“Sarò dietro la Vara e nell’ultimo tratto tirerò la corda, poi correrò e supererò tutti. Ci sarà una sorpresa, basta con le polemiche”. In conferenza stampa il sindaco affronta anche l’argomento Vara, chiudendo ogni polemica e annunciando che sarà presente alla processione domani, come tutti gli altri sindaci in passato.
“La Vara è la festa più popolare di Messina. Ognuno partecipa con la propria religiosità ed il proprio spirito, che è diverso per ognuno di noi. E’ una festa religiosa e pagana ed è all’insegna della legalità e contro il pizzo. La legalità è al primo posto, le nostre dichiarazioni non sono contro nessuno. Chi ha sbagliato paghi, e abbiamo siglato un protocollo, ma per il resto non ci sono posizioni “contro”qualcuno, ma per. La Vara è un bene comune contro ogni tipo di mafia”.
Taglia corto Accorinti sulle polemiche degli ultimi giorni e sulla sua presenza o meno alla Processione. Ci sarà e sarà al suo posto, ma con ogni probabilità, da “atleta”, nell’ultimo tratto farà lo scatto finale….
“Siamo contro ogni mafia, anche quella che è dentro di noi…per dirla alla Gaber: non ho paura di Berlusconi in sé ma di Berlusconi in me…”
La giunta non nasconde le tensioni che si sono accumulate negli ultimi mesi, soprattutto dopo i provvedimenti giudiziari nei confronti di due componenti del Comitato Vara, Celona e Molonia, in seguito all’aggressione ad Addiopizzo avvenuta esattamente un anno fa, alla vigilia della Processione.
“E’ vero, non ci sono i padri ma ci sono i figli dei Celona e Molonia – ammette Accorinti- ma non ha alcun significato, ce lo insegnano eroi come Impastato, figlio di un boss ma ucciso dalla mafia per averla combattuta”.
Il timore è che le tensioni possano scaturire in un clima che ostacola qualsiasi cambiamento, come accadde durante la giunta Provvidenti, rispetto ad una tradizione secolare.
“Un mese e mezzo fa quando ci siamo insediati- ha aggiunto l’assessore Todesco- la situazione era complessa e tesa perché sulla vicenda si sono scaricate tensioni che nulla hanno a che vedere con la Vara. Ho voluto pensare alla festa come manifestazione dell’identità di una città. Poi ad ottobre cambieremo molte cose, vorrei fare un ufficio Vara che si occupi tutto l’anno dell’evento. Nel corso dei secoli l’hanno tirata anche i galeotti, ma la Vara non deve diventare un segno di appartenenza per nessuno. E’ della città”.
In cantiere quindi ci sono progetti per apportare novità alle prossime edizioni, tenendo conto dell’esiguità delle risorse ma della necessità di mantenere vitale la tradizione più cara ai messinesi.
“Un fatto è certo- ha concluso Accorinti- non cederemo a nessun ricatto in nessun ambito dell’amministrazione”.
Rosaria Brancato