Due giorni fa l’Orsa chiedeva al Commissario dell’Atm Domenico Manna chiarimenti su una “retribuzione accessoria” da diecimila euro che il Direttore dell’Azienda Trasporti Claudio Conte avrebbe percepito negli ultimi dieci anni. In particolare si chiedeva di conoscere la natura di questa indennità e di sapere se anche altre figure dirigenziali beneficiano della stessa, come prevede un accordo di verbale che risale al 2004. La risposta non si è fatta attendere perché nel frattempo il Commissario Manna non è rimasto con le mani in mano. “E’ stata avviata un’indagine interna per sapere con esattezza quanti e quali premi produttività, benefici, indennità si elargiscono all’interno dell’Atm” ha spiegato Manna. Il Commissario ha attivato gli uffici affinché producano tutta la documentazione necessaria per avere un quadro chiaro e iniziare a tagliare dove sarà possibile, considerata la crisi finanziaria in cui versa l’azienda. Manna ha le idee chiare, il ritorno in Atm in un momento così difficile però impone un lavoro che deve necessariamente basarsi su un elenco di priorità. L’obiettivo da raggiungere nel brevissimo periodo è di incrementare il numero dei mezzi che quotidianamente vengono messi in servizio. “Le cifre verso cui si punta in una città normale sarebbero ridicole, a Messina che ultimamente si è rassegnata ai bus che non passano mai l’obiettivo è di mettere in strada, appena si completeranno gli interventi di manutenzione, 35 mezzi al giorno”. Ricordando che la media da circa un anno a questa parte è di non più di 20 al giorno forse sarebbe già un primo passo. Si cercherà di puntare di più sulle officine che già in queste settimane hanno dato prova di ottime professionalità, spiega Manna, difficile invece per il momento ipotizzare l’incremento del parco mezzi, considerate le condizioni in cui versano le casse. Accantonato il bando che l’ex Commissario Enrico Spicuzza aveva approntato per l’acquisto di 50 bus, la nuova amministrazione punta ad intercettare un cofinanziamento della Regione per far giungere in città bus a metano. Ma su questo fronte è difficile ipotizzare i tempi necessari.
Novità più sostanziose per quanto riguarda invece i rapporti che l’Azienda ha con il Comune. L’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola e il Commissario Manna hanno gettato le basi del nuovo contratto di servizio che sarà pronto nel giro di poche settimane per passare al vaglio del Consiglio Comunale. Uno strumento fondamentale in quanto stabilisce l’accordo tra Comune e Atm per la produzione e l’erogazione del servizio di trasporto. Il contratto di servizio manca addirittura dal 1999, motivo per cui il contributo che il Comune versa all’Atm è rimasto invariato negli anni fermandosi ai circa 13 milioni quantificati quattordici anni fa, oggi assolutamente insufficienti a garantire i servizi. Il contratto che dovrebbe vedere la luce a breve prevede trasferimenti di finanziamenti da parte del Comune per 21 milioni di euro. Anche questa cifra, letta così, potrebbe non far fare i salti di gioia perché la somma basta più o meno a coprire gli stipendi dei dipendenti, ma se sarà sottoscritto aprirà la strada ai finanziamenti che la Regione non ha più destinato a Messina soprattutto negli ultimi anni. Un po’ meno chiaro, almeno ufficialmente, quello che sarà il futuro di azienda e trasporto immaginato dall’amministrazione Accorinti. La delibera di liquidazione e creazione della nuova spa risale all’era targata Luigi Croce ma pare sia stata lasciata nei cassetti. Non resterà che attendere.
Francesca Stornante