Le critiche, le richieste di dimissioni provenienti da dentro e fuori le mura dell’Università e la scadenza ormai vicina del suo mandato non fermano l’attività del rettore dell’Ateneo peloritano, Francesco Tomasello. Operativo come fosse all’inizio del suo rettorato, il Magnifico -che come detto tra pochi mesi dovrà lasciare il posto al suo successore – non si limita a gestire l’ “ordinaria amministrazione”, ma programma e detta la linea da seguire tanto all’Università quanto al Policlinico. Risale a venerdì 15 marzo la nota – destinata ai docenti di Medicina e Chirurgia, ma inoltrata a tutta la comunità accademica – con cui Tomasello annuncia la «rimodulazione dell’assetto organizzativo-assistenziale dell’A.O.U Policlinico G. Martino».
Rimodulazione che – spiega Tomasello – non comporterà come qualcuno aveva temuto «un ridimensionamento delle UU.OO. che, ove realizzato avrebbe comportato una significativa penalizzazione delle potenzialità assistenziali del Policlinico oltre che delle sue attività didattico-scientifiche». Il rettore informa, tranquillizzando i medici e professori del Policlinico, che «si procederà alla rimodulazione dell’assetto organizzativo assistenziale sulla base del dato storico e sulla scorta della produzione integrata considerati i compiti istituzionali universitari ed il soddisfacimento dei bisogni di salute».
Tomasello fa, inoltre, sapere che è stato istituito «un gruppo di lavoro misto Università- A.O.U che dovrà consegnare in tempi brevi una ipotesi di riassetto, a seguito della quale di concerto Commissario straordinario e Rettore comunicheranno la proposta finale dell’Assessorato Regionale alla Salute». Nella nota, il rettore aggiunge, poi, che «con lo stesso spirito costruttivo e nel rispetto delle reciproche esigenze, si procederà alla revisione del Protocollo d’Intesa Università- Regione, in scadenza il 31 marzo prossimo» e che l’Università ha attivato un gruppo di docenti al fine di dare piena attuazione ai punti dell’accordo con l’A.O.U che riguardano formazione e Scuole di specializzazione.
Insomma, da comandante in carica, Tomasello continua a tenere ben saldo il timone della sua nave, incurante del mare in burrasca che agita le acque e rende tutt’altro che tranquilla la sua rotta. Ai docenti dell’azienda ospedaliera universitaria , il rettore, quindi, comunica che l’Università ha chiesto a Pecoraro «di rielaborare il Regolamento che determina il peso degli incarichi professionali, al fine di premiare in modo più puntuale l’impegno e le qualità delle prestazioni di ogni singolo professionista. Il Commissario -si legge ancora nella nota – ha tempestivamente approntato una bozza di lavoro che sarà esaminata a breve nelle sedi opportune».
L’ “attivismo” di Tomasello in questa ultima fase del suo mandato ha però già fatto scattare l’allarme nell’ambiente universitario e suscitato la reazione di uno dei cinque candidati a prendere il suo posto, il professore Giovanni Cupaiuolo, che ammette di essere stato sollecitato ad intervenire nel dibattito da parte di autorevoli colleghi.
«La nota rettorale n. 15326 del 15.03.2013 – scrive in un documento (IN ALLEGATO LA VERSIONE INTEGRALE) – si configura come una novità assoluta: infatti, pur essendo indirizzata “Ai Sigg. Docenti di Medicina e Chirurgia”, è stata inviata a tutta la comunità accademica. Escludendo l’ipotesi che ci possa essere stato un errore nella trasmissione, non resta che prendere in considerazione l’idea che nell’ottica del Magnifico Rettore si sia in presenza di un problema non tanto o non esclusivamente tecnico ma di natura politica, per cui è giusto che l’intera comunità accademica ne sia informata ed auspicabilmente offra un proprio contributo, partecipando alla ricerca della migliore soluzione».
Nei fatti, però -secondo il candidato a rettore – Tomasello la soluzione intende trovarla attraverso «un metodo, almeno da quello che traspare dalla nota, che sembra riecheggiare sistemi di gestione non condivisibili e che comunque nel passato non ha prodotto risultati apprezzabili». Cupaiuolo si mostra, infatti, scettico sull'istituzione dell'ennesimo gruppo di lavoro misto Università-A.O.U. e ci tiene, inoltre, ad evidenziare che «di norma, in qualsiasi comunità, a meno che non ci siano atti con scadenze improcrastinabili, è buona prassi non assumere, alla fine di un mandato, provvedimenti che possono trovare piena e completa realizzazione solo successivamente e quindi ad opera di altri».
Tomasello- siamo pronti a scommettere – incasserà in silenzio quest’ennesima critica ed andrà avanti per la sua strada. Come ha sempre fatto, sin dal primo giorno in cui è stato eletto rettore dell’Università di Messina. (Danila La Torre)
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