L’appello di Sicilia Futura è sia al governatore Musumeci che al sindaco De Luca. A rispondere a stretto giro di posta a Picciolo è il primo cittadino, segnale probabilmente di sinergie di vedute su alcune tematiche che interessano la collettività
La strada è quella dell’autonomia dell’Autorità Portuale di Messina, con il definitivo accantonamento del “matrimonio” con Gioia Tauro, sposalizio voluto dall’ex ministro Delrio ed osteggiato dall’intera città.
Ancora una volta, come già accaduto negli anni scorsi Beppe Picciolo chiede un intervento forte del presidente della Regione nei confronti del nuovo governo, che comunque ha annunciato di non voler procedere con l’accorpamento con il porto calabrese.
“ Noi riteniamo – scrive Picciolo, neo segretario regionale di Sicilia Futura- che il tema affrontato in queste ore ed anche l'intervento del vicepresidente della Regione Calabria con delega alla logistica ed ai porti, Francesco Russo (che ipotizzava un'unica grande Autorità di sistema portuale da Gioia Tauro fino ad Augusta) oltre ad essere normativamente irrealizzabile ancora una volta non tiene in considerazione la specificità, più volte illustrata con dati inoppugnabili, dell'autorità portuale di Messina Milazzo. La legge Delrio, che abbiamo sempre apertamente osteggiato in quanto mortificante per il nostro territorio già fortemente penalizzato da altri improvvidi tagli nel passato, riteniamo debba essere rivista dal nuovo Governo nazionale”.
Sicilia Futura ribadisce l’importanza di un inserimento di Messina tra i porti “core” nella rete Europea nel 2019 e di un’immediata proroga di un altro anno per l'attuale Athority di Messina e Milazzo. Picciolo auspica la possibilità “di istituire la sedicesima Autorità di sistema portuale italiana, in linea con quanto già fatto per Civitavecchia che non era porto “core” ma ha avuto fatto questo “dono” come porto di Roma Capitale. Al presidente Musumeci ricordiamo, quindi, di mantenere il suo impegno pubblico e di intestarsi questa battaglia che è anche la nostra. Una battaglia di dignità ed autonomia, che auspichiamo veda partecipe anche il Sindaco De Luca ed, oltre ai nostri Consiglieri, tutto il Consiglio Comunale peloritano”.
Sicilia Futura ribadisce di non essere interessata a mezze soluzioni di sudditanza con altre realtà portuali (quindi né in Calabria né in Sicilia) “qualsiasi altra scelta sarebbe comunque limitativa, visti i numeri espressi dai porti di Messina e Milazzo. Diventerebbe dunque l'ennesimo regalo a chi non è, oggettivamente, interessato a far crescere l'area dello Stretto.Vogliamo credere che il Presidente Musumeci, nelle sedi opportune e con l'appoggio della deputazione nazionale bipartisan che noi incalzeremo, saprà tenere fede agli impegni presi nel recente passato e far valere i diritti di un territorio già troppe volte mortificato”.
Picciolo si rivolge anche al sindaco De Luca che sposa pienamente la causa "La battaglia per l’autonomia dell’autorità di sistema di Messina e Milazzo è giunta ad un punto centrale- scrive il sindaco- Sembra ormai certo che il Governo nazionale abbia compreso l’inattuabilità di una autorità di sistema che comprenda Gioia Tauro e Messina, porti troppo diversi per configurazione, tipologia di traffico e, soprattutto, per vocazione (prettamente commerciale quello calabrese, turistico quello Messinese). Ma soprattutto Messina deve mantenere la sua autonomia con riferimento al traffico pendolare dello Stretto, che costituisce da solo quasi il 40% del volume nazionale. Con un tale volume di traffico, ed una specificità di posizione, non vi sono ragioni che ostino al riconoscimento dell’autonomia del porto di Messina, che deve essere inserito il prima possibile nelle reti TNT-T dalle quali è stato escluso per una logica di privazione di risorse del Sud Italia.La soluzione che risulta più agevole al momento è senz’altro quella di una mantenere in fase transitoria il commissario a Messina, e costituire entro un anno la 16^ autorità di sistema portuale di Messina, Giammoro e Milazzo.Siamo contrari ad accorpamenti con i porti della sicilia orientale, che vanificherebbero le risorse dell’autorità portuale di Messina e assoggetterebbero la nostra città ad altre economie, con conseguente privazione dei fondi. Non possiamo dunque che ribadire il nostro no a qualsiasi accorpamento con altri porti e siamo pronti a difendere l’autonomia di Messina da qualsiasi tentativo di scippo da chiunque provenga.