MESSINA – “Sono fortemente amareggiata di quanto accaduto. L’episodio sconveniente e offensivo poteva trovare un epilogo con delle formali scuse, pubbliche e private”. Così l’avvocata Daniela Agnello commenta l’esposto del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina sulla vicenda che l’ha vista protagonista durante una udienza.
L’Ordine ha trasmesso gli atti al consiglio giudiziario della Corte di Appello competente per le valutazioni in merito al comportamento tenuto dal Presidente del collegio in pubblica udienza, che al ritardo del legale, annunciato, ha risposto riprendendola.
“Quel giorno mi sono collegata con la Commissione con sette minuti di ritardo ma nella piena consapevolezza di non creare intralcio alla regolare trattazione del procedimento per la presenza del co-difensore. Quando ho attivato il collegamento da remoto ho riscontrato sin da subito un atteggiamento ostile da parte del Presidente di cui non ho precedenti ricordi di conoscenza. Prima di chiedere l’astensione dalle mie cause ho chiesto se si volesse scusare pubblicamente ma lui ha mantenuto l’atteggiamento ostile e offensivo al mio indirizzo e per l’intera categoria.”, ricorda la Agnello.
“Auspico, a questo punto, che in sede disciplinare si possano adottare i provvedimenti più idonei per rammentare all’intero mondo giudiziario l’importanza della funzione e del ruolo degli avvocati. Troppo spesso dobbiamo constatare la mancanza di rispetto nella dinamica processuale e un forte dislivello tra le due categorie professionali con il rischio di determinare inevitabilmente effetti negativi anche sull’espletamento del mandato difensivo e nel quotidiano perseguimento dei principi di equità e di giustizia. Nelle aule dei Tribunali italiani si devono esercitare i diritti di difesa garantiti dalla Costituzione della Repubblica nel pieno rispetto delle funzioni, con piena e incondizionata stima dei ruoli, consentendo a ciascun attore della dinamica processuale di esercitare i propri incarichi con determinazione, passione e grande professionalità”.