«Nella più totale mediocrità espressiva e culturale, oltre che nella assoluta assenza di idee e concetti, la diretta Facebook del Sindaco De Luca ha mostrato il livello infimo cui è crollata la politica. Politica è una parola a lui ignota, come ha dimostrato in questi 18 mesi».
Inizia con queste parole durissime la secca e immediata replica al sindaco De Luca del leader di Sicilia Futura Beppe Picciolo. Protagonista degli attacchi lanciati attraverso la sua pagina Fb dal sindaco, Picciolo ha scelto lo stesso mezzo per rispondere. E ha affidato ad un lungo post Fb la sua risposta non solo ai pesanti strali lanciati da De Luca in maniera diretta contro di lui, ma anche sull’atteggiamento che il sindaco ha deciso di avere nei confronti dei suoi consiglieri comunali.
«Sulla serietà, onestà e trasparenza dell’azione politica di Sicilia Futura il Sindaco non ha potuto dire una parola. Sulla mia occupazione personale e politica, quando e se vorrà, potrò ospitarlo nel mio staff qualificato con un ruolo di livello idoneo. Se De Luca, invece, pensa o spera di poter affrontare una nuova campagna elettorale basandosi sulle contumelie, o peggio sulle falsità, stavolta “struzza duro”. Lo rintuzzeremo punto su punto, carta su carta, piazza su piazza. Ed alle sue minc…. risponderemo con i fatti e gli atti.
Non ci tireremo indietro. Insulto su insulto, visto che a questo livello gli piace scendere. I complimenti per La Tona sono graditi. Sui posti del “sottoscala” sappia che io con De Luca, oggi con difficoltà mi prenderei un caffè, figurarsi riprendere un percorso politico. Altro che pseudo assessori o sottogoverni. E per sua informazione sappia De Luca che non ho mai chiesto ai miei amici consiglieri di perorare alcuna causa che mi riguardi.
Se lei cerca storie o scuse per fare le solite inversioni ad U ha sbagliato soggetto, predicato e complemento oggetto. Se i Consiglieri Comunali sono stati corretti vorrà dire che nessuno ha mai fatto o detto loro alcunché che li potesse minimamente condizionare. Dunque nelle affermazioni del Sindaco emerge la falsità ideologica delle premesse. Ovvero i meriti sono della amministrazione i demeriti sono della guida politica. Ma davvero senza vergogna.
Se si usassero metodi e toni più consoni per un primo cittadino, se la finisse con gli insulti gratuiti, con le insinuazioni da codice penale capirebbe che nel cercare la “captatio benevolentiae” dei miei ragazzi li ha ulteriormente mortificati, facendo credere che hanno il cervello all’ammasso o sarebbero peggio etero diretti. Si ricordi che Messina è nel nostro cuore ma la dignità è nel nostro viso. La poltrona è lì, ma è dura da mollare. E fa bene il Sindaco ad aggrapparcisi. In bocca al lupo e buon caffè».