Politica

Assistenza domiciliare, scontro in aula tra Pd e Messina Social City

MESSINA – Il servizio di assistenza domiciliare di Messina Social City è stato sospeso? La domanda è stata posta più volta nell’arco di una seduta di quarta commissione (presieduta da Sara Di Ciuccio) da toni non propriamente amichevoli, culminata con lo scontro tra Alessandro Russo e la presidente di Messina Social City Valeria Asquini. Un botta e risposta che richiama quanto avvenuto meno di una settimana fa, ancora una volta tra Russo e Asquini.

Calafiore e Asquini: “La gente è soddisfatta del servizio”

La prima a parlare in aula è stata l’assessora alle Politiche sociali Alessandra Calafiore: “Questo è uno dei servizi base erogati dall’azienda, bisogna chiarire definitivamente alcuni interrogativi. Quello del servizio di assistenza domiciliare viene svolto dall’inizio dall’azienda e in maniera regolare”. Poi Valeria Asquini: “Sono soddisfatta dopo il monitoraggio fatto sul servizio. Sono state contattate le persone assistite e ascoltare le loro parole entusiaste sul servizio ricevuto e che ci hanno chiesto di poter continuare è stato importante. Il nostro obiettivo è fare in modo che le attività siano apprezzate in ugual misura da tutti. Chi beneficia dei nostri servizi vuole poter continuare. Sappiamo che si può migliorare e il nostro dovere è questo”.

Russo chiede chiarezza

Ma il consigliere del Pd Alessandro Russo, che ha richiesto la convocazione della commissione, ha poi spiegato: “Non vogliamo colpevolizzare o criminalizzare nessuno, perché l’azienda è fatta di tanti lavoratori che svolgo un servizio essenziale e che bisogna espletare. Il senso della commissione è un altro. Ovvio che chi fa può anche sbagliare. Non deve sfuggire alla commissione, però, che nella parte finale di giugno e fino a ieri è successo che due servizi, il Sad e il Sad-h, hanno avuto seri problemi gestionali. Sono stati interrotti servizi a portatori di disabilità per tanti giorni, sospensione di alcuni servizi, cambi di operatori per coprire assenze, cambi di assistenti per gli utenti che interrompono la continuità assistenziale prevista per legge. Non dico che non si possa cambiare, anche se penso che i servizi nei confronti dei soggetti fragili non possano non avere una continuità. Chiedo questo, di fare chiarezza su questi disservizi e sul perché questi servizi essenziali non vengano considerati come qualcosa da coprire con assistenti strutturati ma si spostano su linee di finanziamento che possono terminare, come successo coi fondi Pac. Voglio capire cosa paghiamo coi fondi di bilancio che stanziamo a Messina Social City e cosa coi fondi Pac”.

La risposta di Asquini

La presidente Asquini ha voluto poi “fare chiarezza tra la fine di un fondo, la fine di un contratto e la fine di un servizio. Vero è che possa scatenarsi la preoccupazione degli utenti, quando sentono cose magari non chiare. L’azienda può fare degli errori ma deve agire, e lo fa, sempre nell’interesse pubblico. Messina Social City è un braccio operativo vostro e annualmente e trimestralmente rappresentiamo i numeri nelle varie relazioni al comune di Messina. E quotidianamente lo facciamo anche nelle fasi di rendicontazione”. La presidente ha anche aggiunto che il servizio non è stato sospeso, ma che i disagi vissuti da alcuni cittadini sono stati “casi specifici”.

Casi che poi Russo ha citato, con il tono della discussione che si è alzato. Poco prima, diversi i consiglieri intervenuti (chi in difesa dell’azienda, come Cipolla, Papa, Schepis e Milazzo, chi chiedendo chiarimenti come il capogruppo Libero Gioveni di Fratelli d’Italia). E lo scontro sembra tutt’altro che concluso, anche se è stato preso l’impegno di analizzare questi casi, 22, per risolverli singolarmente.