Cronaca

Barche abusive a Torre Faro, l’operazione continua

MESSINA – Barche ormeggiate a Torre Faro: diversi le hanno già tolte. Secondo giorno oggi d’interventi di Guardia costiera e polizia municipale. I sub di quet’ultima hanno rimosso le cime e le barche in mare sono state fatte rientrare. Il bilancio? 4 notizie di reati e 5 sequestri; due verbali in mare e altri due verbali a strutture balneari. I controlli continueranno a Ganzirri e in altre zone per tutta la stagione. In ogni caso, dopo il primo giorno, si è assisitito a una notevole riduzione delle barche, come probabile effetto dopo i controlli di sabato.

Nella foto in evidenza si può constatare che la barca occupa arbitrariamente i 5 metri dalla battigia che, per legge, devono rimanere liberi da qualsivoglia tipo di installazione. Il tutto per motivi di sicurezza.

Il Comune acceleri nell’individuare le aree di ricovero le barche

Di sicuro, emerge la necessità che il Comune proceda al più presto nell’individuare delle aree di ricovero per le barche. In corso c’è un censimento e i proprietari devono scrivere alla mail protocollo@pec.comune.messina.it. L’assessore Francesco Caminiti conosce bene la situazione ed è oggettivo che le barche vadano lasciate nel posto giusto prima possibile.

Barche assicurate ai fondali con blocchi di cemento

Nessuno vuole “criminalizzare” i pescatori con licenza, che rappresentano una minoranza nella zona. Tuttavia, bisogna evitare situazioni al limite, come la pesca di frodo e la permanenza di barche in mare in violazione delle regole. Lo scorso febbraio la Guardia costiera aveva rilevato la presenza di postazioni abusive per l’ormeggio di barche, assicurate ai fondali con blocchi di cemento, installazioni illegali, rifiuti, relitti abbandonati e verricelli abusivi.

Tutto questo non c’entra nulla con la “poesia” del borgo di pescatori. In questo, come in altri casi, serve il rispetto delle regole a favore della collettività. E senza nessuna criminalizzazione e nessun accanimento.