno determinata ma, piuttosto, fornendo al Consiglio e alla città numeri, dati e cifre. Soltanto la condivisione di tale tipo di informazioni potrà consentire di intervenire sulla vicenda e intraprendere le azioni che si riterranno necessarie».

Parlando per conto del Nuovo Centrodestra Messina, Garofalo aggiunge: «riteniamo che sia doveroso da parte della Giunta rendere pubblica la situazione reale della Società. Chiediamo che in interventi di questo tipo vengano sempre coinvolte tutte le forze politiche in campo affinchè la trasparenza sia davvero un obiettivo raggiungibile e non solo un annuncio ad effetto».

Anche il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, dice la sua sulle novità promesse dalla giunta Accorinti: «Positiva anche se non proprio tempestiva la decisione della Giunta di tracciare, finalmente, una linea tra le gestioni precedenti e una nuova gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra città. Le incongruenze dei bilanci con i disallineamenti rispetto a quelli dell’ATO 3, l’affidamento all’esterno di numerose attività, il ricorso discrezionale e in alcuni casi ingiustificato a lavoro straordinario, una organizzazione dei servizi e del personale spesso approssimativa e irrazionale, sono circostanze conosciute che come CGIL denunciamo da anni. Probabilmente non era necessario aspettare 7 mesi per “accorgersi” delle condizioni in cui versa la Messinambiente».

«Come andiamo ripetendo dall’insediamento dell’Amministrazione Accorinticonclude Oceanobisogna fare in fretta. Fare in fretta per una operazione trasparenza, per avere un quadro esatto della situazione e per accertare le eventuali responsabilità. Ma soprattutto fare in fretta per riorganizzare il settore».

I Consiglieri del Gruppo Democratici Riformisti presentano,invece, un'interrogazione urgente, con risposta scritta, per fare chiarezza sulla situazione deficitaria di MessinaAmbiente e più in generale «sul comportamento omissivo dell'Amministrazione Accorinti in merito alla gestione della società partecipata».

Elvira Amata, Carlo Abbate, Antonino Carreri, Antonino Interdonato, Rita La Paglia, Santi Sorrenti chiedono al Sindaco se e quando ritiene di trasmettere, ove non lo avesse già fatto (per non incorrere nei reati previsti dalla vigente normativa), agli Uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti, al Presidente della Regione Siciliana, all'Assessorato Regionale ai Rifiuti, alla Commissione Regionale Antimafia, tutte le risultanze delle indagini conoscitive sui bilanci di MessinAmbiente e sui consequenziali allarmi evidenziati a mezzo stampa. Organismi ai quali i DR, comunque, per opportuna conoscenza trasmetteranno copia dell'interrogazione.

Danila La Torre