«Finisce una bella storia, ne comincia un’altra». Con queste parole il liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò ha salutato la firma dell’accordo che ha sancito il passaggio della gestione dei rifiuti di Taormina da Messinambiente alla nuova Mosema. Messinambiente ha chiuso il suo cantiere di Taormina, i tempi sono stati rispettati. Quasi a un passo dalla fine erano emersi alcuni ostacoli nella procedura del passaggio dei 37 lavoratori ma tutto è stato risolto. Come prevede la Legge regionale 9 del 2010, a Taormina i lavoratori sono transitati prima all’interno della SRR Messina Area Metropolitana, sempre rappresentata dal commissario Ettore Ragusa, e poi “ceduti” alla Mosema che si è aggiudicata l’appalto ponte per i prossimi 9 mesi. Attraverso la formula della cessione del contratto, accettata da ogni singolo dipendente, le società si sono impegnate a garantire tutte le condizioni economico-normative già acquisite, dunque massima tutela dei diritti anche sul fronte dell’anzianità di servizio. Quindi, come ha scritto il liquidatore di Messinambiente, “finisce una bella storia e ne comincia un’altra”. Storia che adesso dovrebbe ripetersi esattamente uguale a Messina. Questa settimana sarà decisiva per il passaggio dei dipendenti verso la MessinaServizi Bene Comune. La strada è ormai quella della Legge 9 e della Srr, come fatto a Taormina, il livello dello scontro però non si abbassa. L’amministratore unico Beniamino Ginatempo ha puntato il dito contro la Srr e lo ha fatto mettendo tutto nero su bianco in una nota indirizzata all’Ispettorato del Lavoro. “MessinaServizi Bene Comune non ha ricevuto nessun documento ufficiale, nessuna proposta di convenzione, nessuna proposta di contratto da parte della Srr Città Metropolitana. Senza proposte o bozze questa società non ha il tempo materiale di verificare che i propri interessi siano tutelati». Ginatempo scrive che ha appreso solo dalle notizie stampa dei passaggi effettuati a Taormina e dell’ipotesi di replicare anche a Messina lo stesso tipo di accordo. E tira in ballo il rischio di un danno erariale per questo ritardo che si sta accumulando, da addebitare però esclusivamente alla Srr e all’operato del suo commissario.
Ragusa però oggi ha inoltrato lo schema di accordo di cessione di contratto anche a MessinaServizi, dunque questi due giorni dovranno bastare all’amministratore per studiare le carte e presentarsi mercoledì alle 11 per firmare l’accorso.
Anche il fronte sindacale si è espresso su questi ultimi passaggi.
Da un lato restano Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel che hanno accolto con soddisfazione la firma dell’accordo di Taormina e ora sperano che questo possa velocizzare il passaggio messinese da Ato3 a MessinaServizi. «La SRR Messina Area Metropolitana ha concertato con le organizzazioni sindacali il contenuto dell’accordo di cessione di contratto e grazie al nostro intervento sono state inserite tutte le maggior clausole volte alla massima tutela dei lavoratori: durata del contratto di utilizzo del lavoratore; tacito rinnovo del contratto con il lavoratore in caso di ulteriore affidamento del servizio alla ditta; alla fine dell’affidamento alla ditta alla quale va in utilizzo (ad es. Messina servizi beni comuni), il lavoratore, verrà ritrasferito in capo alla Srr Messina Area Metropolitana, che ne manterrà lo status giuridico, cosi come previsto dalla legge regionale 9/2010; il lavoratore manterrà le condizioni economiche – normative acquisite.
Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel ritengono che, avendo rispettato quanto disposto dalla Legge regionale e concertato all’Ispettorato del Lavoro (cioè l’assunzione alla Srr e poi la concessione in utilizzo alla ditta a cui le Aro affidano il servizio), ai lavoratori è stata garantita la maggior tutela possibile anche rispetto a quanto previsto dal Ccnl di settore.
I tre sindacati, che fino alla fine hanno voluto, condiviso, supportato e riconosciuto il lavoro svolto dall’Ispettorato del lavoro, sono consapevoli che ancora il lavoro è da completare e chiedono di accelerare le procedure, sperando che chi ha alimentato “inutili” polemiche si taccia di fronte all'evidenza dei fatti.
Il riferimento, non troppo velato, è all’altro fronte sindacale, quello capitanato dalla Cgil che in questi mesi si è battuta per bypassare la Legge 9 e far transitare i lavoratori in modo diretto attraverso l’ormai famoso art.6. Anche la Cgil rivendica il merito di aver migliorato l’accordo di Taormina rispetto invece a quanto era stato fatto a S. Teresa Riva e dunque sembra aver virato verso la soluzione SRR e cessione di contratto (vedi articolo a parte).
Dunque a questo punto non ci sono più dubbi sull’applicazione della Legge 9, così come sostenuto fin dal principio da Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e, naturalmente, Srr. Restano le polemiche e gli scontri. Ma di questo, ai lavoratori e alla città, interessa ben poco.
Francesca Stornante