Non ce l’ha fatta il piccolo Sebastien. Aveva tentato di aggrapparsi alla vita in tutti i modi anche ieri quando i medici del reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico hanno dichiarato la morte cerebrale. Ha resistito ancora un giorno ma oggi pomeriggio alle 15,15 il suo cuore ha ceduto per la disperazione dei genitori che erano al suo capezzale. Con loro un prete ortodosso che non ha abbandonato un solo istante la famiglia. In serata è giunto da Catania anche il console rumeno, Ioan Jacob che ieri si era recato al Policlinico ed aveva tessuto le lodi dei medici per la professionalità e l’umanità con le quali avevano assistito il bambino. Sempre al Policlinico è ricoverato il fratellino di 7 anni. Per lui, dopo alcuni giorni di coma farmacologico, il peggio sembra essere passato. Sta decisamente meglio l’altro fratello, di dieci anni che è ricoverato al S.Elia di Caltanissetta. Intanto la Procura di Agrigento ha deciso che non è necessario eseguire l’autopsia come stailito in un primo momento dai colleghi di Messina. Tutti i prelievi indispensabili sono stati già eseguiti nei giorni scorsi su disposizione della Procura agrigentina. La famiglia rumena, infatti, vive a Naro, comune a pochi chilometri dal capoluogo. E proprio una vendetta nei confronti del padre o comunque dei genitori potrebbe essere all’origine di questa tragedia. Forse qualcuno voleva sterminare l’intera famiglia per ragioni ancora poco chiare. L’otto marzo scorso i bambini trovarono davanti alla porta d’ingresso della loro abitazione un pacco. All’interno c’erano dei cioccolatini,. Una bottiglia di vino e delle arance. I piccoli senza pensarci troppo mangiarono subito alcuni cioccolatini al liquore ed ebbero subito i primi sintomi di avvelenamento. Adesso arance, vino e cioccolatini sono stati inviati per essere esaminati al Centro antiveleno di Milano. Ma il sospetto che qualcuno volesse avvelenare tutta la famiglia è sempre più forte ed infatti i Carabinieri stanno indagando per l’ipotesi di reato di omicidio volontario.