Cronaca

Bacchetta i figli, condanna più lieve per papà messinese

Messina- Aveva fatto scalpore la notizia della condanna di un padre messinese denunciato dalla compagna per maltrattamenti nei confronti del figlio. Il processo di primo grado si era chiuso a marzo scorso con la condanna 3 anni e 2 mesi per l’uomo, accusato di insultare pesantemente i figli e bacchettarli, sospeso per sei anni dalla patria potestà.

In secondo grado la sentenza è stata ribaltata. La Corte d’appello di Messina, accogliendo la tesi dell’avvocata Marianna Barbaro che difende il papà sotto accusa, ha derubricato l’accusa giudicandola “eccesso di mezzi di correzione” ed ha condannato l’uomo a 2 mesi, pena sospesa. Revocata anche l’interdizione dai pubblici uffici ma soprattutto la sospensione della patria potestà.

Sullo sfondo resta la vicenda di una famiglia spaccata. I quattro figli sono affidati ad un curatore e non abitano più con i genitori. Inizialmente infatti era stata processata anche la madre, accusata di aver assistito ai maltrattamenti dei quattro figli senza aver fermato il marito. Lei è stata scagionata: il giudice la ha assolta dal reato di violenza assistita.

Al processo di primo grado anche il pubblico ministero Roberto Conte aveva chiesto la riqualificazione del reato in abuso di strumenti di correzione, ma il giudice aveva deciso diversamente, arrivando ad un verdetto più severo, oggi rivisto in appello.

A denunciare la vicenda, che prende le mosse nel 2012, è stata la nonna dei bimbi, dopo aver scoperto che il padre in più di una occasione avrebbe ripreso in maniera più che severa i figli, offendendoli e minacciandoli di “ridurli sulla sedia a rotelle”, definendoli “palla di lardo”, colpendoli con schiaffi e bacchettate, secondo la denuncia che la nonna ha presentato, assistita dall’avvocata Nicoletta Milicia.