Taranto: “Restituirò all’assessore Ialacqua il carbone che mi diede per l’impianto di Pace”

Come si cambia… Così è accaduto all’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, che da presidente di Legambiente dei Peloritani ha contestato nove anni fa le scelte dell’Ato 3, allora guidata da Pietro Grasso e da Luciano Taranto sull’impianto di Pace, lo stesso che adesso, stando alle dichiarazioni della giunta è stato individuato quale sito per smaltire. L’ambientalista donò a Taranto per la Befana di Legambiente un sacchetto di carbone che adesso l’ingegnere, lieto che Ialacqua abbia cambiato idea, si appresta a restituire…il giorno della Befana 2014.

Ecco la lettera dell’ingegnere Luciano Taranto, ex amministratore delegato Ato3. In allegato la planimetria della Cittadella.

“Apprendo con enorme piacere le scelte intraprese dall’Amministrazione Accorinti in merito alla localizzazione dell’impianto di Pace da utilizzare per smaltire la parte residuale dei rifiuti non recuperata dalla raccolta differenziata.-

Come sottolineato dall’Assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, si tratta di un impianto di biostabilizzazione e non di una discarica, che verrà finanziato dalla Regione come assicurato dall’incontro del 26 novembre scorso dall’Assessore Regionale all’Energia Marino e dal Dirigente generale Lupo.

Giusto! ne condivido pienamente le scelte e il metodo con il quale l’assessore Ialacqua punta verso la filosofia dei rifiuti zero, considerando il predetto impianto come complementare alla raccolta spinta della frazione secca.

Questi concetti, mi fanno ritornare in mente alcune proposte della società d’Ambito da me amministrata assieme al prof. Piero Grasso, in particolare nel lontano 2004 quanto è stata progettata la cosiddetta cittadella dell’ambiente in località Pace in relazione alla gestione integrata dei rifiuti (vedi articolo della Gazzetta del Sud del 28 agosto 2004).

Infatti, la cittadella concentrava in se l’esistente impianto di incenerimento da adeguare in impianto di smaltimento di rifiuti speciali ospedalieri, l’impianto di selezione della frazione secca finanziato per l’importo di € 5.729.000, oggi quasi ultimato, l’impianto di compostaggio posizionato a monte dell’area (approvato dagli enti preposti e non finanziato per l’importo di € 8.730.000 per disinteresse dei successivi CdA), gli uffici e la centrale di controllo degli impianti, la piattaforma di trasferenza e di pretrattamento, ed il sito per l’accumulo della parte residuale dei rifiuti pretrattati e non differenziati.-

L’eccessiva spesa di smaltimento e trasporto dei rifiuti fuori dalla città ha sempre contribuito a svuotare le casse comunali senza alcuna possibilità di essere interamente ripianata dalla tassa pagata dai cittadini.- Dotarsi di impianti in città, per selezionare e riciclare i rifiuti è la logica più giusta, senza demandare ad altri tale compito.-

Bisogna fare delle scelte anche impopolari, ma purtroppo bisogna farle per localizzare tutti gli impianti, necessari per economizzare l’intero ciclo dei rifiuti e non sottoporre la città a stati di emergenza voluti solo dai gestori delle discariche.-

Mi ricordo le proteste alimentate dallo stesso Ialaqua quando è stato proposto dall’ATO 3 il sito di Pace, mi ricordo soprattutto il carbone ricevuto in occasione della festa della befana, che ancora oggi conservo gelosamente.- Sono trascorsi inutilmente 9 anni, sono state dette tante cose, sono stati fatti programmi e strategie, il risultato è stato che si sono esaurite le discariche e adesso bisogna consegnare il conto ai cittadini con la nuova TARES.

Oggi, non si può parlare di “inversione di tendenza”, la verità è che non c’è stata mai “tendenza” verso la cultura della gestione integrata dei rifiuti dove la raccolta differenziata rappresenta l’elemento prioritario, non c’è stata la convinzione negli amministratori, né tantomeno negli operatori perché gli interessi dovevano andare in tutt’altra direzione, quella opposta richiesta da sempre dai cittadini, e cioè verso il risparmio economico e l’efficienza dei servizi.-

E’ facile sostenere pareri contrari, avversare iniziative, sottoscrivere denunce contro scelte non condivise.- Amministrare la cosa pubblica è ben altra cosa, assumersi la responsabilità ed avere il coraggio di effettuare scelte nel territorio, soprattutto quando si è soli e non si ricevono suggerimenti su soluzioni concrete, è una qualità che pochi amministratori posseggono, in quanto a tutti i costi prevale l’interesse dei cittadini e la risoluzione dei problemi, anche mettendo a rischio la propria posizione politica.-

Desidero, il prossimo 6 gennaio restituire il pezzo di carbone all’Assessore Ialacqua per riconsegnarlo alla befana.-

Ing. Luciano Taranto.-