Anche quest’anno il risultato è positivo. L’Atm ha chiuso il suo bilancio 2015 con un utile di 188.150 euro. Il primo anno interamente targato Giovanni Foti vede un segno più alla fine del sostanzioso documento finanziario approvato nelle scorse settimane, passato al vaglio dei Revisori dei Conti dell’Atm e due settimane fa trasmesso a Palazzo Zanca. Una cifra che sicuramente non rappresenta la svolta, che non cancella la montagna di debiti che l’Atm ha sulle spalle, ma che quantomeno dice che la strada intrapresa è potenzialmente quella giusta e che ci sono i margini per poter migliorare. Nel 2015 l’Atm è un’azienda che chiude i conti con un totale attivo di 91.127.106,89 euro e un totale passivo di 90.938.956,10 euro, contro il pareggio del 2014 che si era fermato a 84.378.310 euro. I debiti ci sono e anzi sono aumentati di oltre 7 milioni rispetto all’anno precedente, ma sono aumentati anche i contributi regionali e statali, dunque alla fine si arriva ad una compensazione che però dovrà spingere la governance a mettere in campo azioni ancora più incisive per cambiare davvero rotta.
Il conto consuntivo 2015 si apre con la relazione sulla gestione aziendale di questo 2015 siglata dal direttore Foti che spiega innanzitutto che in questo anno l’Atm ha proseguito nell'azione di risanamento e rinnovamento definita nelle linee guida del Piano Industriale, che riguardano il miglioramento della produzione e l'incremento dell'offerta del servizio, la riorganizzazione aziendale, il piano di marketing, il miglioramento dell'informazione e la comunicazione ai cittadini, i rapporti istituzionali con gli Enti. I principali risultati raggiunti, per la la governance Atm, passano dai nuovi rapporti con le Isitutizioni, a partire dalla Regione Sicilia che ha riattivato i pagamenti ad ATM dei contributi chilometrici e con il Comune di Messina con il quale è stato sottoscritto il contratto di servizio. Ovviamente però un occhio particolare è riservato alla produzione dei km perchè da quì passa la reale produttività di un’azienda trasporti, sia in chiave finanziamenti che in ottica del servizio reso ai cittadini. La relazione spiega che la produzione del servizio, misurata in km offerti con i bus, è cresciuta del 45,1% rispetto al 2013, grazie al miglioramento delle procedure manutentive a seguito della riorganizzazione delle officine bus e tram e con l'operatività dei 15 bus usati acquisiti dalla GTT e degli 8 bus usati acquisiti dall'ATM di Milano. Un trend che sicuramente migliorerà ancora nel 2016 grazie agli altri 14 bus nuovi acquistati e già giunti in città. Lungo l’elenco dei risultati raggiunti: con la ripresa del pagamenti è stata riavviata la manutenzione sui tram con il fornitore Alstom, anche grazie alla collaborazione con GTT che ha curato alcune tipologie manutentive in modo conveniente rispetto al mercato, azioni che hanno portato ad un aumento della produzione del servizio sulla linea tranviaria del 10,46% rispetto al 2013; il miglioramento dell'offerta del servizio di bus e tram e la crescita della fiducia dei cittadini sulla regolarita del servizio TPL, nonchè il rafforzamento del contrasto all'evasione con uno specifico piano in collaborazione con la Questura hanno prodotto un incremento del 19,27% dei ricavi da traffico nel 2015 rispetto al 2013.
Ma iniziamo a vedere qualche numero più nel dettaglio. Nel 2015 l’atm ha macinato 3.031.071 km contro i 2.558.012 del 2014, in leggero aumento anche il chilometraggio del tram che passa dai 293.596 km del 2014 a 317.895 km nel 2015.
Il dato che però continua a prevalere è che l’Atm non riesce a fare incassi considerevoli dai servizi che offre. Un’azienda di trasporto dovrebbe raggiungere il 35% di ricavi da mercato, guardando ai numeri del consuntivo 2015 si intuisce facilmente che su questo fronte la strada è ancora lunghissima perché ci si ferma intorno al 12%. Nel 2015 l’Atm ha prodotto ricavi da vendite e prestazioni per 4.956.764 euro, contro i 4.134.529 del 2014, quindi con un leggero aumento che si riscontra anche nei numeri del valore della produzione che nel 2015 ammonta a 31.748.381 euro, mentre nel 2014 si era fermato 30.730.009. Bus e tram portano in cassa 2,5 milioni di euro e una somma quasi uguale arriva dalla sosta a pagamento. Cifre ancora troppo basse anche se in aumento. I biglietti hanno fruttato1.659.008 euro contro 1.400.000 euro del 2014, gli abbonamenti ordinari 362.125 euro contro 290 mila euro, gli abbonamenti agevolati 281.239,68 contro 183 mila. In calo i biglietti al Cavallotti che incassa solo 11.253 euro contro i 12.700 dell’anno scorso. Boom per i servizi speciali che passano da mille a 12 mila euro. L’entrata più consistente continua ad essere quella che arriva dalla vendita dei gratta e sosta che nel 2015 hanno portato in cassa 2.361.628 euro. Flop totale per il parcheggio Zaera che totalizza 516 euro. 181 mila euro sono arrivati invece dal servizio università/Policlinico. Dalla pubblicità sono entrati 57.626 euro, più del doppio rispetto al 2014, mentre sono state fatte multe ai passeggeri per 95.129 euro, mentre nel 2014 si erano fermate a quota 65 mila euro.
