In campagna elettorale è stato uno dei principali cavalli di battaglia: liquidazione di tutte le partecipate considerate inutili e dispendiosi carrozzoni clientelari. E così il sindaco Cateno De Luca, prima ancora di capire realmente cosa c’è dentro queste partecipate, prima ancora di toccare con mano come gestiscono i servizi, prima ancora di incontrare i Direttori Generali e i vertici delle società “figlie” di Palazzo Zanca, prima ancora di visionare i Piani industriali che per esempio sia MessinaServizi che Atm hanno preparato per definire costi e gestione dei rispettivi servizi nei prossimi anni, ha messo nero su bianco una proposta di delibera che sulla carta rivoluziona la galassia delle partecipate messinesi. Intanto è ovvio che qualsiasi decisione dovrà passare dal consiglio comunale e non basta solo una firma su una delibera per dare il via alla rivoluzione deluchiana, ma è altrettanto vero che nella strategia del neo sindaco questi atti, sfornati quando ancora non è trascorsa neanche una settimana dall’elezione, sono il modo per sottolineare l’inizio della sua era politica.
Nella delibera si parte dall’ultimo piano di razionalizzazione approvato nel mese di gennaio dallo scorso consiglio comunale che, nelle intenzioni di De Luca, dovrà essere totalmente stravolto. Nella nuova delibera si legge che “questa amministrazione, in conformità al programma elettorale e in attesa della formulazione delle linee di mandato, intende disciplinare in modo differente il piano di riassetto per la razionalizzazione, fusione o soppressione anche mediante eliminazione delle partecipate comunali”. In quest’ottica dunque il sindaco si rivolge ai dipartimenti competenti impartendo precise direttive affinché, cooperando tra di loro sotto il coordinamento del segretario generale, redigano la documentazione che servirà per riformulare integralmente il piano di ricognizione e revisione delle partecipazioni comunali.
Che cosa prevede dunque la delibera? Intanto si dettano i tempi di azione per la macchina burocratica: il segretario generale dovrà definire entro il 31 ottobre gli atti necessari per raggiungere gli obiettivi indicati, di concerto con i dirigenti competenti per servizio che saranno tenuti a redigere tempestivamente la documentazione concertata.
Quattro i punti salienti della strategia di De Luca: “Avviare la costituzione di una società multiservizi nella quale far confluire Atm e Amam e avviare la liquidazione della società MessinaServizi per ricondurre la gestione del servizio di raccolta rifiuti nella forma di appalto di servizio di società privata nell’ambito della gestione Aro”.
Di tutte le altre partecipate comunali si cita solo la Innovabic, per la quale De Luca vuole “avviare la vendita della partecipazione comunale pari al 33% della società offrendolo agli altri due soci, Università e Città Metropolitana e, in caso di rifiuto, procedere alla liquidazione, ove ne ricordano le condizioni di legge”.
Un passaggio sulle azioni che il Comune ha nella Montepaschi per cui si punta alla vendita delle 894 azioni.
Poi l’ultimatum per le altre partecipate minori. Il sindaco da tempo fino al prossimo 31 dicembre ai liquidatori delle altre partecipate per concludere la gestione della fase liquidatore. “I liquidatori devono presentare entro il prossimo 16 luglio un’apposita relazione che evidenzia lo stato della liquidatela. Sul base della relazione, qualora non dovessero rilevarsi segni tangibili che i liquidatori abbiano raggiunto la fase conclusiva, avviare le procedure per la loro sostituzione”.
L’unica eccezione è per Messinambiente, visto che si trova in attesa di definizione di procedimento concorsuale per stabilire l’ammissione al concordato.
Francesca Stornante