Quattro anni per peculato. E’ questa la richiesta fatta oggi dal Sostituto Procuratore Antonio Carchietti nei confronti di Giuseppe Buzzanca, ex Sindaco di Messina, imputato nell’inchiesta “Fondi Ecopass”. Dinnanzi al Collegio presieduto dal Giudice Mario Samperi, il magistrato ha condotto una lunga requisitoria, a cui hanno poi fatto seguito le arringhe dei difensori Marcello Scurria e Tommaso Autro Ryolo. Si giunge così all’ultimo tassello del procedimento che vede coinvolto l’ex primo cittadino. Il prossimo passo sarà quello di domani quando il Collegio, dopo essersi riunito in Camera di Consiglio, emetterà la sentenza finale.
L'inchiesta affonda le sue radici nel 2013 quando Giuseppe Buzzanca fu indagato e poi rinviato a giudizio poiché ritenuto colpevole di aver utilizzato una parte dei fondi Ecopass per pagare il consulente piacentino Lino Girometta. La storia, in particolare, riguardava il contenzioso da 52 milioni di euro che il Comune di Messina aveva con la ditta Torno Internazionale di Milano. Quando nel 2008 l’azienda si vide rescisso il contratto per il completamento degli svincoli di Giostra-Annunziata (poi passati alla ditta di Borella e infine all’impresa Ricciardello di Brolo), chiese al Comune un maxi risarcimento. Due anni dopo, nel 2010, Buzzanca decise di affidare una perizia a Girometta senza però ritirare l’incarico precedente e, soprattutto, utilizzando per il pagamento i soldi del capitolo Fondi Ecopass.
L’ex Sindaco di Messina comparì ufficialmente nel banco degli imputati, dinnanzi la seconda sezione penale del Tribunale, nel marzo del 2014, dopo che il Gup Maria Teresa Arena, sulla base delle indagini preliminari, decise di rinviare a giudizio per peculato e abuso d’ufficio. Oggi l’accusa di abuso d’ufficio, nello specifico, è confluita nel reato più grave di peculato. Ancora poche ore e si conoscerà la sentenza. (Veronica Crocitti)