Chiusa l’era targata Claudio Conte, l’Atm attende ancora la nomina del nuovo direttore generale. In questi primi 4 mesi di vacatio a farne le veci il direttore amministrativo Ferdinando Garufi, adesso il testimone è passato nelle mani dell’attuale direttore di esercizio della tranvia Carmelo Crisafulli, nominato direttore generale facente funzioni, nonostante sembrasse ormai prossimo il suo addio all’Atm. Nelle scorse settimane era stato infatti pubblicato l’atto di interpello aperto a tutti i dirigenti comunali per individuare il successore di Crisafulli alla guida del settore tranvia, a quanto pare però la sua permanenza negli uffici di via La Farina proseguirà presumibilmente almeno fino a fine anno.
I problemi da risolvere però restano infiniti e purtroppo c’è l’amara sensazione che aumentino giorno dopo giorno. Perché se è vero che il nuovo corso iniziato con l’assessore Gaetano Cacciola e il commissario Domenico Manna ha sicuramente dato dei primi risultati positivi, è anche vero che senza progetti, investimenti, risorse, pianificazione, per l’Atm il futuro non potrà essere meno scuro del recente passato.
Iniziamo dai bus. Il “miracolo” fatto nelle ultime settimane dalle officine e dalla buona volontà dei lavoratori che ha permesso di mettere in strada circa 50 mezzi sta per esaurirsi. Già in questo fine settimana i bus in circolazione sono scesi a circa 45 e con il passare dei giorni il trend potrà solo peggiorare. Il parco mezzi è vetusto, ce ne sono alcuni con oltre 400mila chilometri, che hanno bisogno di manutenzione e pezzi di ricambio, necessità ben note in azienda e Palazzo Zanca. Come si pensa di risolvere il problema? Di certo la soluzione non può essere il budget di 5000 euro a settimana previsto per le officine. Al momento però all’orizzonte non si vede altro. Lo stesso discorso vale anche per i tram, ormai al collasso. Le 7 vetture attualmente in circolazione sono ai limiti dei criteri di sicurezza e di questo passo qualcuna potrebbe fermarsi da un momento all’altro mandando in tilt un servizio che già non è ottimale. Lo ha sottolineato con forza il segretario dell’Orsa Trasporti Michele Barresi che proprio all’Assessore Cacciola chiede chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione per l’Atm.
In ballo c’è un contratto di servizio pronto ma rimasto nel cassetto e del quale Cacciola non parla. Un contratto di servizio da 21 milioni di euro che poteva essere il primo tassello per mettere ordine e del quale non si è più avuta traccia, senza però sottovalutare un dato inconfutabile: quella cifra basta solo per pagare gli stipendi del personale. A dirlo sono i numeri del bilancio consuntivo 2012 chiuso proprio in questi giorni dal Commissario Manna e che prossimamente approderà in Consiglio comunale. Avrà la stessa sorte dei bilanci degli ultimi dieci anni rimasti senza l’approvazione da parte del Consiglio? Probabilmente sì, almeno fino a quando il Comune non chiarirà i rapporti tra debiti e crediti con l’azienda di via La Farina. Secondo il documento finanziario il totale tra entrate e uscite nel 2012 è stato di 32.822.871,74 euro, con un costo del personale di 21.908.388,87. Se dunque è ben nota la cifra da destinare agli stipendi, l’amministrazione dove ha intenzione di reperire le altre risorse necessarie per gli investimenti?
Altro passaggio: la Ragioneria generale di Palazzo Zanca ha comunicato all’Atm che nel bilancio di previsione 2013 non dovrà essere sforato il tetto dei 17 milioni di euro previsti come impegno di spesa. In pratica ci si è limitati a fare i conti ancora una volta in dodicesimi, senza inserire alcun extra da destinare ad altro che non siano i salari, e senza tener conto che sicuramente 17 milioni non bastano neanche per quello.
Insomma, sarebbe opportuno iniziare a fare un po’ di chiarezza. Lo pretendono in primis i lavoratori che sono fermi allo stipendio di agosto, che non sanno ancora quando riceveranno i loro soldi e che hanno esaurito la fiducia. Il malcontento in azienda cresce giorno dopo giorno, manca ancora quella seria riorganizzazione del personale che era stata annunciata, l’Orsa è sul piede di guerra e non ha intenzione di fare sconti a nessuno. Il timore è di non essere davvero di fronte ad una netta rottura con il passato.
Francesca Stornante