MESSINA – La gestione dei commissari liquidatori di Atm finisce alla Corte dei Conti. Dopo scontri, duri botta e risposta e attacchi, Filt Cgil e UIltrasporti hanno deciso di presentare un esposto alla Procura della Corte dei Conti sull’operato dei liquidatori dell’azienda di via La Farina.
«Vengano ritirati tutti gli atti dei collegio dei liquidatori di Atm. I liquidatori – secondo i due sindacati – stanno operando in difformità ai compiti che la normativa assegna a tale organo ponendo in essere atti in materia di riorganizzazione del personale che esulano dal perimetro della gestione ordinaria che la fase liquidatoria impone aumentando l’impegno di spesa con possibili danni erariale».
Una nota di Filt Cgil e UIltrasporti che è una denuncia dura e precisa alla procura della Corte dei conti sull’operato del Collegio dei Liquidatori Atm.I due sindacati hanno deciso di metterne a conoscenza il Presidente Consiglio Comunale, Claudio Cardile, il Presidente della Commissione Bilancio Massimo Rizzo, tutti i Consiglieri Comunali. Ovviamente l’esposto è stato indirizzato anche ai Revisori dei Conti Atm e al Sindaco di Messina, affinché si ritirino in autotutela gli atti del collegio e si accerti la situazione con le specifiche responsabilità.
Nell’esposto i sindacati mettono sotto la lente di ingrandimento gli atti esitati dalla commissione dei liquidatori a partire dallo scorso 17 giugno. Giorno in cui è cessata la gestione del Cda presieduto da Pippo Campagna e si è insediata la commissione liquidatrice presieduta da Pietro Picciolo. Per norma e statuto i liquidatori dovrebbero operare esclusivamente per la gestione ordinaria dell’azienda, limitandosi unicamente alle azioni necessarie a mantenere il servizio pubblico essenziale.
Invece, secondo Filt Cgil e Uiltrasporti, ci sono stati atti che sono andati ben oltre l’ordinaria gestione. Il riferimento per esempio è alla disposizione dello scorso 27 agosto sul nuovo assetto organizzativo dell’azienda. Disposizione con cui sono stati elargiti avanzamenti temporanei di carriera, parametri superiori e relativi aumenti di stipendi. Il tutto senza concorsi pubblici, senza contrattazione sindacale e aprendo la strada a possibili contenziosi. Ignorando anche le ultime disposizioni comunali in materia di contenimento della spesa del personale delle aziende speciali e partecipate del Comune di Messina. Stabilite con una delibera di giunta del 30 gennaio 2017.
Per i due sindacati si profila il danno erariale. Per questo chiedono l’annullamento o la sospensione con effetto immediato di tutti quelle disposizioni e ordini di servizio in materia di gestione del personale emanati dal Collegio dei Liquidatori di Atm dal 17 giugno scorso che non rientrano tra gli atti ordinari. E chiedono alla Corte dei Conti di avviare i necessari accertamenti sulla gestione dell’attuale fase liquidatoria di Atm.