La città di Messina fa i conti da anni con la decadenza del tessuto urbano. Strutture abbandonate, spazi sociali sempre più inesistenti, affaccio al mare negato, periferie abbandonate al degrado. Da quasi due anni, il Laboratorio per i Beni Comuni, continua il suo percorso formativo e progettuale per avviare una riqualificazione del tessuto urbano che sia presupposta da una vera e propria rivoluzione culturale: quella dei beni comuni, appunto, inaugurata ufficialmente dalla tavola rotonda realizzata tempo fa al Teatro Valle Occupato e patrocinata da Stefano Rodotà.
Per questo, nel corso dell’ultimo incontro con la giunta comunale svoltosi a Palazzo Zanca, i membri del Laboratorio hanno proposto alla Giunta un percorso di sperimentazione concreta, anche a carattere temporaneo su spazi e beni comunali. Il gruppo di lavoro del Laboratorio per i Beni Comuni nell’incontro con la Giunta Municipale ha presentato le istanze e le sollecitazioni emerse dai Tavoli e dai Forum sull'uso degli spazi patrimoniali comunali e sulla individuazione di luoghi e beni ascrivibili alla categoria dei "beni comuni".
Ad essere stati sottoposti al Sindaco e agli assessori sono tutti gli elementi e i temi fondamentali per pianificare una ipotesi di azione. A tal fine è stato proposto alla Giunta di redigere una delibera d’indirizzo per formulare dei bandi di manifestazione d'interesse a titolo non oneroso. La delibera fisserebbe i criteri per dei bandi per “l’utilizzo condiviso e la concessione d’uso di spazi e immobili di proprietà comunale per avviare progetti finalizzati all’attivazione e sviluppo di attività sociali, culturali ed economiche.”
“Lo spazio pubblico delle città è anche il risultato della sperimentazione delle iniziative e dei progetti dei cittadini” – spiegano i membri del Laboratorio – “I bandi servirebbero per stimolare tutte le forme di cittadinanza attiva e la creatività giovanile attraverso la progettualità e il criterio della responsabilità, disponendo del capitale immobiliare non utilizzato o sottoutilizzato del comune”.
Le tipologie di spazi interessati sono: – Spazi inutilizzati e da recuperare. – Spazi destinati alla realizzazione di progetti specifici da parte di associazioni senza fini di lucro. – Spazi destinati alla realizzazione di progetti per lo sviluppo della nuova economia imprenditoriale e per progetti aventi finalità sociale. – Spazi in contesti di Risanamento Residenziale e nelle Periferie – Spazi destinati all’uso condiviso e collaborativo e per la sussidiarietà . I contenuti della delibera sono collegati al lungo lavoro di consultazione e riflessione svolto dal Laboratorio per la preparazione del regolamento che nelle prossime settimane sarà oggetto di emendamenti e approvazione da parte del Forum. E a proposito dell’autorecupero degli spazi, di recente il Laboratorio dei Beni Comuni ha preso ufficialmente posizione di solidarietà per i membri del Teatro Pinelli dopo l’ennesima saldatura del cancello della scuola Ugo Foscolo, occupata il 2 Gennaio scorso.
“Si è concordato di partire da alcuni beni “Bandiera” – racconta Luciano Marabello, presidente del Laboratorio – “ che diventino esempi sperimentali distribuiti nei differenti ambiti circoscrizionali della città. La individuazione di un percorso poltico e amministrativo che concretizzi le istanze e le progettualità della cittadinanza si iscrive coerentemente nelle politiche programmatiche dell’amministrazione ma soddisfa anche principi Costituzionali , dello Statuto Comunale, misure attive delle politiche di programmazione europee di inclusione, coesione e innovazione sociale, linee guida e ordine del giorno del consiglio Comunale”.
La delibera consentirà ai Dipartimenti la costruzione di bandi che potranno essere studiati per gli immobili e gli spazi distribuiti sul territorio seguendo come criteri la qualità della proposta di progetto e coerenza con le finalità dell’Amministrazione; qualità del progetto di ristrutturazione sostenibilità del piano economico, esperienza dei proponenti e qualità del partenariato; inclusività e garanzia delle pari opportunità, risultati attesi e verificabilità dei benefici e dell’impatto sulla città.
Eleonora Corace