Università, Policlinico e Fondazione: Navarra annuncia discontinuità

Dall’Università al Policlinico, passando per la Fondazione, la parola d’ordine per Pietro Navarra sarà discontinuità con l’attuale governo. Il professore di economia non ha atteso neanche 24 ore dalla presentazione ufficiale della sua candidature a rettore (vedi correlato) per spiegare nel dettaglio il programma solo accennato nella Convention di qualche settimana fa .

Presso il Dipartimento di Scienze Economiche, affiancato dai suoi “fedelissimi”, i prof .Marco Centorrino e Michele Limosani , ha illustrato le linee guida messe a punto per chiudere definitivamente la pagina attuale dell’Ateneo peloritano ed aprirne una nuova, in piena autonomia rispetto al passato. L’Università dovrà internazionalizzarsi e cambiare volto puntando sulla redistribuzione delle risorse, sulla promozione della didattica e della ricerca d’eccellenza e sulla valorizzazione del personale tecnico- amministrativo. Il Policlinico dovrà recuperare la sua “dimensione universitaria” e la Fondazione andrà rivista nel suo statuto, nei suoi componenti, e nelle sue finalità.

CAPITOLO UNIVERSITA’. Nel caso in cui le urne dovessero decretare il successo di Navarra alle elezioni del 23 maggio, il nuovo corso prenderà il via da un nuovo assetto istituzionale dell’Università di Messina, che «dovrà garantire la centralità del ruolo dei Dipartimenti e il necessario equilibrio nella distribuzione dei poteri tra i vari organi di governo. Il modello di governo che propongo è volto a recuperare la centralità del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione in controtendenza a quanto è avvenuto in questi anni in cui si è dato troppo spazio ai Delegati del Rettore ad ai prorettori ». E detto da Navarra, che è stato prorettore di Tomasello, suona come una contraddizione palese, ma -a precisa domanda – lui stesso spiega che il momento di frattura è avvenuto quando ha capito che il Magnifico stava dilatando eccessivamente i tempi di attuazione della riforma universitaria prevista dalla legge Gelmini. «Si poteva fare tutto entro 2012».

Gli altri punti programmatici di Navarra riguardano: la didattica ed i servizi agli studenti, con una rimodulazione dell’offerta formativa; i servizi di mobilità, con il potenziamento della politica gestionale della mobilità all’interno dell’Ateneo e l’istituzione di un Ufficio di Mobility Manager; la lotta all’evasione contributiva, a proposito della quale Navarra ha detto: «affermo la mia assoluta contrarietà ad un aumento delle tasse universitarie senza una preventiva efficace lotta all’evasione contributiva. ; la ricerca, con la redazione di un piano triennale della ricerca in stretta sinergia con il Collegio dei Direttori di Dipartimento che definisca il fabbisogno di personale, l’allocazione degli spazi, delle attrezzature e delle risorse.

CAPITOLO POLICLINICO. Per quanto riguarda il Policlinico, Navarra ha annunciato che «si insisterà sull’inscindibilità tra assistenza , didattica e ricerca. Non bisogna dimenticare – ha detto – che il Policlinico non è solo una semplice azienda ospedaliera come il Papardo, ma è un’azienda ospedaliera universitaria». Sulla rimodulazione effettuata da Tomasello, Navarra ha commentato: «avrà conseguenze importanti ed è stato inappropriato parlarne in questo momento di campagna elettorale, si poteva aspettare altri 20 giorni». Le novità annunciate da Navarra interesseranno anche il contestato sistema dei parcheggi, che sarà rivisto completamente : chi entra al Policlinico paga per uscire come fosse un pedaggio e, allora, o viene chiamato per quello che è realmente altrimenti bisogna cambiare»

CAPITOLO FONDAZIONE. Tutto da rifare secondo Navarra: «La Fondazione è importante, ma così come è stata pensata non è utile all’Università ed anche il metodo con cui e è stata costituita è alquanto discutibile. Basti pensare che tre dei quattro componenti del Cda della Fondazione sono anche componenti del Cda dell’Università, che ha dato il via libera alla Fondazione . In pratica, si sono autonominati». Quanto alla presunta incompatibilità del rettore Tomasello, che riveste la carica di presidente, Navarra spiega : «Io non sono un giurista, ho chiesto a sette otto giuristi un parere ciascuno di loro mi ha detto che in virtù delle nome contenute del ddl anticorruzione, che entrerà in vigore domani, Tomasello – che è stato condannato in primo grado- non può stare al vertice della Fondazione. So che il rettore è in possesso di pareri che vanno in senso opposto».

CAPITOLO EDILIZIA UNIVERSITARIA . Tra gli obiettivi di Navarra vi è quello di “riappropriarsi” dei beni dell’Università. Primo su tutti l’edificio che un tempo ospitava l’ex Biblioteca regionale, che oggi si trova in uno stato di totale abbandono e degrado. Navarra non ha dubbi: «Il plesso è dell’Università, a dimostrarlo la continuità architettonica, visto che si trova dentro l’Ateneo ed esattamente accanto all’edificio in cui ci troviamo adesso. E’ assurdo dover chiedere alla Regione il permesso di ristrutturare un edificio che è nostro». Oltre alla biblioteca regionale, c’è anche la Casa dello Studente, su cui il Comune avanza diritti di proprietà. In questo caso- ha chiarito Navarra- l’Università non c’entra, è una vicenda che interessa l’Ersu e la Regione. Più in generale, Navarra mira a redigere un pianio edilizio di grande respiro che riguardi anche l’ex facoltà di Scienze, l’Ospedale Veterinario e l’Azienda zootecnica.

CAPITOLO CAMPAGNA ELETTORALE. Navarra ha parlato di «luci ed ombre in questa campagna elettorale». Le ombre sono rappresentate soprattutto dalla posizione ambigua di Tomasello, che avrebbe contribuito a creare «un clima avvelenato per la forte partecipazione dei vertici dell’Ateneo nascosta da una annunciata imparzialità». Altro che imparzialità secondo Navarra: «la campagna elettorale dalle stanze del rettorato e dalle stanze di Neurochirurgia del Policlinico è stata sistematica. Non c’è nulla di male se Toamasello sostiene Dugo, basterebbe dichiararlo apertamente. E, a proposito del professore di Scienza degli alimenti, Navarra, di cui Dugo era, sino a poche settimane fa, un “Grande elettore” non lascia trapelare rancore: «Mi ha comunicato la sua scelta di candidarsi prima della sua uscita pubblica in un hotel cittadino. Qualche giorno prima mi aveva detto che ci stava pensando» . L’eventuale resa dei conti tra i due è rimandata a dopo le elezioni. Intanto, l’unica, vera presa distanza di Navarra è quella dall’attuale rettore Tomasello. Ormai nemico dichiarato. (Danila La Torre)

IN ALLEGATO IL PROGRAMMA DI NAVARRA