Dopo l’esito delle Politiche, ovvero un caos ed una realtà ingovernabile figlia del porcellum e della mancata volontà politica di riformare la legge elettorale, il presidente del consiglio comunale Pippo Previti ha scritto una lettera aperta.
“Nel periodo in cui si discuteva e poi si approvava la Legge 270/2005, il cosiddetto “Porcellum”, scrissi una lettera di protesta al Presidente Napolitano, all’On. Marini – allora Presidente del Senato – e all’On. Bertinotti – Presidente della Camera – chiedendo un loro autorevole intervento per bloccare quell’ignominia, che uccideva le speranze degli Italiani, dimenticandosi delle battaglie e dei tanti sacrifici, anche di vite umane, occorsi per la conquista della libertà e della democrazia partecipativa, sancita dalla costituzione (Art. 1 “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione). L’appello, quantunque non avessi risposto grandi aspettative, non sortì alcun effetto, salvo una cortese risposta dell’On. Bertinotti, ma il suo stesso Partito era favorevole all’introduzione del nuovo sistema”. Quanto accaduto successivamente con le elezioni di stuoli di nominati divenuti quindi “fedelissimi” ai rispettivi capi inseriti nelle liste proprio e solo grazie a quella fedeltà, è sotto gli occhi di tutti. Un meccanismo perverso che però i partiti non hanno voluto cambiare.
“Ma forse un Parlamento di persone competenti, oneste, di alta moralità, dediti all’esclusivo interesse del Paese, a prescindere da Partito di appartenenza, potrebbero e dovrebbero “garantire la governabilità”. Persone elette da altre persone e non da meccanismi “barocchi” da far impallidire l’inventore del cubo di Rubik. Il popolo sovrano elegge, lo stesso punisce il Parlamentare che non è stato all’altezza del ruolo o non si è comportato bene. Il popolo, quindi, e non i “meccanismi”.
Moltissimi esponenti politici, della classe dirigente, ma anche giornalisti, ricorda Pippo Previti, sono contrari alle preferenze perché a loro dire “favorisce favorisce la clientela, la mafia, il supermercato dei voti. Ma è come colpevolizzare la famiglia onesta vittima di un furto nella propria abitazione, perché non aveva le grate o l’antifurto alla finestra”.
Il presidente del consiglio comunale ricorda come nel 1953 si tentò con la legge 48 (definita dagli oppositori di allora legge truffa), un analogo espediente con l’introduzione di un premio di maggioranza che assegnava il 65% dei seggi alla coalizione che raggiungeva il 50% più un voto dei consensi.
“Oggi tra le tante proposte modificative del Porcellum- prosegue Previti- si arriva addirittura ad azzardare un premio di maggioranza al Partito (o coalizione) che raggiunge il 40 %, con un premietto di consolazione del 10% al primo Partito, se nessuno ci arriva. Nel ’53 nessuno raggiunse il quorum stabilito (le forze che si apparentarono ottennero il 49,8%) e la Legge nel mese di luglio del 1954 fu abrogata. Ma al posto del “Porcellum”, della “Legge Truffa” o dell’”Ascensore” non sarebbe più facile, eticamente corretto e veramente rappresentativo della volontà degli elettori fare una semplice Legge che preveda un proporzionale puro con preferenza, ovvero dividere la popolazione per il numero dei Senatori o Deputati e sapere quanti ne spettano ad ogni Regione e conseguentemente ad ogni Provincia?”
Il presidente del consiglio comunale fa un esempio della sua proposta: in Sicilia, che ha 5.045.176 cittadini, andrebbero assegnati 52 Deputati (60.813.326 – popolazione italiana al 30/11/2011 – diviso 630 Deputati = 96.529.088 quoziente per un seggio – 5.045.176: 96.529.088 quoziente = 52. Con lo stesso principio si assegnerebbero i seggi in sede provinciale. Eventuali resti verrebbero utilizzati nella medesima Regione.
“Ci sembra veramente mortificante- conclude- ingiusto, antidemocratico e anticostituzionale apprendere che un Parlamentare con pochi consensi (o perché nominato o perché ripescato con il premio di maggioranza) segga al Parlamento al posto di chi ha avuto maggiori consensi. Per carità non uccidete le ultime speranze degli Italiani onesti – si reintroducano le preferenze e si eviti definitivamente una nuova Legge Truffa”.
L’appello Previti lo ha inviato, per l’ennesima volta, nei mesi scorsi, ad un Parlamento che fingeva di voler cambiare la legge elettorale, perché sapeva che l’unica speranza di tornare su quelle poltrone era lasciare intatto il porcellum, sperando di arginare l’ondata del M5S. La lettera, ovviamente, è rimasta nei cassetti, poi le cose sono precipitate ed oggi il M5S alla Camera è il primo partito d’Italia, la coalizione del centro-sinistra, per bocca di Bersani “è arrivata prima ma non ha vinto”, il Paese è ingovernabile e il governo che ci sarà avrà vita durissima e brevissima.
Rosaria Brancato