Ha 18 anni, frequenta l’ultimo anno del Liceo classico Maurolico, ama la lettura, la cultura in tutte le sue forme, ama la politica e lo sport, le uscite con gli amici. Vittorio Lorenzo Tumeo è un giovanissimo studente che si prepara alla maturità, quasi sicuramente continuerà gli studi alla Facoltà di Giurisprudenza qui a Messina, nel frattempo si dedica alle sue tante passioni. Ma ce n’è una che, come lui stesso racconta, ha ereditato dal papà, e che lo ha fatto diventare lo scrittore più giovane d’Italia. Vittorio ama scrivere e a soli 18 anni è già alla sua quarta pubblicazione. L’ultima “fatica” che ha sfornato è un saggio che si concentra sulla politica, sull’immigrazione, le pari opportunità, guardate e analizzate con una prospettiva diversa. Vittorio ha deciso di guardare l’attualità attraverso un passato che ha imparato a conoscere proprio sui banchi del Maurolico e così è nato “L’attualità dell’inattuale” che parte dalla tragedia Le Supplici di Eschilo per offrire spunti di riflessione su alcuni dei temi della nostra cronaca quotidiana.
«Oggi come nella Grecia di duemilacinquecento anni fa: immigrazione, pari opportunità, ius soli, violenza sulle donne, solidarietà, politica. Nulla sembra essere cambiato».
Questo lavoro di ricerca, pubblicato dalla casa editrice Armenio (ppgg.180, €12,00) e finanziato da Plastitalia di Brolo, azienda privata cui molto stanno a cuore i giovani talenti, è stato presentato ufficialmente nell’aula magna del “Maurolico”, istituto primo in Sicilia per qualità e rigore degli studi e diretto dalla dinamica Dirigente Giovanna De Francesco, in occasione della “Giornata mondiale della lingua greca” dalla docente universitaria Anita Di Stefano e dal professore Daniele Macris, noto grecista peloritano che firma anche la prefazione. Con genuinità ed entusiasmo di liceale l’autore, dopo un’attenta analisi della tragedia Le Supplici, scelta quale modello più rappresentativo del genere tragico classico, analizza ed espone con un linguaggio scorrevole, ma ben ponderato, i punti in cui l’opera del tragediografo di Eleusi rispecchia, con esempi sorprendenti di riscontro oggettivo, tematiche di stringente attualità che quotidianamente agitano le cronache, il dibattito politico, l’etica, la morale. Numerose e interessanti le scoperte e le novità nell’interpretazione della tragedia elaborate da Tumeo come, per esempio, la teoria del “complesso pelasgico” che spiega, attraverso il personaggio-chiave de Le Supplici (il re Pelasgo) e con efficaci accostamenti all’attualità recente, i travagliati retroscena che spesso coinvolgono gli uomini di governo, gli statisti, nell’assumere quelle decisioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione o la dignità dello Stato, avendo però sempre la consapevolezza che ciò che dovrà prevalere, alla fine, non può che essere il bene comune.
“Attraverso questa tragedia – afferma Vittorio – mi è stato possibile comprendere molte sfaccettature del mondo di oggi, coglierne personaggi, segni e significati che prima mi erano sfuggiti. Penso, per esempio, al fenomeno dell’immigrazione: nei volti delle supplici-migranti, protagoniste della tragedia greca di duemilacinquecento anni fa, rivedo i volti dei supplici-migranti di oggi; donne, uomini e bambini che per fuggire da quei territori infernali regolati dalle leggi della violenza e della miseria, sono costretti a partire per lunghi viaggi dalle rotte ignote e talvolta concluse in fondo al mare, al Mediterraneo. Quel Mediterraneo il cui spirito mitologico rivive nelle versioni che traduciamo, rivive nei versi degli autori che studiamo e si mostra nella sua portentosa immagine di luogo e spazio di scambi culturali, commerciali, di incontro di civiltà, culture scomparse e mondi estinti, e che oggi purtroppo ci parla anche di morte. E come se non bastasse, i fortunati che sbarcano spesso si trovano ad affrontare, dopo il mare, un altro insidioso nemico. Il suo nome è razzismo, è pregiudizio, è ignoranza. Un nemico con cui ogni giorno, purtroppo, si è costretti a confrontarsi”.
Vittorio si racconta con la spontaneità dei suoi anni: «Non sono comunque un topo da biblioteca, non mi chiudo in casa a studiare, esco, pratico sport, mi dedico al volontariato». Il suo curriculum però è già ricco di eccellenza: borse di studio, premi, stage in Inghilterra e negli Stati Uniti, dirige il giornale scolastico Koinè, ma anche di scoutismo nell’Agesci “Messina Uno” e volontariato nell’Interact Club di cui è stato Presidente. “L’attualità dell’inattuale” può essere considerato il vero libro di esordio, poiché segna l’inizio di una produzione letteraria di certo più matura rispetto al racconto breve “L’eredità del Sapiente” (premio Maurolico, 2015), al saggio “Quando il mito incontra l’attualità” (premio Eschilo, 2017) e alla novella “Il gioiello” (premio Pirandello, 2017).
Francesca Stornante