Un imprenditore di Barcellona Pozzo di Gotto ha vinto contro il Monte dei Paschi di Siena il ricorso intrapreso innanzi all’Arbitro per le controverse finanziarie, ottenendo circa 26 mila euro. Per il giudice bancario gli era stato venduto un prodotto finanziario che proprio a lui non avrebbe dovuto essere venduto.
L’imprenditore era stato convinto che fosse un investimento sicuro: interessi con rischio minimo. Invece si è ritrovato tra le mani dei prodotti finanziari emessi da Mps sui mercati esteri, precisamente in Lussemburgo, destinati a investitori istituzionali.
Dopo aver chiesto spiegazioni alla banca, l’imprenditore si è rivolto all’Avvocato Alessandro Imbruglia che ha presentato il ricorso e poco prima di fine anno è arrivata la decisione che ha costretto l’istituto senese al risarcimento.
Il collegio dell’Arbitro ha evidenziato che il risparmiatore non era stato informato sulla reale natura del prodotto finanziario.
La vicenda è iniziata nel gennaio 2013 quando personale della filiale di Barcellona della banca ha consigliato all’imprenditore di investire in obbligazioni subordinate emesse da Mps inducendolo a firmare tre ordini di acquisto di obbligazioni subordinate pari a 150 mila euro sui quali la banca apponeva un vincolo a garanzia di un fido bancario che dopo essere stato concesso veniva revocato, con una condotta che veniva censurata dall’Arbitro Bancario Finanziario a cui il cliente si era rivolto vedendosi anche riconosciuto un risarcimento di 15 mila euro che banca Mps ha dovuto a suo tempo corrispondere .
La revoca del fido ha tuttavia determinato la vendita forzata dei prodotti finanziari in questione, seppur in quel momento il valore di questi, alla luce delle traversie di Mps da cui sono scaturiti i processi penali a carico degli ex vertici dell’istituto,fosse sensibilmente precipitato.
L’Arbitro, istituito dalla Consob e con sede a Roma, ha dato ragione all’avvocato Imbruglia e quindi all’investitore del messinese: le obbligazioni subordinate non erano adeguate al profilo del cliente, che perciò ha diritto al ristoro, che tenendo conto degli interessi e di quanto ricavato della vendita anticipata è stato liquidato in circa 26mila euro .