La bozza di avviso pubblico sarà approvata oggi dalla giunta comunale. Riguarda le modalità di acquisizione e le caratteristiche dei duemila immobili, prioritariamente nei villaggi, da acquistare per completare lo sbaraccamento a Messina. Da una prima sommaria stima espressa dagli esperti di settore, in città risultano circa 30mila alloggi non utilizzati, di cui circa 8mila con le caratteristiche specifiche per la risoluzione della questione.
Le manifestazioni di disponibilità dovranno essere inoltrate entro il 21 settembre 2018. I rogiti, con la complessiva documentazione richiesta dall'avviso per la compravendita, dovranno essere stipulati entro il 15 ottobre 2018.
Se in un primo momento aveva pensato di far fronte all'emergenza baracche prendendo case in affitto, ora il neo sindaco Cateno De Luca segue l'idea del suo predecessore Renato Accorinti. Ma mentre la vecchia amministrazione riuscì ad acquistare appena 39 case in cinque anni coi 5 milioni arrivati dalla Regione (anzi neppure quelle perché c'è in atto un contenzioso giudiziario), la nuova crede di poterne acquistare duemila in due mesi, recuperando dalla Regione e dai fondi europei 100 milioni.
Il sindaco De Luca ha invitato tutta la deputazione messinese, sia quella all'Assemblea regionale sia quella in Parlamento, ad un incontro lunedì 13 agosto alle 11 nella sala Falcone e Borsellino di Palazzo Zanca. L'obiettivo è giungere a una "ordinanza contingibile ed urgente per lo sgombero e la demolizione di tutte le strutture abitative che insistono negli ambiti di risanamento per motivi di igiene e sanità pubblica". "Comprendo che tanti colleghi parlamentari magari saranno in ferie – dice il sindaco – ma noi abbiamo tempi stretti".