“In modo assolutamente strumentale, viene agitato e lasciato immaginare agli occhi di chi legge un clima conflittuale all’interno dell’azienda che, a dire dei sindacati, riguarderebbe ogni settore di lavoro e la totalità dei dipendenti. In realtà, invece, oggi la vera questione su cui i sindacati concentrano il loro sforzo e la loro protesta è quella relativa all’attribuzione di incarichi temporanei banditi dall’azienda, sulla scorta di una precisa norma di legge – l’art. 18 del Regio Decreto 148/1931 – , nonché del regolamento interno”. Così il presidente di Atm, Giuseppe Campagna, replica ai sindacati che hanno chiesto l’intervento della Prefettura.
Secondo il presidente, in base allo stesso articolo 18 e all’articolo 5 del regolamento aziendale, “l’azienda può legittimamente fare ricorso all’assegnazione di mansioni e incarichi professionali in via temporanea, a iniziativa della Direzione Generale Aziendale. Nulla di scandaloso, quindi, nulla di poco trasparente, nulla di illegale, ma in realtà esatta e legittima applicazione di norme di legge e regolamentari dettate dalla necessità di fare fronte ad esigenze temporanee e di organizzazione del lavoro, da parte di chi ha il compito di portare avanti gli obiettivi prefissi dall’Azienda e la stessa missione aziendale”.
“E’ evidente, dal tenore dell’intervento dei sindacati e dalle speciose insinuazioni, che gli stessi si vorrebbero sostituire alla legge, ai regolamenti, all’azienda ed alla sua dirigenza per determinare loro i requisiti in presenza dei quali poter attivare questi strumenti, se non addirittura determinare loro stessi chi sia meritevole di ricoprire gli incarichi temporanei di che trattasi. Ciò, magari secondo il loro di “insindacabile giudizio”, anziché di quello dell’azienda, come invece è normale che sia in una SpA che deve rispondere a criteri di efficienza ed efficacia della propria azione”.
Sostiene il presidente Campagna: “Peraltro, pur essendo del tutto evidente che la materia di cui trattasi non è oggetto di contrattazione e/o concertazione con i sindacati, gli stessi non nascondono il malcelato intento di ottenere da parte dell’azienda la costituzione di una “commissione paritetica” che si sostituisca agli organi preposti dalla legge e dai regolamenti interni di Atm per decidere delle selezioni di ché trattasi. L’Azienda non intende rinunziare alle proprie prerogative di legge e di regolamento e non può consentire che il perseguimento dei risultati aziendali possa essere pregiudicato dall’intenzione di imporre da parte dei sindacati stessi il ritorno di logiche che hanno nel tempo causato i risultati della vecchia azienda sindacalizzata che sono sotto gli occhi dei messinesi”.
“Apprendiamo con reale sconcerto la replica di Atm S.p.A. che dei 13 punti elencati nelle procedure di raffreddamento attivate da Cgil, Uil, Faisa, Ugl e Orsa, commenta unicamente il punto relativo a tre promozioni temporanee. Appare evidente che solo questo tema sta particolarmente a cuore alla direzione aziendale che dimostra, ancora una volta, l’assoluto disinteresse per il resto delle questioni che i lavoratori lamentano da anni”. Così la controreplica dei sindacati.
Dedicare un intero comunicato solo all’attribuzione temporanea di tre incarichi superiori, dimostra quanto questo argomento sia sensibile per la direzione aziendale. Tutto questo diventa offensivo e snobbante per i lavoratori rappresentati da questi sindacati che, oltre alle promozioni annunciate, nelle procedure di raffreddamento hanno denunciato problematiche ben più gravi che l’azienda continua ad ignorare:
• Vessazioni e pressioni sui dipendenti attraverso provvedimenti disciplinari tattici distribuiti a pioggia con motivazioni capziose;
• Spregio delle Relazioni Industriali, continue variazioni dell’Organizzazione del Lavoro senza la trattativa con le Organizzazioni Sindacali prevista nel vigente Ccnl;
• Pensionamento forzato degli operatori di esercizio che dopo anni di onorevole servizio sono obbligati alla quiescenza con pensioni paragonabili all’assegno di povertà;
• Annunciata esternalizzazione dei Servizi Officina e Verifica;
• Sistematici errori nelle buste paga a danno dei lavoratori;
• Piano di esercizio Gommato sovradimensionato che costringe i lavoratori allo straordinario obbligatorio;
• Sistema Tranviario che resta obsoleto nonostante le spese di restyling effettuato con soldi pubblici. Ogni disfunzione, anche del sistema frenante, viene strumentalmente attribuita all’imperizia dei conducenti;
• Capilinea improvvisati sprovvisti di servizi igienici per gli autisti, nel migliore dei casi dotati di bagni chimici provvisori che sono rimasti definitivi, la cui fruibilità e i livelli di igiene sono improponibili soprattutto per l’utilizzo da parte delle donne;
• Personale delle officine che in violazione delle basilari norme di sicurezza viene utilizzato a singolo operatore anche nei turni di notte, in un ambiente di lavoro igienicamente insano, immerso negli escrementi dei volatili;
• Gestione improvvisata dei servizi Ztl, Verifica e Vendita biglietti, attraverso un’organizzazione del lavoro viziata da continue variazioni in corso d’opera e turni comunicati all’ultimo istante;
• Concessione delle ferie iniqua, a totale discrezione dell’Azienda;
• Mancato riconoscimento dello straordinario in caso di servizio concluso con ritardo ma puntuale trattenuta a carico del lavoratore in caso di servizio iniziato con ritardo.
