Il processo sulle presunte truffe all'Atm è ad una fase cruciale. Davanti al giudice monocratico Curatola infatti stanno sfilando i consulenti che hanno "fatto le pulci" ai conti della municipalizzata tra il 2003 e il 2007. Dopo aver ascoltato il perito della della Procura, l'ingegnere Cucinotta, alla scorsa udienza è toccato al consulente di parte dell'ex dg Claudio Conte, l'ingegnere De Simone.
Il professionista ha contestato la perizia tecnica di Cucinotta, che è alla base dell'accusa, su un punto centrale. De Simone sostiene infatti che il calcolo delle accise sui carburanti, e quindi di quanto la Regione avrebbe dovuto effettivamente corrispondere all'Atm, si opera sul rapporto euro-litro, come prevederebbe la normativa, e non sul rapporto euro-chilometro sul quale si basa la perizia Cucinotta. Perizia che, è bene ricordare, è alla base della tesi accusatoria che cosi' facendo l'Atm avrebbe truffato alla Regione e alla Dogana quasi 19 milioni di euro. Accuse che pesano in particolare sugli imputati di questa tranche processuale, cioè l'ex direttore generale Claudio Conte , il responsabile dell'Esercizio Gommato Salvatore Orlando, il responsabile dell'ufficio paghe Giuseppe Lampi, il coordinatore di esercizio Francesco Lisa e il responsabile delle manutenzioni Salvatore Zaccone.
In cinque, il 18 novembre 2011, finirono ai domiciliari. E in "ballo" non ci sono soltanto le sorti processuali degli imputati. Perche' sulla scorta dei primo risultati dell'inchiesta la Regione ha chiesto all'azienda di via La Farina di "restituire" 17 milioni di euro. Una richiesta che da per assodato responsabilita' che sono tutte da provare, e proprio a questo mira il processo affidato al monocratico Curatola. Se la truffa sul chilometraggio venisse accertata in sentenza, l'Atm avra' poche speranze di evitare il rimborso alla Regione.
Se le truffe verranno accertate ovviamente vorra' dire che saranno accertate anche le responsabilita' degli imputati, condannati. Lo "spettro" del risarcimento milionario, perció, riguarda anche loro. Non è automatico pero' che tocchi a loro rimborsare la Regione, risarcendo l'Atm, visto che l'azienda non è parte civile a questo processo. Ovviamente in caso di condanna la municipalizzata puo' sempre rivalersi sui condannati attraverso una autonoma azione processuale. Insomma, chi paghera' è un quesito tutto da chiarire. I 17 milioni di euro, pero', sono un fardello pesante che grava su questo processo, pur non entrandovi direttamente.
L'Avvocatura Distrettuale dello Stato proprio recentemente ha notificato agli interessati la messa in mora per il pagamento. Intanto il processo a Conte e gli alti imputati prosegue, si riprendera' il 20 giugno 2014. Impegnati gli avvocati Salvatore Giannone, Carmelo Scillia, Antonio Strangi. A coordinare l'inchiesta dei carabinieri era stato il pm Stefano Ammendola, ora trasferito ad altra sede. Di udienza in udienza si stanno quindi alternando diversi pubblici ministeri.
Alessandra Serio