Mentre la Regione pubblica il bando europeo per gli impianti di Pace in città tiene banco la protesta sulla Tares.
A sparare a zero contro il progetto di Pace sono oggi gli esponenti del Movimento 5 Stelle con una nota attraverso la quale, accanto alla protesta si affiancano le proposte.
Nei giorni scorsi la Regione ha pubblicato il bando per un appalto da 12 milioni di euro relativo alla piattaforma integrata dei rifiuti. Le domande dovranno essere presentate entro il 5 marzo alle 13, mentre l’apertura delle buste è fissata per il 12 marzo alle 9.00. Questo il link per leggere il bando: http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssEnergia/PIR_Dipartimentodellacquaedeirifiuti/PIR_Bandi/PIR_20140305piattaformaintegrataMessina
Tra l’altro basta leggere il bando per capire che si tratta anche di una discarica: “I lavori e le attività oggetto della gara consistono nella esecuzione di tutti i lavori, le opere e le forniture occorrenti per la realizzazione di: 1) un impianto di trattamento meccanico e biologico della frazione residuale di RSU (rifiuto indifferenziato); 2) una discarica per rifiuti non pericolosi; 3) un impianto di trattamento del percolato da discarica”.
Il M5S si chiede perché mai l’amministrazione invece di battersi per la differenziata abbia invece riesumato un progetto del 2009.
“A Messina risorge inaspettatamente il progetto del Biostabilizzatore in località Pace, all’epoca (2009) stoppato dallo stesso sindaco Buzzanca, progetto ampiamente contestato, poi finito nel dimenticatoio e ora di imminente realizzazione a dispetto di logica e norme vigenti- si legge nel documento- E’ incredibile ma vero come, sia l’ambientazione che gli attori protagonisti, siano ad oggi pressappoco gli stessi: Pace e la sua ZPS fanno da sfondo alla voglia incontrollata da parte dell’Amministrazione regionale (diversa???), di Messinambiente e dell’amministrazione locale (diversa???) di costruire una zona di trattamento e smaltimento dell’indifferenziato. Biostabilizzatore dicono “loro”, forse perché Bio- fa apparire “buona” qualsiasi cosa…anche una discarica. L’inquietudine cresce, nel vedere come un attore protagonista nel 2009 al tempo esponente di punta di Legambiente Messina ed oggi Assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, si trovi dalla parte dei promotori e non più degli osteggiatori”.
Il progetto per il quale la Regione ha emesso il Bando europeo è infatti lo stesso del 2009 al punto che lo stesso Crocetta ha parlato di “discariche alternative”ovvero tolte alla gestione dei privati per affidarle alla mano pubblica.
I grillini dello Stretto nella nota spiegano poi in maniera dettagliata cosa preveda il progetto, che comunque non sarà operativo prima dei prossimi anni.
“L’impianto proposto separa in entrata la parte organica sporca dal restante indifferenziato; questa viene “biostabilizzata” trasformadola in FOS (frazione organica stabilizzata) utile quasi esclusivamente come coperchio per discariche dismesse. L’indifferenziato verrebbe trattato da un fantomatico impianto di selezione per raccogliere con percentuali molto basse metalli magnetici e piccole frazioni di plastiche leggere. E questo servirebbe al tanto pubblicizzato aumento di raccolta differenziata (RD). Se è vero che Messina raggiungerà percentuali di RD del 50% in un paio d’anni la domanda è “Perchè costruire un impianto (pronto non prima di fine 2015) con un tonnellaggio pari a 300 ton/g quando la produzione di Messina è di 280 ton/g con RD praticamente a zero?”. Stando alla delibera adottata a dicembre, nel 2016 saremo sulle 150 ton/g di indifferenziata. Perchè tutta questa fretta nel far resuscitare questo progetto? Chi sono i beneficiari di tale finanziamento ed in quale capitolo di bilancio è previsto?”
Secondo i grillini un’amministrazione ambientalista avrebbe dovuto battere i pugni sul tavolo a Palermo per usare i fondi per una differenziata reale piuttosto che per riesumare il progetto. Dalla protesta alla proposta dei 5Stelle, attraverso la politica dei piccoli passi: l’impianto sarà pronto tra non meno di 2 anni (se tutto fila liscio), durante i quali sarà necessario avvalersi comunque di un’altra discarica. Nel frattempo si potrebbe sfruttare al massimo l’impianto (sempre a Pace) da 100 tonnellate per il trattamento del differenziato multi materiale; per fare ciò il Comune si potrebbe impegnare, per far si che tutti i messinesi differenzino: spazi pubblicitari sui giornali, TV e internet, agorà in piazza, sistemazione delle bilance per il peso dei rifiuti nelle isole ecologiche, stipula di convenzioni con le cooperative di riciclo dei materiali post consumo, impianti di compostaggio a cumuli rivoltati, acquisto di compostiere domestiche per portare il compostaggio alla portata di tutti, incentivazione dell’imprenditoria legata al riciclo, emanazione di una delibera per obbligare il compostaggio domestico ai possessori di ampi giardini ecc..
“E’ chiaro ormai che stiamo parlando di una volontà chiara di costruire una discarica, con raccolta e trattamento del percolato, non di intervento esente da qualsivoglia ripercussione sull’ambiente come si vuole ancora oggi far credere o peggio ancora accostando tale progetto alla strategia Rifiuti Zero ed al nome di Paul Connett!”.
Il M5S annuncia imminenti segnalazioni agli organi preposti in merito a diverse incongruenze riscontrate sulle procedura di Via a proposito di Pace.
“Si ricorda infatti che si tratterebbe di intervento in Zona a Protezione Speciale (ZPS), esplicitamente vietato dal DM del 17 ottobre 2007, e le forzature utilizzate per autorizzarlo sono gravi e dal certo e drammatico impatto ambientale. Ciò che preoccupa è, ad esempio, la similitudine tra ciò che potrebbe accadere a Messina e ciò che sta accadendo in Puglia a Corigliano D’Otranto dove un impianto “discarica-biostabilizzatore” rischia di inquinare le falde acquifere”.
Sul fronte Tares si registra la richiesta del consigliere comunale Udc Libero Gioveni, relativamente ai dati tecnici, contabili e amministrativi della gestione dei rifiuti, ricordando come, dal 1 ottobre al 31 dicembre 2013 Messinambiente è stata costretta a scaricare a Motta Sant’Anastasia, discarica gestita dalla società Oikos.
Gioveni chiede quindi i dati relative alle pesature dei rifiuti caricati in ogni singolo mezzo (sia di Messinambiente che della ditta Seap), nonché le caratteristiche e le tipologie dei rifiuti caricati nei mezzi, quanti mezzi hanno svolto il servizio per Motta Sant’Anastasia (sia di Messinambiente che Seap), gli importi delle fatture già emesse o ancora da emettere alla ditta "Seap" ,
i dati complessivi dei movimenti risultanti dai formulari di identificazione dei rifiuti, ai sensi dell'art. 193 comma 1 del D.Lgs. 152/2006.
Intanto alla manifestazione anti-tares, in programma Domenica 12 gennaio, ha aderito anche il Gruppo “Disoccupati Messinesi” nato su FB che invita il sindaco a utilizzare i disoccupati, per la pulizia delle piazze e per il giardinaggio, offrendo loro un minimo rimborso spese.
Rosaria Brancato