“Sono queste le anomalie alla base del clima conflittuale che l’azienda continua a negare anche di fronte all’evidenza e prova a glissare tramutando il confronto in caciara, attraverso consumati comunicati fuorvianti contro determinate sigle sindacali. Saranno le adesioni all’inevitabile sciopero a dare il metro della crescente insoddisfazione dei lavoratori che vivono sotto la continua minaccia dei provvedimenti disciplinari, raggiunti anche da “messe in mora” per risarcimenti danni valutati dall’azienda in modo unilaterale, con la cinica richiesta di somme che spesso superano il doppio dello lo stipendio, da pagare in unica soluzione. Sistema, quest’ultimo, che rischia di mettere in ginocchio il bilancio economico delle famiglie dei malcapitati dipendenti”.
“In tema di promozioni annunciate respingiamo al mittente le accuse del presidente Campagna, il sindacato non vuole sostituirsi alla legge e tanto meno ambisce a determinare chi sia meritevole di ricoprire gli incarichi superiori. Questi sindacati chiedono solo trasparenza, pari opportunità e meritocrazia. Campagna sottace che ogni qualvolta i nomi dei prescelti si conoscono in anticipo, prima della presentazione dei curriculum, tanto che i destinatari se ne vantano con largo anticipo. Se anche questa volta la scelta dovesse ricadere sui nomi ampiamente annunciati, non sarebbe più una questione sindacale ma argomento da Procura della Repubblica. Quando l’azienda richiama il rispetto delle regole non spiega il sistema adottato per aggirarle. Si comincia sempre con l’attribuzione temporanea di funzioni superiori a insindacabile giudizio della commissione aziendale, il periodo effettuato a parametro superiore servirà successivamente ai prescelti come prezioso “requisito di esperienza” per sbaragliare la concorrenza in fase di selezione per la promozione definitiva”.
“Quando il sindacato chiede l’istituzione di una commissione paritetica non ambisce a cogestire con ATM le promozioni, così come Campagna male interpreta nel suo comunicato. CGIL, UIL, FAISA, UGL e ORSA rivendicano unicamente la presenza in commissione di soggetti istituzionali esterni all’azienda che assistano alle selezioni e contribuiscano a valutare le reali potenzialità professionali dei candidati, oltre le simpatie e il colore della maglia. Se tutto è così trasparente come dichiara l’azienda, non si capisce il motivo per cui ATM SpA si oppone all’ipotesi di osservatori esterni… Le dinamiche delle promozioni preoccupano il sindacato perché alla base del caos organizzativo che ha portato i lavoratori allo stremo delle forze, c’è proprio l’incapacità di soggetti giunti in posizioni gestionali con il sistema descritto, che celano le loro lacune professionali assumendo atteggiamenti autoritari con i lavoratori. In ogni caso la prassi delle promozioni che sta a cuore all’azienda è solo uno dei punti denunciati, in fase di procedure di raffreddamento il sindacato ha chiesto ufficialmente di accantonare provvisoriamente la questione per affrontare con serenità le restanti problematiche che giornalmente gravano sui lavoratori. La proposta è stata respinta con decisione da ATM SpA e dai toni del comunicato aziendale si evince l’inspiegabile esigenza di attribuire con urgenza tre aumenti stipendiali per funzioni a parametro superiore, il resto dei lavoratori sistematicamente vessati può attendere”.