MESSINA – Al via il Messina Film Festival, nel suo gran ritorno dopo ventidue anni, con l’inaugurazione della mostra “Bellini al cinema”. Un inizio nel restaurato foyer del Teatro Vittorio Emanuele di Messina. L’esposizione si snoda attraverso otto isole – una per ogni film – composte da materiali provenienti da collezionisti di varie parti del mondo. Il sodalizio tra “Cinema&Opera” è il tema di una rassegna che punta a radicarsi negli anni. Ricco il programma fino al 9 dicembre: dall’omaggio a Maria Callas al dottorato honoris causa al cineasta Marco Bellocchio.
La manifestazione ha come sede principale la sala “Laudamo” (tutte le proiezioni sono a ingresso libero), ma sono previste iniziative anche al Teatro Vittorio Emanuele e in altri spazi culturali di Messina. Il programma segue lo sviluppo storico del rapporto tra cinema e opera. Partendo dal periodo del muto per finire ai nostri giorni, con alcuni passaggi cinematografici intermedi.
La direzione artistica e l’ideazione è di Ninni Panzera, che si è avvalso della sua significativa esperienza: dalla storica saletta “Milani” e il Messina Film Festival degli anni Duemila al ruolo di segretario generale di Taormina Arte. La produzione è sostenuta dall’associazione “La Zattera dell’Arte”, dall’Ear Teatro di Messina, dall’assessorato regionale Turismo, Sport e Spettacolo, dal Comune di Messina e da Unioncamere Sicilia.
Sottolinea Panzera: “Emozione? Tantissima. Sia per l’inizio sia per il ritorno con questo festival dopo tanti anni. La Zattera dell’Arte ha assunto il peso e la gestione emotiva di attività che negli anni avevano dato tantissimo a Messina. Oggi rinasce il Messina Film Festival, con questa peculiarità, Cinema e Opera, che assicura un’identità assoluta e originale in Italia e in Europa. L’ambizione è di poter regalare alla città una manifestazione che indipendentemente dalla mia persona possa andare avanti. Le caratteristiche del festival sono tali da renderlo potenzialmente in crescita in maniera esponenanziale”.
Un regalo sotto l’alberto di Natale per il festival? Aggiunge il direttore artistico: “Ritrovarlo anche il prossimo anno, ancora più bello. Uno dei miei primi obiettivi è stato quello di riunire tutte le forze culturali della città. Scorrendo l’elenco dei partner abbiamo l’Officina del Sole, con cui è stato fatto questo regalo di otto locandine reinterpretate dagli artisti, poi Cara beltà per la presentazione dei libri, le tre organizzazioni musicali, il cineforum Don Orione, la Cineteca dello Stretto, il Conservatorio, con questo bel concerto del sei dicembre grazie alla musica dal vivo di Norma e Tosca. E con la partitura ideata da due studenti ed eseguita da altri studenti. Il coinvolgimento della città culturale è una delle cose migliori di questo festival”.
Inaugurata ieri, la mostra Bellini al cinema è curata da Panzera (nella foto con il sovrintendente Scoglio, il commissario straordinario Miloro e il sindaco Basile) nel restaurato Foyer del Teatro Vittorio Emanuele. Settanta pezzi originali di provenienza internazionale tra manifesti, locandine, fotobuste e altri rari materiali dei film incentrati sul compositore catanese e che testimoniano la grande vitalità, anche commerciale, delle pellicole prodotte in Italia ed esportate in tutto il mondo. La mostra resterà aperta anche dopo la conclusione del Festival per consentire visite guidate agli studenti delle scuole cittadine. Accompagnano la mostra sei film dedicati a Vincenzo Bellini tra cui spicca The Divine Spark (1935) la versione internazionale di Casta Diva che costituisce una vera e propria rarità.
Ricordo di Maria Callas. Il 2 dicembre ricorre il centenario della nascita di Maria Callas. Ed è l’occasione per parlare diffusamente del rapporto che la più grande soprano di tutti i tempi ha avuto con il cinema. L’omaggio affettuoso del grande amico Franco Zeffirelli, Callas Forever, con una straordinaria Fanny Ardant nei panni della Callas, il documentario di Tom Volf Maria by Callas che ripercorre gli ultimi travagliati anni parigini della cantante e la sua sofferenza artistica ed amorosa. Ma anche Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini dove la cantante è protagonista assoluta. E il documentario di Sergio Naitza L’isola di Medea che ripercorre, con i protagonisti di quel set tra cui Dacia Maraini, Ninetto Davoli e altri ancora, lo speciale e intenso rapporto esistente tra il regista e la cantante.
