L’Europa punta sull’agricoltura per combattere il dissesto idrogeologico. Prevista una nuova azione che prevede interventi straordinari di manutenzione consistenti nel recupero dei terrazzamenti in stato di degrado con ripristino dei ciglioni e/o dei muretti a secco, ripristino del reticolo idrico delle acque superficiali (ricostituzione dei canali di sgrondo, ecc.) con effetto immediato sul recupero del paesaggio agrario tradizionale e sulla mitigazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico dei Nebrodi e dei Peloritani, con interventi di piantumazione a fini non produttivi di aree vuote dei terrazzamenti o ciglionamenti (a seguito di incendi o estirpazione di piante morte) con utilizzo misto di specie tipiche locali prevalentemente in pericolo di estinzione, o impianto di specie autoctone arbustive per contrastare i fenomeni di erosione e desertificazione e nel contempo salvaguardare la biodiversità e il paesaggio agrario.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande di finanziamento è stato prorogato al 20 luglio. Un prolungamento dei termini che, secondo il coordinatore cittadino del Fli, Nello Pergolizzi , dipende «dall’esiguo numero di richieste ricevute» e dalla scarsa pubblicità del bando.
«L’area che comprende il versante ionico e tirrenico dei monti Peloritani e i monti Nebrodi – scrive ancora Pergolizzi in un comunicato – è caratterizzata da una agricoltura che oltre a svolgere il suo primario ruolo produttivo, tra l’altro in misura minore di altri contesti agricoli della Sicilia, assolve anche funzioni ambientali e paesaggistiche, che attualmente vanno assumendo carattere sempre più prioritario. In queste zone sono estesamente presenti i sistemi agricoli a terrazze che, oltre ad assumere una funzione produttiva legata alle loro caratteristiche costruttive che hanno determinato la creazione di superfici pianeggianti e la formazione di suolo fertile con una buona capacità di invaso, svolgono un prezioso ed insostituibile ruolo di difesa del suolo dall’erosione e dalle frane».
«Considerato che il suddetto territorio è stato interessato negli ultimi anni da diffusi fenomeni di dissesto ambientale con danni economici, strutturali e infrastrutturali, estesi anche al settore agricolo, con l’intervento di cui in oggetto – conclude il rappresentante del Fli – risulta fondamentale ripristinare le condizioni di normalità e restituire all’agricoltura un ruolo di tutela ambientale, con una presenza umana attiva che garantisca la continuità nella gestione e conservazione del paesaggio agrario».