Tutti assolti perché il fatto non sussiste. E’ questa la sentenza del Giudice di Reggio Calabria per i tre imputati dell’inchiesta sulla gestione delle aste fallimentari a Messina. Il Giudice per l’udienza preliminare Brugnara ha assolto il collega messinese Giuseppe Minutoli – la Procura aveva chiesto la condanna a 5 anni, e prosciolto l’ex dirigente DIA di Messina Letterio Romeo e l’imprenditore Gianfranco Colosi, difesi dagli avvocati Carlo Autru Ryolo, Alberto Gullino e Donatella Cuomo.
In attesa di leggere le motivazioni, la formula usata dal GUP indica che non ci sarebbero state le prove pilotavano le vendite. L’Accusa, che non ha retto al vaglio preliminare, nasceva da una indagine precedente sul mafioso Luigi Tibia, poi sfociata nel processo Totem. Intercettando i contatti tra lui, i “suoi” e il suo curatore giudiziario, gli investigatori incapparono nell’imprenditore del settore food & beverage Colosi, in procinto di mettere in campo una società per gestire i beni da acquistare alle aste giudiziarie.
Il progetto era di coinvolgere l’allora dirigente della Direzione Investigativa antimafia e il giudice della sezione Fallimentare del Tribunale. Una mera chiacchiera senza alcuna volontà progettuale, è stata da subito la difesa dei protagonisti.