Il fatto che per il posto da Direttore generale dell’Atm siano state presentate solo due candidature che hanno convinto il Cda dell’azienda trasporti a riaprire per 15 giorni il bando di selezione per l’Orsa è la conferma del “cerchio magico che tutti conoscono ma nessuno denuncia”. A dirlo è il sindacato Orsa: «E’ evidente che gli attuali equilibri tornano comodi a molti, comprese le sigle sindacali che tacciono. Dopo la nomina diretta di Foti che ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale senza misurarsi nel concorso previsto dalla normativa, per poi approdare alla presidenza del C.d.A., abbiamo assistito al secondo schiaffo allo statuto aziendale con la nomina del nuovo Direttore Generale De Almagro che avrebbe potuto mantenere l’incarico transitorio solo per trenta giorni, come denunciato da alcuni consiglieri comunali che non hanno ricevuto alcuna risposta dall’assessore competente. Adesso si rende concreta la farsa della proroga di 15 giorni per le poche candidature al prestigioso incarico, sembra siano solo due i soggetti interessati e non poteva essere altrimenti visti i requisiti estremamente selettivi voluti dalla Giunta Accorinti, fra i quali risalta, fa sorridere e a tratti preoccupa la seguente dicitura: «avere prestato attività per almeno 5 anni, in qualità di Direttore Generale o di Dirigente in Aziende o Società di servizi pubblici di dimensioni pari ad almeno 400 dipendenti, di cui almeno 2 anni nell’ultimo quinquennio 2013-2017 in Aziende di Trasporto Pubblico Locale sempre di dimensioni pari ad almeno 400 dipendenti».
In buona sintesi si cerca un dirigente che fra il 2013 e il 2017 ha ricoperto l’incarico, per almeno 2 anni, di Direttore e/o Dirigente in un’azienda pubblica con caratteristiche coincidenti all’Atm. Il sindacato si chiede in quanti statisticamente possano avere tale requisito.
«Alla luce dei fatti o si trova un soggetto esterno che per mera casualità è nelle condizioni richieste dal bando oppure, guarda caso, è facile che ad essere in possesso dei requisiti restringenti siano solo i dirigenti “uscenti” dell’Atm. Sarebbe stato meglio scrivere nome e cognome dell’elemento gradito alla Giunta Accorinti per evitare di offendere l’intelligenza di chi legge. Di cerchio magico si tratta, nel quale ruota una stretta élite che passa da un incarico all’altro con un sistema discutibile. Simili dinamiche sono in uso in azienda dove i destinatari delle carriere interne si conoscono con largo anticipo. In un recente incontro con il Sindaco e l’assessore Cacciola abbiamo denunciato le promozioni ad personam e le ritorsioni verso chi ha il coraggio di dissentire ma non potevamo aspettarci azioni correttive da chi si sta dimostrando organico al sistema. La comunità messinese ha diritto alla trasparenza soprattutto quando si tratta di soldi pubblici, il direttore dell’Azienda di Trasporto Pubblico Locale deve essere espressione di una selezione vera, dove emerge il migliore non di un concorso costruito su misura. Con requisiti meno personalizzati si possono rintracciare elementi validi anche in città, non è necessario rivolgersi sempre agli stessi “fenomeni” oriundi divenuti tali grazie alla pioggia di soldi e ai nuovi mezzi procurati da precedenti amministrazioni.