Il 9 novembre è il giorno della verità. Entro sette giorni il Consiglio Comunale di Milazzo si appresta a varare la dichiarazione di dissesto. E’ quanto potrebbe accadere anche al Comune di Messina, dove sempre entro quella data il commissario Luigi Croce dovrà inviare alla Corte dei Conti una relazione dettagliata per spiegare se il Comune è in grado di garantire i servizi essenziali (rifiuti, trasporti, servizi sociali etc) e di pagare gli stipendi.
A Milazzo, la Fp Cgil ha discusso in merito agli effetti che possono scaturire dalla dichiarazione di dissesto. Secondo il sindacato, a pagarne gli effetti saranno i cittadini e i lavoratori. I primi saranno privati di alcuni servizi e gravati da imposte, tasse e canoni nella misura maggiore. Mentre per i dipendenti corre l’obbligo di rideterminare la dotazione organica secondo il rapporto medio dipendenti/popolazione che secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Interno, è di 1/122. Secondo i dati Istat la popolazione di Milazzo si attesta a 32.601 abitanti e l’attuale dotazione organica, composta da 311 unità, dovrà essere ridotta a 267 posti .Tale riduzione garantirà i 195 dipendenti a tempo indeterminato, ma la dotazione organica non comprenderà tutti i lavoratori precari che ancora sono in attesa di stabilizzazione. Infatti, per i 149 precari contrattualizzati a 24 ore e i 25 contrattualizzati a 18 ore, è necessaria una previsione di 112 posti full time. Se ne prevedono invece 72 ed all’appello mancano 40 posti. Senza tener conto del personale delle partecipate.
“La Fp Cgil ritiene che i precari non possono essere messi in disponibilità in quanto fuori dalla dotazione organica – esordiscono Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil e Nino Cammaroto, responsabile territoriale Enti Locali – e perché incidono sulla finanza dell’Ente solo per il 20% del loro stipendio, pari al valore di 22 posti. Il 6 luglio del 2012, abbiamo concertato con l’Amministrazione comunale la proposta di rideterminazione della pianta organica e il piano triennale del fabbisogno del personale. Atti finalizzati alla stabilizzazione dei precari. L’Amministrazione Comunale, rappresentata dall’assessore Pippo Midili, ha sottoscritto l’accordo con le organizzazioni sindacali, assumendo l’impegno di trasmettere gli atti alla Commissione per la finanza e gli organici degli Enti Locali, per il controllo di cui all’art. 243 Testo Unico Enti Locali – continuano Cammaroto e Crocé. Il 10 ottobre 2012, la Fp Cgil ha inviato una nota al sindaco, richiedendo notizie in merito alla definizione degli atti e sulla trasmissione dei provvedimenti alla Commissione e l’eventuale risposta ricevuta della stessa. Abbiamo dato dieci giorni di tempo – continuano Crocè e Cammaroto -. Di giorni ne sono trascorsi 20 e l’Amministrazione non ha ancora fornito alcuna risposta”.
“Probabilmente – prosegue la Cgil – quello che l’amministrazione ha in mente, sapendo che dovrà ridurre la dotazione organica a 267 unità per cinque anni, lo ha dichiarato agli stessi contrattisti nell’incontro dello scorso 18 giugno e cioè che :
1) Confida nelle previsioni di cui all’art. 259 comma 10 del Testo Unico degli Enti Locali;
2) Non ci sarà la possibilità di stabilizzare tutti;
3) Confida nella proroga”.
Ed allora la Funzione Pubblica della Cgil ribatte punto su punto.
“1) Il comma 10 dell’art. 259 del Testo Unico degli Enti Locali, tanto invocato dall’Amministrazione Comunale presenta insidie – continuano Crocè e Cammaroto -. Da un’attenta lettura sembrerebbe riferirsi alla necessità della gestione delle eccedenze, in seguito alla rideterminazione della dotazione organica e la Regione Sicilia (regione a statuto speciale) avrebbe la possibilità di intervenire ponendo a proprio carico gli oneri per la copertura dei posti .Ma tale eventualità, è percorribile per il Comune di Milazzo, considerato che non ci saranno eccedenze di personale a tempo indeterminato e i precari sono fuori dalla dotazione organica? L’Amministrazione non ha avviato in tempo le procedure di stabilizzazione che avrebbero comportato una eccedenza di personale certa.
2) La stabilizzazione di tutti i precari, per la FP CGIL, è possibile. L’Amministrazione Comunale è convinta che l’Ente strutturalmente deficitario non possa stabilizzare – continuano Crocè e Cammaroto – dimenticando che i paletti imposti dalla legge sono tre: il rispetto del patto di stabilità, il rapporto spesa corrente e spesa del personale, la riduzione della spesa del personale di cui al comma 557 dell’art. 1 L. 296/06, parametri, ad oggi, tutti rispettati dal Comune di Milazzo. L’Amministrazione ha l’obbligo di sottoporre gli atti per il controllo alla Commissione per la finanza locale. Impegno sottoscritto e disatteso – tuonano Crocè e Cammaroto -. La Commissione ha l’obbligo di procedere alla verifica in merito compatibilità finanziaria.
3) La proroga su cui confida l’Amministrazione potrebbe essere un boccata di ossigeno per tirare a campare. Ma finito l’ossigeno c’è la canna del gas. La proroga è sinonimo di precarietà, la certezza è la stabilizzazione. E ancora non abbiamo compreso con quali modalità, considerato che rimane l’incognita della previsione dell’ultimo comma del Tuel laddove precisa che la spesa del personale a tempo determinato deve essere altresì ridotta a non oltre il 50 % della spesa media sostenuta a tale titolo per l’ultimo triennio antecedente l’anno in cui l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato si riferisce. Ma come è possibile parlare ancora di rapporti a tempo determinato, in presenza di rapporti di lavoro che ormai durano da venticinque anni, senza soluzione di continuità, in forza di leggi varate nel tempo? – chiede Clara Crocè. E rimane anche l’incognita dei 25 contrattisti ex fondo nazionale, per i quali la Regione Siciliana ancora non ha dato risposte in merito alle risorse economiche necessarie, per la stabilizzazione o prosecuzione dei contratti”.
“Il sindaco – conclude la Cgil – ha evidentemente deciso di non tentare la strada della stabilizzazione disattendendo gli accordi sindacali, dopo aver sostenuto nell’incontro del 18 giugno che al Comune di Milazzo non si perderà alcun posto di lavoro. Ci auguriamo che questo avvenga, altrimenti sarà mobilitazione. Chiediamo anche un tavolo di confronto per trovare soluzioni utili per la salvaguardia degli stipendi ai lavoratori. L’assemblea ha assunto all’unanimità la decisione di dichiarare lo stato di agitazione e di chiedere una urgente convocazione entro il prossimo martedì”.