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Atm, il Cda dà via libera all’assunzione di 30 autisti. Ma con un paletto

MESSINA – Il percorso è tracciato: l’attuale Atm sarà messa in liquidazione, come deciso all’unanimità dal Consiglio Comunale lo scorso 23 novembre, e verrà sostituita da un società per azioni. La forma giuridica sarà diversa, ma il nome resterà lo stesso. In questi giorni, l’amministrazione De Luca sta lavorando alla redazione del bilancio di previsione 2019 del Comune di Messina, all’interno del quale saranno stanziate le risorse necessarie per costituire la nuova Atm Spa a capitale interamente pubblico .

In attesa che la procedura di liquidazione dell’attuale azienda trasportivenga avviata e nasca l’Atm 2.0, nel quartier generale di via La Farina si lavora – pur tra mille difficoltà – per onorare i debiti ereditati dal passato e garantire un servizio di trasporto pubblico il più possibile efficiente, al netto dei problemi legati alla carenza di autisti.

Nei giorni scorsi il Cda dell’Atm, presieduto da Pippo campagna, ha approvato il bilancio previsionale 2019 e ha dato via libera ad una delibera che dà mandato al direttore generale facente funzioni Natale Trischitta di predisporre l’Avviso per la assunzione a tempo determinato di 30 operatori di esercizio, in ossequio all’atto di indirizzo approvato dal Consiglio comunale.

«Si tratta di una manifestazione di interesse alla quale si darà esecuzione solo quando saremo certi di avere la copertura finanziaria», ci tiene a puntualizzare il presidente dell’Atm.

Campagna spiega inoltre che, per funzionare al meglio , l’azienda trasporti necessiterebbe di almeno di 17 milioni di trasferimenti da parte di Palazzo Zanca, oltre a quelli necessari a coprire  l’anticipazione bancaria, pari a 5 milioni di euro: «Al momento il Comune di Messina gira all’Atm 12 milioni di euro. Durante la  precedente gestione, a fronte delle somme erogate dall’ente,  l’azienda spendeva comunque  per 17 milioni di euro». Secondo il presidente dell’Atm questa discrasia di 5 milioni di euro ha aggravato la già drammatica situazione dei  conti dell’azienda.

Campagna rivendica quindi un’inversione di tendenza: «Da agosto ad oggi, l’attuale Cda – oltre a pagare i debiti con l‘Erario – ha ridotto notevolmente i costi, risparmiando sui 44 autisti assunti a tempo determinato dalla precedente gestione, sui chilometri percorsi, che sono comunque al di sopra della soglia attualmente rimborsata dalla Regione, e sul carburante».

PIANO DI ESERCIZIO

Lo scorso ottobre è entrato in vigore il nuovo piano di esercizio, la cui novità principale è rappresentata dallo Shuttle, vale a dire la linea che collega con un unico mezzo Giampilieri a Torre Faro.

«Lo Shuttle – spiega Campagna –  è la linea con maggiore presenza di utenti a bordo. Difendiamo la scelta i aver istituito una linea che va da sud a nord della città e viceversa senza che sia necessario scendere dal mezzo, ma è ovvio – continua il presidente dell’Atm – che se ci fosse una viabilità degna di questo nome sarebbe tutto semplice. Purtroppo devo evidenziare che c’è stata una regressione rispetto all’inizio e i controlli sono diminuiti. Le fermate dei bus  sono costantemente occupate da ambulanti;  abbiamo segnalato queste disfunzioni sia verbalmente che con lettere formali, a cui abbiamo allegato documentazione fotografica, ma nessuno ha deciso di occuparsi del problema, fermo restando gli sforzi dell’amministrazione attiva».

Parlando in generale del piano di esercizio, basato essenzialmente su un sistema a pettine, Campagna preannuncia qualche novità . «Non abbiamo i paraocchi e ci rendiamo conto che ci sono dei problemi: le disfunzioni sono legate alla mancanza di personale. Nelle prossime settimane adotteremo alcuni correttivi, con o senza il personale nuovo, anche perché abbiamo l’esigenza di mettere in strada i bus elettrici . Se riusciremo ad avere in azienda altri 30 autisti sarà più facile , ma anche se non avremo la copertura finanziaria per assumere altro personale dovremo comunque mettere in strada gli autobus elettrici che stando fermi rischiano di usurarsi».

Nella chiacchierata con Campagna abbiamo chiesto se l’azienda ha pensato di utilizzare, in chiave ecologista, i bus elettrici per la linea dello Shuttle , ma il presidente dell’Atm Campagna spiega che, oltre ad un problema di dimensione e capienza, i bus elettrici sono troppo piccoli, c’è anche un problema di resistenza, vista la lunghezza del tragitto, che mal su concilia con la necessità di ricaricare il mezzo elettrico.

CORRETTIVI IN VISTA

Il presidente Campagna annuncia che alcune linee che servono la zona nord e la zona sud e che oggi si muovono all’interno del sistema a pettine completeranno il percorso sino allo Zir e all’Annunziata . Da qui, i passeggeri potranno continuare il loro viaggio prendendo lo Shuttle o il tram.

«Voglio comunque dire ai soloni dei sindacati che è necessario superare lo scoglio di Minissale nella zona sud ed in zona nord della rotonda all’ Annunziata e in altri unti critici, e questo indipendentemente dallo Shuttle», afferma polemicamente Campagna con un messaggio indirizzato ai rappresentanti sindacali che in questi mesi hanno osteggiato il piano di esercizio varato dal management dell’Atm.

IL TRAM SOSPESO LA DOMENICA

Campagna fa sapere che si tratta una scelta necessaria per ridurre i costi: «Abbiamo deciso di sospendere il tram la domenica perché ci consente un notevole risparmio. Dietro il tram c’è una struttura imponente che fa lievitare i costi. Questo tuttavia non significa che la domenica vogliamo lasciare lasciamo i passeggeri a piedi: il tram sarà sostituito dallo Shuttlle, la cui frequenza sarà incrementata: vogliamo grantirne uno ogni 30 minuti».

Danila La Torre