I costi della Produzione sono aumentati di 1.034.635 euro rispetto al 2014, principalmente per effetto dell'incremento delle attività manutentive sull'intero parco mezzi, delle riparazioni per la messa in esercizio di un accresciuto numero di bus. Andando ancora più a fondo nelle pieghe dei numeri del bilancio si scopre che l’Atm, nel 2015 ha speso 1,6 milioni di carburante, 126 mila euro di pneumatici, 20 mila euro per cancelleria e 1.142 euro di giornali. Per l’energia elettrica si spendono 235.810 euro, azzerate le spese di vigilanza, sono calate da 62 mila a poco più di 9 mila euro quelle per le pulizie, così come quelle per i cellulari che dai 2 mila euro del 2014 sono scese a soli 204,95 euro. Pasti e soggiorni sono costati 12 mila euro, altri 9 mila per spese viaggi, solo 209 euro per spese di rappresentanza. Una voce consistente è quella dei costi per la riscossione: la Serit è costata all’Atm quasi 700 mila euro. Altri 583 mila sono stati impiegato per manutenzione e riparazione dei bus, 86 mila per quella sui tram. Imposte e tasse 276.133 euro, schizza da 35 mila a 169 mila euro la tassa sui rifiuti.
I costi del personale ammontano a 20.686.020 euro e sono cresciuti di euro 423.312 rispetto all'esercizio 2014 principalmente a cause di scatti e progressioni di carriera che erano stati congelati nel 2014, nonchè di straordinari riconosciuti agli autisti dei bus. La posizione finanziaria netta della società è peggiorata di euro 4.040.353 per effetto delle minori disponibilità bancarie relative ai ritardati versamenti di contributi regionali e statali, con recupero del tempi riscontrato solo nel primo trimestre del 2016.
L’Atm vanta anche dei crediti nei confronti della Regione per contributi chilometrici bus per euro 4.959.029 e per tram per euro 1.866.852, ma anche crediti verso lo Stato per la mancata erogazione degli oneri derivanti dal CCNL Autoferrotranvieri per complessivi euro 8.352.021.
Non poteva mancare ovviamente la nota dolente: i debiti. L’Atm chiude il 2015 con un monte debitorio di 61.804.751 euro. Ecco nel dettaglio come sono ripartiti queste voci debitorie: debiti verso banche 8.312.138 euro, verso altri finanziatori 444.135 euro, verso fornitori 13.948.111 euro, verso il Comune 4.700.000 euro, debiti tributari 9.505.369 euro, verso istituti di previdenza 14.609.513 euro, altri debiti 10.285.485, per un totale di 61.804.751. Tra i debiti spiccano quelli con l’erario e la Serit, ma anche circa 500 mila di Tari e Tarsu non pagate.
Il 2015 dell’Atm è stato segnato anche dalla riorganizzazione della struttura aziendale e la gestione del personale: nuovo e piu snello organigramma aziendale; sono stati rinnovati i vertici della Direzione Amministrativa e della Direzione Tranvia e manutenzione bus e tram; sono stati riavviati dopo anni corsi di formazione professionale del personale e procedure di selezione per ricoprire ruoli di responsabilità intermedie anche per evitare il problema del contenzioso aziendale che grava da anni sull'azienda; sono state ripristinate e fatte rispettare procedure e regole comportamentali facendo anche ricorso a contestazioni e azioni disciplinari da tempo di fatto non più adottate e l'invio sistematico delle visite fiscali per tutti gli assenti giornalieri per malattia, con il risultato di un’evidente diminuzione dell'assenteismo per malattia che è passato dal valore medio nel 2013 per ATM di 29,5 giomi di malattia in un anno a 18,4 giorni per il 2015. Sono stati inoltre attivati il modello organizzativo 231, il Collegio di discipline, la rilevazione presenze con badge, il controllo in ingresso e uscita dei mezzi con videosorveglianza, l'estensione del sistema di videosorveglianza a gran parte delle aree aziendali.
Importanti azioni sono state intraprese nella riorganizzazione del settore della ZTL e nella formazione e crescita professionale degli addetti; nella integrazione delle loro attività nell'ambito delle politiche dell'Assessorato alla Mobilità per il miglioramento della viabilità, il contrasto alle doppie file per fluidificare it traffico e migliorare la regolarità del servizio dei bus. I ricavi della sosta sono incrementati nel 2015 rispetto al 2013 del 23,85% (sebbene nel 2015 la quota riconosciuta ad ATM dal Comune di Messina sulle sanzioni sia stata dimezzata).
Da questo bilancio si getteranno dunque le basi per rispettare il contratto di servizio, entrato in vigore nel febbraio 2016, e il relative Piano Industriale che impone all’Atm un salto nella produttività. L’obiettivo del 2016 sono 4 milioni di km prodotti dai bus e un +20% di incassi dalla vendita dei biglietti. A fine anno si tireranno le somme.
Francesca Stornante