Ufficio condono, no alla soppressione: 25 consiglieri firmano la delibera

Ufficio condono, il consiglio comunale chiede all’amministrazione di invertire immediatamente la rotta. Il no alla soppressione dell’importante ufficio arriva adesso nelle vesti di una proposta di delibera che è stata messa in piedi dal consigliere Pd Gaetano Gennaro e che è stata già condivisa e sottoscritta da ben 25 colleghi d’aula di ogni gruppo politico, compresi gli accorintiani di Cmdb. L’aula si è dunque espressa in modo chiaro e netto: l’ufficio condono è una risorsa importante per la machina amministrativa, per i servizi resi ai cittadini, per le casse comunali e per il lavoro degli ordini professionali e smantellarlo, così come prevede l’amministrazione con la riorganizzazione delle Posizioni Organizzative, rischia solo di creare un vuoto insanabile.

Il consigliere Gennaro aveva lanciato l’allarme già nelle scorse settimane e anche altri consiglieri erano scesi in campo per difendere l’importanza dell’Ufficio condono. Nel dibattito si erano inseriti anche gli ordini di Ingengeri e Architetti che avevano lanciato all’amministrazione un messaggio ben chiaro sull’importanza del lavoro svolto da questo ufficio. L’assessore De Cola aveva risposto ma senza dire chiaramente se l’amministrazione davvero farà un passo indietro su questo fronte. E dunque i consiglieri comunali hanno deciso di fare squadra e di mettere nero su bianco una delibera di indirizzo basata su sei punti cardine: non sopprimere nè tantomeno smembrare l’Ufficio condono, anzi procedere al potenziamento, ponendo in essere tutte le misure tecniche, economiche ed amministrative necessarie per organizzare al meglio il settore, consentendo una più celere valutazione delle pratiche rimanenti, un maggior incasso a titolo di oblazione ed oneri concessori, un miglior controllo del territorio comunale (in particolare, delle zone di inedificabilità assoluta), la continuità del servizio fino ad oggi reso ai cittadini ed ai professionisti e, infine, la salvaguardia del know how acquisito dal personale impiegato nel medesimo ambito; incrementare il personale tecnico ed amministrativo dell’ufficio condono, al contempo, proseguendo con il “Progetto incentivante autofinanziato“ ed effettuando, se necessrio, un altro atto d’interpello per reperire ulteriori professionalità interne all’ente da coinvolgere nel disbrigo delle 9 mila pratiche rimanenti; promuovere, attraverso l’impiego delle risorse economiche ed umane necessarie, ulteriori progetti finalizzati ad una più celere e profiqua valutazione delle istanze ancora pendenti; siglare un protocollo d’intesa con tutti gli ordini professionali del settore (Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti, ecc.), finalizzato al controllo sull’attività svolta dai professionisti privati, in particolare, sulla congruità degli importi dovuti al Comune a titolo di oblazione ed oneri riflessi, e volto ad incentivare un proficuo rapporto tra pubblico e privato che riesca a coniugare il profilo della correttezza deontologica professionale con il buon andamento della Pubblica amministrazione e la salvaguardia dei conti pubblici; porre in essere tutte le iniziative di ordine organizzativo, economico ed amministrativo volte al controllo, alla tutela e alla salvaguardia del territorio comunale contro qualsiasi forma di abusivismo edilizio.

Per i consiglieri è necessario arginare le conseguenze che la soppressione dell’Ufficio condono potrebbe provocare, ricordando che già in passato era stato soppresso per ben due volte, per poi essere ricostituito dopo qualche anno. Si ritiene poi che la mancanza di un ufficio dedicato alla valutazione delle istanze di definizione agevolata delle violazioni edilizie comporterà forti disagi sia per la cittadinanza, sia per i professionisti del settore, oltre a produrre enormi danni per l’Ente. Inevitabile sarà un disservizio nei confronti dei cittadini, i quali non avranno più uno specifico ufficio di riferimento con il quale interfacciarsi per poter controllare l’iter procedimentale della propria pratica, ma anche nei confronti del mondo professionale che non avrà più un unico ufficio con cui relazionarsi e ciò comporterà un aggravio dei tempi necessari per lo svolgimento della propria attività. Dietro l’angolo c’è il rischio anche di un danno all’erario, perchè i cittadini affidandosi alle consulenze private potrebbero produrre perizie „al ribasso“ e difficile sarà anche il controllo del territorio e, in particolare, sulle zone con vincoli di inedificabilità assoluta.

Il consiglio comunale adesso porterà in aula questa delibera che parte già con l’avallo di 25 consiglieri. Poi toccherà alla’mministrazione dire chiaramente cosa intenderà fare.

F.St.