Panorama contemporaneo. Diffusi lungo tutto l’arco temporale della manifestazione saranno presentati alcuni film realizzati da Maestri del cinema in cui l’opera lirica entra nel vivo della storia raccontata. Senso di Luchino Visconti, La luna di Bernardo Bertolucci e Aria realizzato da dieci diversi registi. Completano la sezione il film Solo no (2019) di Lucilla Mininno, interamente girato tra Messina e Novara di Sicilia in cui il sottofondo della storia richiama costantemente Madama Butterfly di Giacomo Puccini e Il Boemo, una prima visione di Petr Vàclav programmata in collaborazione con il Cineforum Orione nell’ambito della propria stagione. Un importante documentario realizzato dal giornalista RAI Leonardo Metalli sulla straordinaria esperienza artistica di Luciano Pavarotti. Voglio vivere così…e felice canto è il racconto, attraverso importanti testimonianze, di uno dei più acclamati cantanti che la tradizione del melodramma abbia mai avuto. Un testimonial d’eccellenza di quanto la lirica sia importante in tutto il mondo travalicando ogni confine linguistico.
Omaggio a Marco Bellocchio. Tra i registi contemporanei che dimostrano in ogni occasione una particolare affezione per il mondo della lirica c’è certamente Marco Bellocchio, che ha sempre dichiaratamente parlato, sin da ragazzo, della sua passione per il melodramma. Alla Sala Laudamo il 7 dicembre saranno presentate quattro sue opere, tutte significativamente esplicite della sua passione per la lirica. Addio del passato, un mediometraggio del 2002 in cui viene esplorato il mondo verdiano che si dipana tra Parma e Piacenza, Rigoletto un corto realizzato nell’ambito dell’esperienza della scuola “Fare Cinema” di Bobbio e infine due film I pugni in tasca (1965) e Vincere (2009) in cui arie dell’opera La traviata vengono utilizzate in maniera differente. Sarà l’occasione per conoscere da vicino uno dei più grandi cineasti italiani, che ha tra l’altro curato regie liriche in importanti Teatri d’opera oltre che in televisione; suo è il Rigoletto a Mantova, mandato in diretta qualche anno fa nei luoghi di svolgimento della storia.
Concorso cortometraggi – Era certamente la sfida più difficile e affascinante del Messina Film Festival – Cinema&Opera, il concorso cortometraggi con a tema il mondo della lirica. Invece è stato riscontrato un significativo interesse anche tra i filmaker più giovani che hanno costruito storie ambientate nel melodramma. Sono cinque i cortometraggi che parteciperanno alla competizione che si svolgerà nelle giornate del 4 e 5 dicembre. A giudicare le opere in concorso, come già annunciato, la Giuria costituita da Marco Dentici (Presidente), Eugenio Tassitano ed Elvira Terranova.
I cortometraggi finalisti sono (in ordine alfabetico del regista): Othello 3.0 di Walter Corda, Habanera di Martina Giannone (prima assoluta), Con-divise di Maria Francesca Monsù Scolaro (prima assoluta), Pasta Diva di Fabrizio Sergi (prima assoluta), Maria Callas. L’apoteosi di Marcello Trovato (prima assoluta). Delle cinque opere presenti ben quattro sono in prima assoluta, essendo state realizzate appositamente per la partecipazione al Messina Film Festival – Cinema&Opera.
Il canto silenzioso. L’opera lirica al tempo del muto. Due perle del cinema muto rivivranno con un tocco sapiente di contemporaneità. La Norma di Gerolamo Lo Savio del 1915 tratta dall’omonima opera di Vincenzo Bellini e Tosca del 1918 dall’opera di Giacomo Puccini con l’interpretazione di Francesca Bertini, saranno proiettate nell’ambito della sezione del Messina Film Festival “Il canto silenzioso” e le immagini saranno accompagnate dal vivo da un ensemble di studenti del Conservatorio Corelli di Messina con la direzione del docente M° Luigi Prestipino, su una partitura musicale appositamente realizzata da due studenti dello stesso Conservatorio gli studenti Gianfranco Vitello (La Norma) e Carmelo Siracusa (Tosca), sotto la guida del docente della cattedra di composizione Carmelo Chillemi.
La sezione riguardante i film muti legati alla lirica si completa con un’altra straordinaria perla del cinema muto, Harakiri del 1919 tratta dalla storia di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, con la regia di Fritz Lang, uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
Opera Spot. L’opera lirica nella pubblicità. Una sezione del Festival sarà dedicata invece al rapporto che l’opera lirica ha intrattenuto con gli spot pubblicitari. Sono stati selezionati 21 mini film commerciali dagli anni ottanta ai nostri giorni in cui si nota quanto l’opera lirica sia ancora presente nella nostra vita a dispetto di quanti ritengono che la stessa appartenga invece a una nicchia sparuta di spettatori. Da segnalare in questa sezione la saga pubblicitaria dello stilista francese Jean Paul Gaultier che dal 1997 ad oggi ha realizzato ben sette spot pubblicitari tutti legati da un filo estetico sulla base musicale dell’aria Casta Diva.
Eventi speciali. Sono tre gli eventi speciali del Messina Film Festival-Cinema&Opera del 2023.
