Battesimo ufficiale, ed alla presenza dei vertici nazionali del Pd, per il Patto delle riforme, che da adesso vede insieme i moderati della sinistra che si riconoscono nelle posizioni di Renzi.
All’Assemblea costituente del Patto dei democratici per le riforme, che si è svolta a Cinisi, hanno partecipato quasi mille persone tra dirigenti, quadri di partito ed amministratori locali , alla presenza del governatore Crocetta e del vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini.
Il progetto affonda le radici negli incontri del mese di gennaio e guarda lontano, nasce dall’unione di quanti si riconoscono nell’area moderata di sinistra come appunto i Democratici riformisti, ed infatti il “papà” del PdR è quel Totò Cardinale che è stato presidente dei Dr. Numerosi i deputati regionali (anche tra gli ex Megafono) che sono interessati al progetto e lo stesso leader di Art. 4, Lino Leanza, presente all’Assemblea, ha fatto intravedere che i margini per una possibile intesa programmatica a livello regionale, ci sono tutti.
Nell’intervenire ai lavori il vicesegretario nazionale del Pd Guerini ha invitato il partito siciliano, ancora dilaniato dalle divisioni, alla compattezza: “ Questo governo lo abbiamo eletto e dobbiamo portarlo avanti insieme".
Un appello all’unità lo ha fatto anche il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, sulla graticola ormai da mesi, tra richieste di rimpasto regionale, polemiche tra correnti e guerre fratricide: “Il PdR nasce per interloquire con il Pd, non certo per esserne assorbito. Insieme potremo contribuire all’esperienza di governo”.
Confermato presidente del nuovo gruppo Parlamentare all'Ars il messinese Beppe Picciolo che nel suo intervento ha raccolto l'assist di Leanza per una collaborazione sempre più stretta ed ha dichiarato che “proprio la scelta del termine “Patto” e del simbolo del movimento che raffigura idealmente due mani che si stringono rappresenta la convergenza di più forze in un unico contenitore che guarda al PD , quale punto di convergenza e di riferimento ai vari livelli. Il Patto per le riforme non può che rappresentare il naturale epilogo di questo ideale percorso unitario”.
Picciolo ha poi chiesto a Crocetta di “porre finalmente in essere un governo politico in cui il Presidente sia "primis inter pares " e che consenta a tutti gli interlocutori politici che ne fanno parte pari dignità e pari rappresentativit. Con un Partito Democratico unito e forte, capace di drenare il valore aggiunto che deriva dai Movimenti che allo stesso fanno riferimento, la Sicilia potrà rappresentare per il premier Renzi una regione laboratorio, modello di sicuro riferimento nazionale ".
Rosaria Brancato