“Trasferimento del punto franco istituito nella zona falcata del porto di Messina”. E’ questo l’oggetto dell’emendamento al ddl in materia di riforma dell'ordinamento portuale presentato dal presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia. Nello specifico, l'emendamento sottoposto dal senatore centrista al Governo autorizza il trasferimento del punto franco , istituito con legge 15 marzo 1951, n. 191, dalla zona Falcata di Messina, attualmente controllata dall’Ente porto, prima dichiarato morto e poi fatto "resuscitare" per volontà del governatore siciliano Raffaele Lombardo, ad altra area ricadente nella circoscrizione territoriale dell' Autorità portuale della città, le cui competenze si estendono sino a Milazzo. Secondo D’Alia, ma questo nell’emendamento non viene specificato, la collocazione ideale del punto franco sarebbe l’area di Giammoro, per destinare esclusivamente al turismo ed ai servizi connessi le aree dell’Autorità portuale che ricadono in città.
Tornando al ddl I in materia di riforma dell'ordinamento portuale , l’emendamento firmato da D’Alia prevede, inoltre, che la delimitazione territoriale del punto franco nonché ogni altra disposizione necessaria per la sua operatività siano definite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta della Regione siciliana, formulata dall' Autorità portuale di Messina. Prevede, infine , che le modalità per l'organizzazione e la gestione del punto franco vengano definite in conformità alle disposizioni del codice doganale comunitario. Con l'entrata in vigore della presente legge, verrebbe quindi abrogata la legge 15 marzo 1951, n. 191, ad eccezione del primo comma dell'articolo 1.
Forse è solo un a coincidenza, ma l’emendamento di D’Alia arriva a pochi giorni dell’ufficializzazione del passaggio di Nino Beninati all’Udc, la cui ultima conferenza stampa in città, datata 30 giugno (vedi correlato) ,era stata, guarda caso, l’ennesima occasione per chiedere la soppressione dell’Ente Porto, nato nel 1953 per garantire l’istituzione di un punto franco, rimasto però ad oggi solo un miraggio. D’Alia non chiede al Governo, che non ha competenza in materia, di sopprimere l’Ente porto ma chiede di trasferire il punto franco ad un’area posta sotto il controllo dell’Autorità portuale, togliendo all’Ente porto la sua unica ragion d’essere e l’unica ragione per cui ancora qualcuno difende un ente che comporta solo oneri e nessun vantaggio per la città. L’asse D’Alia/ Beninati inizia a prendere forma, aspettando sempre il responso finale degli elettori. A partire già dalle prossime elezioni regionali. (DLT)