sanità

Azienda Zero in Calabria, il centrosinistra alla Regione: obiettivo mancato

REGGIO CALABRIA – Azienda Zero, per l’opposizione di centrosinistra la legge varata frettolosamente avantieri in Consiglio regionale ha completamente mancato l’obiettivo. A ribadire le ampie critiche già espresse in Aula l’ex candidata alla Presidenza per la coalizione Amalia Bruni, il capogruppo del Partito democratico Nicola Irto e l’omologo di Cinquestelle Davide Tavernise.

«Non s’è voluta una Sanità realmente super partes»

«Per la Sanità – si legge nel documento – è l’ennesima occasione sprecata, in questo modo non si va da nessuna parte. Abbiamo mostrato grande disponibilità e apertura al Presidente della Regione ma evidentemente mal consigliato Occhiuto ha deciso di scegliere una strada che noi consideriamo profondamente sbagliata. Ci è stata negata la possibilità di approfondire le tematiche sia di Azienda zero, sia dell’incorporazione del Pugliese Ciaccio nell’Università con tutti i risvolti del caso. Se avesse voluto davvero una sanità super partes, espressione di un progetto collettivo e davvero fuori dalle “mire” della politica come ha sempre sostenuto avrebbe potuto rapidamente dare l’avvio alle Commissioni o rimandare come richiesto la discussione e in ogni caso promuovere un tavolo di concertazione dove poter approfondire e studiare tutti i temi».

Per un’ampia convergenza sarebbe bastato un degno approfondimento

In questo modo, cioè consentendo l’approfondimento nella Commissione consiliare competente per materia e comunque disponendo un rinvio del varo dell’Azienda Zero, «avrebbe avuto massimo sostegno da parte nostra che su un tema vitale, sulla madre di tutte le battaglie come la Sanità vogliamo essere collaborativi e propositivi ma ci deve essere data la possibilità di studiare, di verificare, di approfondire, soprattutto di non peggiorare ulteriormente la situazione. C’è bisogno da parte del Presidente di un atto di coraggio e una presa di posizione forte per poter affrontare con l’aiuto di tutti la questione più drammatica che sta a cuore a tutti i calabresi. Fino a quando si parlerà di Sanità senza capire che il problema principale è quello della riorganizzazione dalle fondamenta (che significa analisi dei contesti specifici, e condivisione di processi), si farà sempre un buco nell’acqua. La proposta dell’Azienda zero, ideata per perseguire lo sviluppo dei servizi sanitari regionali – proseguono Bruni, Irto e Tavernise – dev’essere chiara nell’impianto metodologico e negli obiettivi e fondata sulla modalità della più ampia partecipazione con i cittadini, i sindaci le organizzazioni sindacali e dunque con una concertazione trasparente e con la condivisione di responsabilità. Ci sembra che la fretta non sia foriera di buoni risultati. Se questo spaventa il Presidente Occhiuto vuol dire che ci sfugge qualcosa ma non per questo smetteremo di insistere, promuovere, verificare. Il nostro ruolo è quello di difendere gli interessi di tutti i calabresi e perseguire una sanità di qualità e, che il Presidente voglia o meno, non verremo mai meno al patto siglato con gli elettori».