Interviste video con Lino Banfi e Fabrizio Bentivoglio
MILAZZO Lino Banfi, Michele Riordino e Fabrizio Bentivoglio, attori particolarmente cari al pubblico italiano, hanno incontrato i milazzesi in occasione del Milazzo Film Festival. La rassegna, alla sua decima edizione e dedicata proprio all’arte di recitare, ha voluto incoronarli con il riconoscimento “Excellence Acting Award” per la capacità attoriale, la presenza scenica e per la carriera costellata da numerosi successi. Tra le protagoniste del festival pure la giornalista Alessandra Sardoni (La7) e l’attrice Caterina De Angelis, figlia di Margherita Buy.
«La figura del nonno ha completato molto la mia carriera, devo molto a nonno Libero -racconta Lino Banfi- Mi sono saputo cucire addosso questo personaggio, ma diventare il nonno d’Italia come mi ha anche definito sua santità è un onore e un’onere».
Lino Banfi, conosciuto in tutta Italia per i suoi innumerevoli ruoli è stato tra i protagonisti indiscussi dell’annuale edizione del Milazzo Film Festival. Ricorda con affetto il ruolo di Nonno Libero nella fiction RAI “Un Medico in Famiglia” ma tra i ruoli a cui è più affezionato c’è anche quello del Commissario Lo Gatto, un ruolo che ha portato Banfi in Sicilia e soprattutto a Palermo dove ha potuto conoscere la vera “sicilianità” e innamorarsi della nostra terra.
«A Palermo ho avuto tanti amici come Franco Ingrassia-prosegue Banfi- ho imparato il dialetto siciliano e visitato Vucciuria. Una volta un Prefetto, mio amico, mi invitò a trascorrere dei giorni a Palermo e ho avuto modo di gustare le prelibatezze siciliane come i ricci».
Al fianco di Lino Banfi, l’attore Michele Riordino famoso per il ruolo del Commissario Montalbano ne “Il giovane Montalbano” e per il ruolo di Vincenzo Florio nella serie “I Leoni di Sicilia” di Disney+. Nel corso del Festival Riordino esplora il ruolo dell’attore e il suo personalissimo modo di vivere quest’identità fatta di arte, spettacolo ma soprattutto di messaggi da lanciare al pubblico.
«Sono un attivista che si occupa del rapporto tra la grande industria e la città -racconta Riordino- ho sempre pensato che il Cinema e l’arte debbano sviluppare un’opinione, aiutare a stimolare un dibattito e far porre al pubblico delle domande. A me basterebbe questo».
Ad aggiudicarsi l’ambito premio di miglior corto al Milazzo Film Festival, che come ogni anno ha attirato registi e attori da tutto il mondo, è stato il cortometraggio “The Steak” dall’Iran proposto dal regista Kiarash Dadgar Mohe. Un cortometraggio dal forte impatto e dall’abile uso dell’inquadratura, capace di far immergere lo spettatore in scene di profonda intensità.
Tirando le somme di quest’edizione del Milazzo Film Festival, organizzata da Marco Vitale, Antonio Napoli e Antonio Nunzio Isgrò con la direzione artistica di Caterina Taricano e Mario Sesti, si può dire che mai come quest’anno la città del Capo sia stata sotto i riflettori. Oggetto di servizi da parte della stampa internazionale, presa d’assalto da visitatori da tutta Italia, la città di Milazzo è stata incoronata come patria siciliana del cinema e dello spettacolo.