MESSINA- Il destino dell’Atm fa discutere. E dopo mesi di silenzio e calma piatta sul fronte politico, iniziano a levarsi alcune voci dal consiglio comunale. Lo stesso consiglio che a novembre in un batter d’occhio ha votato in pochi minuti la messa in liquidazione dell’azienda trasporti e la creazione della nuova Atm spa adesso vuole vederci chiaro. C’è chi ha iniziato a tirare il freno a mano. Perché di fronte alle tante polemiche che si sono sollevate in queste settimane c’è bisogno di assoluta trasparenza. E perché sull’Atm si sono addensate nubi pesanti che evidentemente stanno alimentando nei consiglieri comunali dubbi e perplessità.
A sollevare la questione sono il consigliere Paolo Mangano per il Movimento 5Stelle e l’intero gruppo di Sicilia Futura con Nino Interdonato, Piero La Tona e Daria Rotolo. Due fronti diversi che però stanno camminando nella stessa direzione: capire cosa sta succedendo in via la Farina.
Ad attirare l’attenzione del consiglio comunale uno degli ultimi verbali dei Revisori dei Conti dell’Atm. Il collegio, presieduto da Felice Genovese e composto da Consuelo Maisano ed Emanuele Bucceri, lo scorso 3 settembre ha messo nero su bianco una serie di rilievi ed anomalie emersi dopo alcune verifiche sulla contabilità dell’Atm.
Dopo aver bocciato il bilancio 2018, i Revisori dell’Atm hanno rilevato che anche da aprile a luglio 2019 per esempio l’azienda trasporti non ha pagato le ritenute Irpef ai dipendenti. Così come risultano non versate le ritenute erariali sulle prestazioni professionali dal gennaio 2019. Omessi versamenti che vanno a incrementare il debito complessivo. Segnalano anche che alcune richieste di atti e documenti sono rimaste «come d’abitudine inevase».
Poi c’è il caso di un consulente esterno a cui è stato affidato l’incarico di verifica e certificazione della dichiarazione Iva 2019. Si chiama Alberto Maugeri, è un commercialista di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. In questo caso l’anomali è che al momento dell’affidamento dell’incarico non è stato previsto l’ammontare del compenso, ma è stato indicato solo che riceverà il 2% delle somme che certificherà. «Senza quindi quantificare l’impegno di spesa assunto» sottolineano i Revisori. Aggiungendo anche che Maugeri ha già presentato una fattura di acconto per l’attività svolta di 12 mila euro. E nonostante la costosa consulenza esterna comunque l’Atm «non riesce ad adempiere ai vari obblighi contabili e fiscali in maniera puntuale e corretta».
Infine ci sono una serie di mandati di pagamento effettuati dall’Atm nel mese di agosto e firmati sia dai liquidatori che dal presidente Pippo Campagna. Che però ad agosto non era già più presidente del Cda Atm e dunque non si comprende con quale qualifica abbia autorizzato pagamenti per conto di Atm.
Su tutti questi punti il consigliere Paolo Mangano adesso chiede chiarezza. Per questo ha deciso di fare un accesso agli atti e ha richiesta una copia di tutti i mandati di pagamento effettuati dal primo di giugno ad oggi dall’azienda trasporti, nonché la copia del verbale sottoscritto dai Revisori dei conti del 3 settembro.
Mangano ha deciso di mettere sotto la lente la procedura di liquidazione dell’azienda mista. «Ciò che allarma – afferma il consigliere – è che da più voci giungono notizie discordanti sull’effettiva necessità di mettere in liquidazione la società. Una procedura che, ai sensi dell’articolo 50 dello statuto di Atm, dovrà passare nuovamente al vaglio del consiglio comunale. Ricordo – prosegue – che poco più di un mese fa, nella funzione di Vice Presidente della Commissione Bilancio, dovetti firmare un verbale allegato di relazione del collegio liquidatore da protocollare alla Procura della Repubblica su richiesta del Sindaco. Se emergeranno nuovi dettagli – conclude – credo sia necessario riaprire il dibattito in commissione».
Anche i consiglieri di Sicilia Futura chiedono di avere la relazione dei Revisori dei Conti. Una relazione, dicono Interdonato, La Tona e Rotolo, da cui «emergono fatti amministrativi apparentemente anomali relativi alle vicende della liquidazione della Azienda Speciale. Un atto che ad oggi il consiglio non ha avuto modo di poter leggere ed esaminare. Sicilia Futura vuole valutare il contenuto per le opportune considerazioni del caso, al fine di poter far piena luce sulla vicenda ed eventualmente, richiedere una opportuna seduta della competente Commissione Consiliare Bilancio e Società Partecipate, per chiarire i fatti.
Francesca Stornante