«L’Ustif dispone, a far data dalle ore 00.00 del giorno 1 novembre 2011, la sospensione del servizio tranviario di Messina per mancanza di sicurezza dell’esercizio». Queste le parole che hanno fatto tremare i piani alti di Atm e Comune ma che per fortuna non hanno avuto una conseguenza concreta. Il provvedimento, infatti, firmato il 28 ottobre dal direttore dell’Ustif, Ufficio speciale trasporti e impianti fissi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato sospeso in seguito ai rimedi che d’urgenza sono stati attuati dall’Atm e soprattutto dal Comune. Su richiesta del direttore generale dell’azienda di via La Farina, Claudio Conte, la Giunta è corsa ai ripari e prima del “ponte” di Ognissanti ha approvato una delibera con la quale, per il momento, si sono salvati capre e cavoli.
Il Comune, dunque, ha accolto l’istanza di Conte, stanziando 1 milione 607 mila euro, di cui 745 mila euro serviranno a definire il contenzioso e la transazione tra l’Atm e la Alstom, la ditta che si occupa della manutenzione della travi. La rimanente parte, 862 mila euro, verranno utilizzati «per gli interventi urgenti e indifferibili sul parco rotabile in termini espressamente richiesti dall’Ustif, nell’eventualità in cui l’Atm non potesse rispettare gli obblighi che assume con la sottoscrizione della transazione con l’Alstom Spa». Tutto risolto, dunque. Almeno per il momento, anche se andrà perfezionato il nuovo contratto con la Alstom, una volta risolta la transazione.
Va detto, però, che se la città ha rischiato di essere privata dell’unico mezzo di trasporto pubblico che ha un funzionamento più o meno vicino alla decenza, il tram, lo si deve ai ritardi con cui Palazzo Zanca si è mosso rispetto a quanto era stato detto con chiarezza in una riunione, tenutasi il 7 luglio scorso al Ministero. In quella occasione l’assessore alla Mobilità urbana Melino Capone aveva assunto due impegni precisi: che entro il 30 settembre sarebbe stato perfezionato il contratto di manutenzione dei rotabili con la società Alstom; che entro il mese di ottobre sarebbe stato pubblicato il bando di gara del progetto di messa in sicurezza della tranvia. Impegni puntualmente disattesi, come evidenziato dal direttore dell’Ustif Alessandro Di Paola, che cosi ha scritto il 27 ottobre: «Al momento non risulta perfezionato alcun contratto con la ditta Alstom, né tanto meno è stato pubblicato il bando della gara in questione».
E così è tuttora. Dunque bisognerà provvedere quanto prima, altrimenti anche questa operazione in extremis del Comune risulterà inutile. C’è poi il dato di fondo: l’insicurezza della linea tranviaria di Messina. Ecco cosa ha evidenziato, il 18 ottobre scorso, il Cpa (Centro prove autoveicoli) di Catania: «Oltre la nota mancata attività d’interventi sui rotabili, il continuo accadimento di incidenti, l’irrisolta problematica delle rotture al pantografo e, in ordine di tempo, l’inserimento dell’“uomo morto”», oltre a «l’assenza e la mancata sistematicità, in ordine temporale, riguardo le visite alle opere d’arte e ai fabbricati, l’armamento e agli impianti e le condutture per la trazione elettrica». Un quadro disarmante. Soprattutto considerando che il tram a Messina è entrato in servizio nemmeno dieci anni fa.