Si comincia con il festeggiamento del cinquantesimo del cortometraggio Opera realizzato appunto nel 1973 da Bruno Bozzetto e Guido Manuli. Dieci minuti di folgorante ironia sui tanti protagonisti delle opere del melodramma. Bruno Bozzetto è uno dei più grandi disegnatori di animazione del nostro tempo e riesce ancora a distanza di tanti anni a strappare sorrisi con la sua irriverente ironia.
L’altro evento speciale è un Bellini ritrovato. Il film La sonnambula di Piero Ballerini del 1942 dato per irrimediabilmente perduto dalla data di uscita. Sembrava potesse essere toccato la stessa sorte di decine di film del periodo della guerra scomparsi per sempre. E tale è stato ritenuto per quasi ottant’anni. Un film “invisibile” che oggi invece viene (ri)presentato dopo il miracoloso ritrovamento di una copia in 16 mm. Il film necessita di un restauro, ma intanto sarà possibile rivedere la storia di Vincenzo Bellini e dell’esperienza che lo ha portato a ideare una delle sue opere più famose.
Il terzo evento speciale vede protagonista Messina, il suo terremoto del 1908 e Franco Battiato. L’8 dicembre del 1998 in occasione della terza edizione del Messina Film Festival fu chiesto a Franco Battiato di musicare dal vivo le terribili immagini del terremoto di Messina raccolte in varie cineteche europee. Il musicista eseguì dal vivo le musiche ed i suoni pensati per quella straordinaria occasione e la performance artistica sul palcoscenico del Teatro Vittorio Emanuele lasciarono un’impronta indelebile in quanti hanno avuto la fortuna di assistere a quell’evento. Tra questi Gianni Canova che, sulla rivista cinematografica Duel scrisse un articolo che riassume perfettamente la grande emozione che quello spettacolo lasciò sugli spettatori. Ora quelle immagini e il commento sonoro di quella registrazione sarà ripresentata a chiusura del festival l’8 dicembre a distanza di venticinque anni esatti da quella data. Partitura audiovisiva per un paesaggio di macerie con musiche e suoni di Franco Battiato sarà un momento per ricordare ancora una volta la tragedia che ha sconvolto Messina e le sue tante vittime.
Concerto di chiusura. Un grande concerto sinfonico chiuderà il Messina Film Festival-Cinema&Opera. Il programma prevede l’esecuzione di importanti e conosciuti brani classici utilizzati dal cinema come commento musicale. A dirigere l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, sarà il talentuoso direttore austriaco Matthias Fletzberger. Il programma presenta alcuni tra i più importanti musicisti “prestati” al cinema. Giuseppe Verdi con l’aria Sempre libera da La Traviata nel film Pretty Woman, Richard Wagner con la sua La cavalcata delle valchirie nel film culto di Francis Ford Coppola Apocalypse Now, al magico e sinuoso Boléro di Maurice Ravel utilizzato in alcuni film.
Eventi collaterali:
Presentazione di libri. Completerà il l’intenso programma una presentazione di libri legati al tema del cinema e dell’opera lirica. Il 4 dicembre alla Libreria Feltrinelli, la giornalista Milena Romeo dell’Associazione Cara Beltà, dialogherà con tre autori, Eugenio Tassitano, Franco La Magna e Ninni Panzera, rispettivamente per i libri: Le storie della musica al cinema (Edizioni Arcana), Vi ravviso, o luoghi ameni (Città del sole edizioni) e Bellini al Cinema (Edizioni La Zattera dell’Arte). Sarà l’occasione per scoprire sempre di più quanto la musica si sia intrecciata con la storia del cinema.
Disegnatori all’Opera. Un interessante accordo di collaborazione è stato siglato con l’Associazione Officina del Sole che raccoglie un nutrito gruppo di disegnatori. Con loro è stata pensata un’esposizione costituita dalla reinterpretazione di alcune locandine dei film presenti al Festival o più in generale di film legati al mondo dell’opera lirica.
Partner culturali: Conservatorio A. Corelli, Università degli Studi di Messina, I.I.S A.M.Iaci, Officina del Sole, Cineforum Orione, Coordinamento dei Festival del cinema in Sicilia, Centro Studi Cinematografici, Ministero della Cultura, Area Sud, Italiafestival, U.S.R. Ambito Territoriale di Messina, Associazione Cara Beltà, Associazione ARB.
Collaborazioni: Filarmonica Laudamo, Associazione Musicale Vincenzo Bellini, Accademia Filarmonica, Cineteca dello Stretto, Libreria La Feltrinelli, Horcynus Festival.
Giovedì 7 dicembre, alle 10.30, nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Messina verrà conferito a Marco Bellocchio il dottorato honoris causa in Scienze cognitive, curriculum teorie dei media e delle arti performative. Il dottorato è offerto dal Dipartimento di scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali.
L’iniziativa, promossa dai proff. Federico Vitella (docente di Storia del cinema italiano) e Francesco Parisi (docente di fotografia e cultura visuale) in qualità di membri del collegio di dottorato, è stata entusiasticamente accolta dall’Università di Messina.