Dallo scorso 1 dicembre i cittadini possono chiedere il reddito di inclusione presso il Comune e gli altri punti di accesso convenzionati (caf e patronati). La misura, in questa prima fase di applicazione, si rivolge in Italia ad un bacino di 1,8 milioni di persone e 500 mila nuclei familiari. Da luglio 2018, grazie alle modifiche previste dalla legge di bilancio, potrà ampliare la sua portata e raggiungere una platea di potenziali beneficiari pari a oltre 700 mila famiglie, per un totale di 2,5 milioni di persone.
Il Reddito di inclusione (ReI) si compone di due elementi connessi tra loro: il beneficio economico che viene erogato attraverso la Carta di pagamento elettronica (che si chiama appunto Carta ReI) e il progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa rivolto a superare la condizione di povertà. Negli ultimi mesi il dipartimento ha gestito 7246 istanze, delle quali 2441 rispondevano ai requisiti e l’avvio del 50 per cento dei progetti personalizzati.
L'Amministrazione comunale ha replicato alla Cisl, che nei giorni scorsi aveva denunciato l'impreparazione degli uffici di Palazzo Zanca. “Lo strumentale attacco della Cisl delegittima e offende lo sforzo di molti lavoratori che in questi ultimi mesi sono stati impegnati, pur nel sottodimensionamento delle risorse umane del dipartimento politiche sociali. Tra l’altro, stupisce come la Cisl presente agli incontri promossi dal dirigente del dipartimento con il suo Caf provinciale, possa puntare il dito chiedendosi cosa fa il Comune, mentre dovrebbe essere partner di supporto. Tutti gli aventi diritto ne beneficeranno, dal mese successivo dalla data della richiesta che può essere formulata in qualsiasi momento”.
IN ALLEGATO l’avviso alla cittadinanza con i REQUISITI e tutti i punti di accesso per la presentazione delle domande (caf e patronati).