“Le primarie non si toccano!”. Mentre i continui rinvii e dilazioni sulle date alimentano il sospetto, fondato, che le primarie siano a rischio i renziani alzano le barricate. Lo hanno fatto con una conferenza stampa questa mattina nella sede del Comitato ed allargata anche al gruppo bersaniano (ex Ds) che ha sposato la “causa” del patto generazionale. Nonostante Megafono e Udc con reiterate richieste continuano a far slittare le date sia delle primarie che della scadenza per la presentazione delle firme alle candidature, ormai rinviata al 7 aprile, i sostenitori di Ciccio Quero candidato sindaco sono stati i primi ieri a consegnare 592 firme (ne occorrevano da 450 a 600), “per la verità ne abbiamo oltre 900 ed altre ne stanno arrivando, ma abbiamo rispettato le regole”, dicono. Anche l’altro candidato del Pd, Giuseppe Grioli, ha tagliato ieri il primo traguardo, presentando le firme a dimostrazione di come in effetti la base del partito abbia preso molto sul serio questo strumento di partecipazione. Ma i timori, e non solo di Quero, sono tutti legati al fatto che i vertici dei partiti alleati continuano ad andare in direzione opposta, alla ricerca dell’ormai noto “candidato unitario e di prestigio”.
“Sulle primarie non si torna indietro- ribadiscono con forza Ciccio Quero, Alessandro Russo, Filippo Cangemi, Gabriele Lo Re, Giacomo D’Arrigo- abbiamo contestato la decisione incomprensibile di farle slittare al 14 aprile ma ci opporremo in ogni modo ad eventuali tentativi di ulteriori slittamenti. In quel caso chiederemo la convocazione della direzione Pd. Le primarie rischiano di diventare una farsa e questi rinvii sono solo uno strumento in mano alle segreterie”. I renziani messinesi sottolineano l’assurdità di far slittare la presentazione delle firme e quindi del candidato fino al 7 aprile (la scadenza era prevista per il 27 alle 20, poi slittata a stasera), perché si cadrebbe nel paradosso che il candidato avrebbe appena una settimana per la campagna elettorale.
“La verità è che questi continui rinvii- spiega Alessandro Russo- sono un modo per dare tempo alle segreterie di trovare il candidato unitario, che alla fine non sarà il candidato unitario, ma il candidato delle segreterie. Anche in quel caso noi ribadiamo che dovrà confrontarsi con il voto dei gazebo. Noi non ci fermiamo.”
Qualsiasi nome dovesse uscire dal cilindro delle segreterie D’Alia-Genovese-Picciolo, loro continueranno a restare in pista e dovrà comunque sottoporsi alle primarie. Dai renziani poi un altro “avviso ai naviganti”, basta rinvii, il 14 aprile è l’ultima data possibile.
“Mentre la città sta agonizzando questo centro-sinistra non dice una parola. Non si parla di nulla, solo di tatticismi, incontri segreti, nulla a che vedere con la realtà e con quello che la gente chiede. Non capiscono che il candidato delle segreterie potrà anche vincere le primarie ma perderà le elezioni, perderà nella società”.
Insomma adesso è la base a ribellarsi alle “scelte calate dall’alto” sia pure travestite da compattezza e da società civile. Con i renziani e a sostegno di Quero adesso c’è anche un gruppo di bersaniani di ferro: Piero David, Giuseppe Siracusano ed i componenti del Circolo Vittorio Foa che hanno sposato il progetto di Quero e credono nel patto generazionale necessario per cambiare il partito a Messina.
Mentre il centro-sinistra affoga nei tatticismi e le primarie rischiano di diventare una barzelletta ed una leggenda metropolitana da raccontare ai nostri figli nei prossimi anni, il M5S spiazza tutti sul tempo e giovedì 4 aprile alle 20.30 in Piazza Municipio presenterà il candidato sindaco. Che avrà, è bene ricordarlo, due mesi e più di tempo per fare campagna elettorale mentre centro-destra e centro-sinistra continueranno a litigare sul chi, sul come, sul quando, sul perché.
Rosaria Brancato