Nelle ultime settimane si è spesso parlato di interventi di recupero al Gran Camposanto, terzo cimitero d’Italia, bene cittadino di notevole pregio artistico/culturale. Nel corso del sopralluogo della scorso 2 agosto da parte del sindaco Buzzanca e dell’assessore all’arredo urbano Elvira Amata, si è discusso degli interventi di recupero del Cenobio (o Conventino, vedi articolo correlato) grazie alle risorse che dovrebbero essere sbloccate dalla Regione. I lavori consentirebbero di ristrutturare una delle aree pià antiche e importante dell’intero spazio cimiteriale che, tuttavia, necessiterebbe di una più organica politica di interventi.
Torna a chiederla, ad esempio, il consigliere della III circoscrizione Libero Gioveni, che “rinfresca” la proposta, presentata ad inizio del mandato amministrativo (2008), rispetto all’adesione, per il cimitero monumentale, all’Asce (associazione europea dei cimiteri storico-monumentali d’Europa). Si tratta di un’organismo costituitosi a Bologna nel Novembre 2001 e di cui fanno parte, oltre che fra le più importanti città europee come Barcellona, Stoccolma, Madrid, Oslo, Copenaghen, Strasburgo, Vienna ecc., anche diversi Comuni italiani (costituitisi poi a loro volta il 14 maggio 2002 in un coordinamento interno) come Genova, Roma, Bologna, Torino, Cremona, Mantova, Firenze, Ancona, Cuneo, Trieste, Parma ecc. (….e dal 11 giugno scorso ha aderito anche la Provincia di Lecco), nonché diverse Università e Dipartimenti di Protezione dei Beni Culturali sia italiani che stranieri.
Obiettivo primario di questa grande associazione internazionale è certamente quello di lavorare in rete scambiando e condividendo con gli altri soggetti aderenti le migliori esperienze fatte sul campo, elaborando progetti comuni, favorendo l’adozione di nuove tecnologie, sensibilizzando i mass-media e l’editoria turistica; tutte finalità, queste, che senz’altro contribuirebbero a ridare al Gran Camposanto l’attenzione ed il valore sociale, artistico e culturale che merita.
«Ma ciò che più conta – afferma Gioveni – è il fatto che la piena e incondizionata adesione all’A.S.C.E. permetterebbe di ricevere consistenti finanziamenti da parte della Comunità Europea che certamente si rivelerebbero un “toccasana” per le sempre più asfittiche casse comunali, che quindi sarebbero preservate per far fronte alle tante altre questioni o emergenze cittadine». Il consigliere invoca da parte dell’amministrazione un importante e decisivo salto di qualità nella gestione complessiva del Gran Camposanto.