Lente d’ingrandimento sulla situazione economico-finanziaria degli ultimi cinque anni dell’Atm. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato a Messina un ispettore che avrà a disposizione 30 giorni di tempo per scandagliare tutto ciò che riguarda la gestione finanziaria dell’azienda di via La Farina. Si tratta di controlli a campione che periodicamente il Ministero dispone per verificare economicità e legittimità delle gestioni pubbliche, la regolare produzione dei servizi, ma anche per suggerire i provvedimenti dai quali possono derivare economie nella gestione del bilancio. All’ispettore Gaetano D’Onofrio toccherà dunque l’arduo compito di analizzare documentazioni che riguardano i bilanci, impossibile non ricordare che quelli degli ultimi anni non sono mai stati approvati, spese e modalità di affidamento delle consulenze esterne, procedure per l’acquisto di materiali e pezzi, bandi di gara espletati dall’azienda e in generale tutto ciò che può concorrere alla definizione dell’attuale stato di salute, sotto il profilo economico, dell’azienda. I cinque anni di riferimento hanno visto alla guida dell’Atm il Direttore Claudio Conte e vari commissari, da Domenico Manna, oggi tornato all’Atm, a Cristofaro La Corte, Giuseppe Russo, Santi Alligo, Enrico Spicuzza e oggi nuovamente Manna.
L’arrivo dell’ispettore è stato comunicato anche al Sindaco Accorinti, considerato che si tratta di un’azienda partecipata del Comune, a Palazzo Zanca però l’amministrazione comunale continua a lavorare per tentare di riesumare dalle ceneri azienda e servizio. Nei giorni scorsi il Commissario Manna e l’Assessore alla Viabilità Gaetano Cacciola sono stati a Palermo per portare all’assessorato ai trasporti la bozza del Contratto di servizio che i vertici aziendali hanno preparato. A Palermo però si chiedono più garanzie e soprattutto notizie della trasformazione dell’azienda in Spa, ipotesi di cui tantissimo si è parlato in passato e che adesso l’amministrazione Accorinti pare aver deciso di mandare in soffitta. Al momento, però, l’unico dato certo è che proprio la Regione dal 2011 ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti. Solo mettendo sul tavolo un serio progetto di rilancio, e il contratto di servizio, si potrà sperare in una boccata d’ossigeno.
Nel frattempo in casa Atm si fanno i conti con quello che c’è in cassa. Cifre che non consentono innanzitutto quegli investimenti di cui l’azienda avrebbe bisogno. I dirigenti hanno stilato un rendiconto che elenca tutti i numeri del fabbisogno finanziario per riuscire ad arrivare a dicembre. Le cifre sono davvero da capogiro. Tra debiti pregressi e spese da qui a dicembre per l’Atm, secondo la relazione, servirebbero oltre 29milioni di euro. Numeri record, se si pensa che il contratto di servizio preparato da questa amministrazione stabilisce che il budget annuale dovrebbe essere di 21 milioni. Secondo la relazioni da settembre a dicembre si dovrebbe spendere 1.800.000 euro per utenze, gasolio e ricambi. 7.200.000 euro servirebbero per gli stipendi dei lavoratori, a cui si aggiungono quasi 3.500.000 di arretrati tra contributi Inps, ritenute Irpef e Inps e ritenute varie. Poi ci sono i fornitori, come la Bredamenarinibus o la Ventura, che al 31 agosto 2013 vantano crediti per oltre 7 milioni di euro. Queste sono solo alcune delle voci inserite nel rendiconto, bastano per capire quanto necessaria sia un’azione incisiva su questa azienda che ad oggi produce più debiti che servizi.
L’amministrazione Accorinti e la nuova gestione del Commissario Manna stanno però tentando di risollevare l’Atm. Sotto il profilo dirigenziale finisce ufficialmente oggi l’era targata Claudio Conte che per oltre dieci anni è stato alla guida dell’Azienda trasporti e che il Commissario Manna ha deciso di allontanare in concomitanza della scadenza del contratto. Contratto scaduto anche per il Direttore di Esercizio del Gommato e della Tranvia Guglielmo La Cava, che però ha pagato solo le troppe proroghe e la mancanza di bandi pubblici di questi anni. Dunque in questo caso una scelta praticamente obbligata per il Commissario Manna. Per quanto riguarda il servizio, invece, in questi giorni i bus in circolazione sono diventati 35 più altri 5 in riserva, si conta però di arrivare a 50 entro i prossimi giorni perché altri 9 mezzi sono pronti per essere revisionati e dunque per andare in strada. Confrontati con la media di 20 bus al giorno di pochi mesi fa rappresentano sicuramente un passo in avanti.
Proprio su questi ultimi dati arriva il commento positivo dell’Orsa Trasporti."Nei primi cento giorni di nuova amministrazione Atm riscontriamo incoraggianti segnali di discontinuità con le precedenti fallimentari gestioni, anche se molto c'è ancora da fare” dichiara il segretario Michele Barresi. Per il sindacalista dovrebbe far riflettere come, senza alcuna risorsa aggiuntiva, si sia riusciti a triplicare in poche settimane il numero dei bus circolanti, certamente ancora insufficienti ai bisogni della città.
Poi però quello che appare quasi un paradosso per un’azienda in cui si parla sempre di esubero di personale. “Occorre riorganizzare con urgenza la forza lavoro. Persino con 50 bus, il massimo che l'Atm potrà mettere in servizio senza il necessario acquisto di nuovi mezzi, gli attuali autisti in forza saranno insufficienti. Serve potenziare la rete vendita e controllo biglietti e utilizzare al meglio le risorse della Ztl per aumentare gli introiti e attivare procedure di riqualificazione ed esodo del personale avente requisiti. Oggi lo stato finanziario dell'azienda desta forti preoccupazioni e non è garantita per l'anno in corso la copertura economica neppure per gli stipendi dei dipendenti” continua Barresi. Per tutti questi motivi l’Orsa auspica che venga in tempi brevi esitato ed approvato il nuovo contratto di servizio ed attivato il confronto col sindacato per definire il percorso di trasformazione dell'azienda, requisito indispensabile richiesto dalla Regione per sbloccare i contributi fermi al settembre 2011.
Francesca Stornante