Salice, Gesso, Castanea, Masse, Torre Faro, Faro Superiore, Curcuraci, Ganzirri, Rodia, San Saba. Padri e madri di famiglia, lavoratori, pensionati, studenti, semplici cittadini che ormai da mesi sono senza trasporto pubblico e sono costretti a enormi sacrifici per andare a lavoro o semplicemente andare a scuola. Per questo oggi sono andati a chiedere risposte direttamente a Palazzo Zanca insieme ai consiglieri della VI Circoscrizione Giusy Feminó, Valeria Ballariano, Nunzio Cardullo. Una protesta pacifica ma decisa, sono intenzionati a dare un ultimatum di dieci giorni per per dare al Comune e all'Atm il tempo di risolvere i problemi.
In questi mesi tanti disagi, bus che saltano le corse, attese vane alle fermate. Un copione a cui i messinesi nel tempo si sono tristemente abituati e che in queste ultime settimane si sta riproponendo in varie zone della città, soprattutto nelle periferie. Diverse le segnalazioni che sono arrivate, dall’estrema zona sud fino allo strano caso della linea 81 che porta a Ponte Gallo, sparito per oltre due mesi, poi tornato in servizio per la gioia di tanti pendolari e nuovamente sparito dopo appena un giorno di lavoro. I residenti della zona nord però si sono stancati di aspettare e di non ricevere risposte ed oggi è esplosa la contestazione. Ormai da settimane sono sparite tutti le linee che dalla città portano all’estrema zona nord e i residenti si sentono abbandonati e isolati.
Per il consigliere del sesto quartiere Pdr Giuseppe Sanò quella che si sta verificando è una grave mancanza che quest'amministrazione sta perpetrando nei confronti di tanti cittadini. “Da troppo tempo sono assenti i servizi di trasporto pubblico in diversi villaggi collinari, impedendo ad interi nuclei familiari di recarsi sul posto di lavoro o presso gli istituti scolastici, negando di fatto il diritto allo studio. Chiediamo a gran voce che i concittadini che risiedono nei villaggi collinari possano essere trattati alla stregua dei più fortunati residenti in centro, poiché il gettito fiscale colpisce tutti in egual misura ma i servizi che le Istituzioni restituiscono sono ineguali, accentuando situazioni di emarginazione”.
Ed in effetti l’Atm ormai da prima di Natale sta assistendo ad un costante calo del numero dei mezzi in circolazione. Dopo l’arrivo dei bus da Torino e Milano la media giornaliera era sensibilmente salita e nelle strade messinesi avevano ripreso a circolare tra i 35 e i 40 mezzi al giorno. Oggi invece questo dato è calato vertiginosamente e non sono più di 25, sempre in media, i bus che ogni giorno assicurano il servizio di trasporto pubblico locale. Un problema legato soprattutto alla manutenzione sui mezzi e ad un parco macchine datato, a mancare in questo momento sono soprattutto i bus piccoli che vengono impiegati proprio nei villaggi. Il Direttore Giovanni Foti ha chiamato in soccorso direttamente dalla GTT di Torino un capo officina che dovrebbe essere in grado di rimettere la situazione a posto, ad oggi però i cittadini soffrono. Ed inevitabilmente è scoppiata la protesta.