La scuola è ricominciata ormai da un mese e anche quest’anno scolastico è iniziato senza mense per gli alunni messinesi. Un problema che si è ripetuto ciclicamente negli ultimi anni, scanditi da proteste, lamentele, disagi e mini affidamenti che hanno coperto il servizio per pochi mesi. Gli 80 lavoratori impiegati nelle mense scolastiche sono senza occupazione da maggio 2016, famiglie e bambini senza pasti dal primo giorno di scuola. Oggi l’ennesimo appello al sindaco e all’amministrazione comunale arriva dal consigliere della III circoscrizione Alessandro Cacciotto che si è fatto portavoce del disagio di tante famiglie che si sono trovate ad affrontare varie difficoltà a causa dell’immobilismo che si è registrato su questo fronte.
C’è però una buona notizia che arriva direttamente dall’assessore alla Pubblica Istruzione Federico Alagna: «Il bando per l’affidamento del servizio è pronto. E’ un bando da 2,5 milioni di euro e coprirà il triennio 2017-2019, abbiamo inserito la clausola sociale per la tutela dei lavoratori e abbiamo avuto l’ok anche dai sindacati. Tutti gli adempimenti necessari sono stati portati a termine, in modo da essere pronti a partire quando sarà approvato in consiglio comunale il bilancio di previsione 2017». Quindi il bando c’è, ma manca il bilancio che darà la copertura finanziaria. Finalmente si chiuderà questa lunga parentesi di precarietà che ha caratterizzato la gestione del servizio delle mense scolastiche, però si dovrà ancora attendere. Intanto perché il previsionale 2017 non è ancora approdato in aula e perché comunque poi si dovranno rispettare i tempi tecnici del bando. Poi per tre anni non ci dovrebbero essere altri intoppi, però per adesso ancora si dovrà attendere. «Nonostante le difficoltà economiche siamo riusciti a mettere a punto un bando più lungo e a prevedere 2,5 milioni di euro, l’obiettivo era questo fin dal principio, appena il bilancio arriva in aula toccherà al consiglio» dice Alagna.
E il consigliere Cacciotto spiega perché si tratta di un servizio fondamentale per tantissime famiglie: «Non si tratta semplicemente di garantire il pasto caldo, ma alla base del servizio di mensa per coloro che usufruiscono del tempo pieno ci sono varie esigenze: i servizi di ristorazione scolastica sono da considerarsi parte integrante delle attività formative ed educative erogate dalle istituzioni scolastiche. Purtroppo ad oggi la situazione è in alto mare: i bambini sono costretti a portarsi il pranzo da casa, tra gli stessi bambini si viene a creare una “competizione” per chi ha il pranzo più ricco, con evidenti disagi sia per i bambini stessi che per le famiglie, le famiglie vivono una situazione assai problematica avendo basato il tempo pieno anche per esigenze lavorative».
Francesca Stornante