L’Fp Cgil ha un obiettivo preciso riguardo i lavorati Asu in servizio in aree archeologiche, musei, biblioteche e sovrintendenze di tutta la regione: la stabilizzazione e l’integrazione oraria. Il lavoro del sindacato continua senza sosta e, con un sit-in prima e un incontro con l’assessore regionale ai beni culturali Samonà poi, si è cercato di dare una scossa alla situazione. Francesco Fucile e Salvo Musolino, rispettivamente segretario generale e coordinatore regionale, evidenziano come “Nonostante i lavoratori ASU siano in utilizzo diretto dall’Assessorato Beni Culturali dal 2019, non sono stati mai previsti e redatti ad oggi, i piani di fuoriuscita previsti dalla normativa vigente, e che questi lavoratori non sono neanche stati inseriti nei recenti piani di fabbisogno triennale regionale”.
Si parla di 270 unità alle dirette dipendenze della Regione Sicilia e dell’assessorato, su un totale di 4571. Proficuo sembra essere stato l’incontro con Samonà, che ha parlato delle sue stesse trattative con i ministeri competenti per trovare la giusta soluzione e ha manifestato contestualmente la propria disponibilità ad attivarsi per il riconoscimento dello strumento integrativo. “La FP CGIL”, continuano Fucile e Musolino, “è impegnata a 360 gradi, anche a livello nazionale, al fine di trovare la via per la stabilizzazione di tutti è 4571 lavoratori ASU, ma nelle more che si individui il percorso corretto, è necessario dare la giusta dignità lavorativa ai 270 lavoratori ASU di BBCC, riconoscendo loro da subito un’integrazione oraria”. La svolta potrebbe arrivare già durante la prossima settimana, quando l’incontro si riaggiornerà alla presenza del nuovo dirigente generale, che sarà nominato a breve.